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Testo originale e tradotto della sentenza selezionata

AFFAIRE ARNAUD ET AUTRES c. FRANCE

Tipologia: Sentenza
Importanza: 2
Articoli: 14
Numero: 36918/11/2015
Stato: Francia
Data: 2015-01-15 00:00:00
Organo: Sezione Quinta
Testo Originale

Conclusioni: Non violazione dell’articolo 1 del Protocollo n? 1 – Protezione della propriet?, articolo 1 al. 1 del Protocollo n? 1 – Rispetto dei beni, Non -violazione dell’articolo 14+P1-1-1 – Proibizione della discriminazione, Articolo 14 – Discriminazione, (articolo 1 del Protocollo n? 1 – Protezione della propriet? articolo 1 al. 1 del Protocollo n? 1 – Rispetto dei beni,

QUINTA SEZIONE

CAUSA ARNAUD ED ALTRI C. FRANCIA

(Richieste nostri 36918/11, 36963/11, 36967/11, 36969/11,
36970/11 e 36971/11)

SENTENZA

STRASBURGO

15 gennaio 2015

Questa sentenza diventer? definitiva nelle condizioni definite all’articolo 44 ? 2 della Convenzione. Pu? subire dei ritocchi di forma.

Nella causa Arnaud ed altri c. Francia,
La Corte europea dei diritti dell’uomo, quinta sezione, riunendosi in una camera composta da:
Marco Villiger, presidente,
Angelika Nu?berger,
Bo?tjan il Sig. Zupani?,
Vincent A. Di Gaetano,
Andr? Potocki,
Helena J?derblom,
Ale? Pejchal, giudici,
e di Claudia Westerdiek, cancelliera di sezione,
Dopo avere deliberato in camera del consiglio il 9 dicembre 2014,
Rende la sentenza che ha, adottata a questa data,:
PROCEDIMENTO
1. All’origine della causa si trovano sei richieste, numeri 36918/11, 36963/11, 36967/11, 36969/11, 36970/11 e 36971/11, dirette contro la Repubblica francese e di cui otto cittadini di questo Stato, OMISSIS (“i richiedenti”), hanno investito la Corte il 22 aprile 2011 in virt? dell’articolo 34 della Convenzione di salvaguardia dei diritti dell’uomo e delle libert? fondamentali (“la Convenzione”).
2. I richiedenti sono stati rappresentati da OMISSIS. Il governo francese (“il Governo”) ? stato rappresentato dal suo agente, il Sig. F. Alabrune, direttore delle cause giuridiche al ministero delle Cause estere.
3. I richiedenti adducono che la loro sottomissione all’imposta sulla fortuna con effetto retroattivo ha recato offesa al loro diritto al rispetto dei loro beni e ha costituito una discriminazione illecita in violazione dell’articolo 1 del Protocollo no 1, preso solo ed in combinazione con l’articolo 14 della Convenzione.
4. Il 5 dicembre 2012, le richieste sono state comunicate al Governo.
IN FATTO
I. LE CIRCOSTANZE DELLO SPECIFICO
5. I richiedenti sono nati rispettivamente nel 1928, 1947, 1935, 1928, 1937, 1933, 1942 e 1920,. Risiedono a Monaco.
6. La convenzione fiscale franco-monegasca firmata il 18 maggio 1963 e modificata da una clausola del 25 giugno 1969, contemplava nel suo articolo 7, nella sua redazione iniziale, che le persone di nazionalit? francesi residenti a Monaco erano “assoggettati in Francia all’imposta su reddito delle persone fisiche ed alla tassa complementare nelle stesse condizioni che se avessero il loro domicilio o la loro residenza in Francia.”
7. Durante l’anno 2001, la Francia e Monaco trattarono una modifica di questa convenzione che arriva, il 18 ottobre 2001, alla firma di un estratto di conclusioni che fissa la cornice di una clausola alla Convenzione, seguito della firma a Monaco della clausola redatta su questa base, il 26 maggio 2003. Ai termini di questo ultimo, i francesi avendo trasportato il loro domicilio o la loro residenza a Monaco a contare del 1 gennaio 1989 si vedevano soggetti all’imposta sulla fortuna (“ISF”) a contare del 1 gennaio 2002, nelle stesse condizioni che i contribuenti francesi fiscalmente domiciliati in Francia, questo essere-a-argomento al tempo stesso sui loro beni situati sul territorio nazionale e su quelli situato all’esteri. Questa misura fu annunciata pubblicamente il 24 ottobre 2001, con indicazione della sua presa di effetto a contare del 1 gennaio 2002.
8. I contribuenti riguardati da questa misura ne furono informati, in particolare con una lettera del 5 maggio 2002 nella quale il ministro delegato al Bilancio ed alla Riforma di bilancio inform? i delegati di Monaco al Consiglio superiore dei francesi dell’estero dell’adozione prossima della legge e dell’effetto retroattivo prevista. Peraltro, fu indicato loro che era preferibile per essi di anticipare in vigore l’entrata di questo testo dichiarando e pagando la loro imposta fin dall’anno 2002, malgrado la mancanza di obbligo legale a questo stadio. In una risposta ministeriale pubblicata nella gazzetta ufficiale del 7 aprile 2005, l’amministrazione fiscale precis? che nessuna penalit? sarebbe applicata per il periodo anteriore alla ratifica della clausola alla convenzione bilaterale e che larghe facilit? di pagamento sarebbero accordate ai contribuenti riguardati.
9. La legge no 2005-227 del 14 marzo 2005 autorizz? l’approvazione con la Francia della clausola alla convenzione fiscale. Il decreto no 2005-1078 del 23 agosto 2005 port? pubblicazione di questo ultimo alla Gazzetta ufficiale della Repubblica francese.
10. Dopo avere depositato delle dichiarazioni di ISF a titolo dell’anno 2005 per M. e Sig.ra Il Lan e degli esercizi 2002 a 2005 per gli altri richiedenti, poi essere prosciolti spontaneamente si dell’imposta in causa, gli interessati richiesero ai servizi fiscali la restituzione delle somme cos? versate.
11. In seguito al rigetto dei loro reclami, i richiedenti citarono il direttore dei servizi fiscali delle Alpi- marittime dinnanzi alla corte d’appello di Nizza.
12. Coi giudizi del 24 gennaio 2008, questa giurisdizione respinse i richiedenti delle loro domande. Osserv? che nessuno recupero illegale dell’imposta non poteva essere intervenuto, questo essendo stato prosciolto spontaneamente. Trattandosi della conformit? della misura alla Convenzione, consider? che nessuno credito al senso dell’articolo 1 del Protocollo no 1 non era potuto nascere nel patrimonio dei contribuenti a causa del versamento dell’ISF conformemente al diritto interno. Aggiunse che la clausola alla convenzione fiscale non aveva provocato nessuna discriminazione tra i nazionale francesi, il suo obiettivo che ? di evitare l’evasione fiscale allineando la situazione dei contribuenti che risiedono a Monaco su quella di quelli residente in Francia. Trattandosi della distinzione tra i francesi dell’estero a seconda che erano installati a Monaco dove in un altro paese, il tribunale rilev? che non esisteva nessuna situazione analoga a quella del Principato tenuto conto dell?isolamento territoriale di questa ultima ed a causa della sottomissione degli interessati alle leggi fiscali del paese che li ospitano. Aggiunse che in ogni caso un’eventuale discriminazione di trattamento sarebbe motivata dall’interesse generale che tende ad evitare l’evasione fiscale e si r?v?lerait obiettivo e ragionevole. Infine, il tribunale giudic? che il carattere retroattivo della disposizione fiscale contestata non era contrario n? alla costituzione n? al diritto comunitario.
13. Con le sentenze del 18 dicembre 2008, la corte di appello dell’Aix-in-Provenza conferm? i giudizi della corte d’appello di Nizza. Constat? che nessuna irregolarit? ledeva la percezione delle somme versate volontariamente e con anticipo coi richiedenti. Consider? che l’ISF non ? contrario all’articolo 1 del Protocollo no 1, che si applica ai francesi che risiedono a Monaco o a quelli vivente in Francia. Trattandosi del rispetto dell’articolo 14 della Convenzione, aggiunse che la clausola alla convenzione franco-monegasca non faceva di discriminazione tra i francesi che si trovano nella stessa situazione, a sapere quelli che risiede a Monaco, il suo obiettivo che ? di mettere questo -ultimi nella stessa situazione che i loro compatrioti che risiedono sul territorio francese. Precis? che la situazione del Principato nei confronti la Francia non era comparabile a quella degli altri Stati, tenuto conto della sua prossimit? geografica. Stim? anche che il testo non aveva niente di discriminatorio, applicandosi a tutti i francesi per evitare l’evasione fiscale. Infine, giudic? che il carattere retroattivo della misura, nella mancanza di creazione di una violazione penale o di applicazione di penalit? fiscale sul periodo 2002-2005, non recava un offesa esorbitante al diritto di propriet?, poich? non presentava di carattere confiscatorio e che gli interessati erano stati informati fin da 2001 del collocamento in posto del dispositivo.
14. Con le sentenze del 26 ottobre 2010, la Corte di cassazione respinse i ricorsi dei richiedenti. Stim?, da una parte, che la clausola non procedeva a nessuna discriminazione e predisponeva un giusto equilibro tra le esigenze dell’interesse generale e gli imperativi della protezione dei diritti dei contribuenti e, altro parte, che il pagamento con anticipo non apriva dritto a restituzione dal momento che l’imposta era dovuta.
II. IL DIRITTO PERTINENTE
15. Le disposizioni pertinenti della clausola alla convenzione fiscale franco-monegasca, del 18 maggio 1963, modificato dalla clausola del 25 giugno 1969, firmato a Monaco il 26 maggio 2003 si leggono come segue:
Articolo 2
“All’articolo 7 della Convenzione, ? inserito il paragrafo 3 cos? redatto:
3. Le persone fisiche di nazionalit? francese che hanno trasportato il loro domicilio o la loro residenza a Monaco a contare del 1 Gennaio 1989 sono assoggettate all’imposta sulla fortuna a contare del 1 gennaio 2002 nelle stesse condizioni che se avessero il loro domicilio o la loro residenza in Francia. “
Articolo 6
“2. (…) la clausola si applicher? in materia di imposta di solidariet? sulla fortuna a contare del 1 gennaio 2002 “
16. Le disposizioni pertinenti del codice generale delle imposte, applicabili all’epoca dei fatti, si leggono come segue:
Articolo 885 Ha
Sono sottoposte all’imposta annua di solidariet? sulla fortuna, quando il valore dei loro beni ? superiore al limite della prima fetta della tariffa fissata all’articolo 885 U:
1o Le persone fisiche che hanno il loro domicilio fiscale in Francia, a ragione dei loro beni situati in Francia o fuori dalla Francia;
2o Le persone fisiche che non hanno il loro domicilio fiscale in Francia, a ragione dei loro beni situati in Francia.
Salvo nei casi contemplati a li ha e b del 4 dell’articolo 6, le coppie sposate sono oggetto di un’imposta comune.
I partner legati da un patto civile di solidariet? definita dall’articolo 515-1 del codice civile sono oggetto di un’imposta comune.
Le condizioni di assoggettamento sono valutate al 1 gennaio di ogni anno.
I beni professionali definiti agli articoli 885 N a 885 R non sono presi in conto per l’imponibile dell’imposta di solidariet? sulla fortuna. “
Articolo 885 L
“Le persone fisiche che non hanno in Francia il loro domicilio fiscale non sono imponibili sui loro collocamento finanziari.
Non sono considerate come collocamento finanziari le azioni o parti detenute con queste persone in una societ? o persona giuridica di cui l’attivo ? costituito principalmente di immobili o di diritti immobiliari situati sul territorio francese, e questo a proporzione del valore di questi beni rispetto all’attivo totale della societ?. Ne ? parimenti per le azioni, parti o dritti detenuti con queste persone nelle persone giuridiche od organismi menzionati al secondo capoverso del 2o dell’articolo 750 ter. “
Articolo 885 U, versione applicabile al 1 gennaio 2002,
“La tariffa dell’imposta ? fissata a :
Frazione Di Il Valore netto tassabile del patrimonio / Tariffa Applicabile, in percentuale,
Non superando 720 000 euro: 0
Compresa tra 720 000 euro e 1 160 000 euro: 0,55
Compresa tra 1 160 000 euro e 2 300 000 euro: 0,75
Compresa tra 2 300 000 euro e 3 600 000 euro: 1
Compresa tra 3 600 000 euro e 6 900 000 euro: 1,3
Compresa tra 6 900 000 euro e 15 000 000 euro: 1,65
Superiora a 15 000 000 euro: 1,8. (…) “
Articolo 885 U, versione applicabile al 1 gennaio 2005,
“La tariffa dell’imposta ? fissata a:
Frazione Di Il Valore netto tassabile del patrimonio / Tariffa Applicabile, in percentuale,
Non superando 732 000 euro: 0
Superiora a 732 000 euro ed inferiore o uguale a 1 180 000 euro: 0,55
Superiora a 1 180 000 euro ed inferiore o uguale a 2 339 000 euro: 0,75
Superiora a 2 339 000 euro ed inferiore o uguale a 3 661 000 euro: 1
Superiora a 3 661 000 euro ed inferiore o uguale a 7 017 000 euro: 1,3
Superiora a 7 017 000 euro ed inferiore o uguale a 15 255 000 euro: 1,65
Superiora a 15 255 000 euro: 1,8
I limiti delle fette della tariffa contemplata sopra al quadro sono attualizzati ogni anno nella stessa proporzione che il limite superiore della prima fetta della tabella dell’imposta su reddito ed arrotondate alla decina di migliaia di euro pi? prossimi. “
IN DIRITTO
I. CONGIUNZIONE DELLE RICHIESTE
17. Tenuto conto della connessione delle richieste in quanto ai fatti ed alle questioni di fondo che sollevano, la Corte giudica appropriata di unirli e di esaminarli congiuntamente in uno solo ed anche sentenza in applicazione dell’articolo 42 del suo ordinamento.
II. Su La Violazione Addotta Di L’articolo 1 Del Protocollo No 1
18. I richiedenti adducono che il carattere retroattivo dell’imposta che ? stata applicata loro ha recato offesa al loro diritto al rispetto dei beni come previsto con l’articolo 1 del Protocollo no 1 di cui le disposizioni si leggono come segue:
“Ogni persona fisica o giuridica ha diritto al rispetto dei suoi beni. Nessuno pu? essere privato della sua propriet? che a causa di utilit? pubblica e nelle condizioni previste dalla legge ed i principi generali del diritto internazionale.
Le disposizioni precedenti non recano offesa al diritto che possiede gli Stati di mettere in vigore le leggi che giudicano necessari per regolamentare l’uso dei beni conformemente all’interesse generale o per garantire il pagamento delle imposte o di altri contributi o delle multe. “
19. Il Governo oppone a questa tesi.
A. Sull’ammissibilit?
20. La Corte constata che questo motivo di appello non ? manifestamente male fondato al senso dell’articolo 35 ? 3 ha, della Convenzione. La Corte rileva peraltro che non cozza contro nessuno altro motivo di inammissibilit?. Conviene dichiararlo ammissibile dunque.
B. Sul fondo
1. Argomenti delle parti
21. I richiedenti stimano che il carattere retroattivo della loro imposta all’ISF costituisce un attentato al loro diritto al rispetto dei loro beni. Considerano che questa ingerenza era imprevedibile fino nel 2005, non avendo fondamento in dritto interno, che non era giustificata da nessuno imperativo di interesse generale e che non rispettava un giusto equilibro tra i motivi di lotta contro l’evasione fiscale invocata e gli imperativi della salvaguardia dei diritti fondamentali dell’individuo, una tale lotta potendo prevedere solamente delle situazioni future. Considerano che il derivato in quanto della perdita di entrate non saprebbe giustificare una disposizione retroattiva. Aggiungono che l’imposta cos? creato miro ad imporre dei beni che non possono fare pi? parte del patrimonio del contribuente al momento dell’imposta, ci? che gli conferisce un carattere confiscatorio e sproporzionato, tutto siccome il fatto di esigere di essi, fin da 2005, il pagamento di una somma che corrisponde a quattro anni fiscali (da 2002 a 2005.
22. Il Governo ricorda la giurisprudenza della Corte secondo la quale l’applicazione retroattiva di una disposizione fiscale non costituisce in si una violazione dell’articolo 1 del Protocollo no 1. Considera che nello specifico l’incarico imposta ai richiedenti non era eccessiva, cos? che l’equilibrio non ? stato rotto. A questo riguardo, rileva che nessuna imposta doppia ? stata generata dalla clausola nella mancanza di ISF a Monaco, che la tassazione cos? come l’effetto retroattivo previsto erano stati annunciati fin dal 24 ottobre 2001 e che le modalit? di pagamento sono state adattate per predisporre la capacit? contributiva dei contribuenti. Precisa che la clausola essendo stata pubblicata da un decreto del 23 agosto 2005, l’imposta a titolo dell’anno 2005 non presentava nessuno carattere retroattivo mentre quell’a titolo degli anni 2002 a 2004 era solamente in apparenza retroattiva tenuto conto dell’annuncio preliminare della misura. Ricorda del resto che in Francia, in materia di imposta su reddito e di imposta sulle societ?, la legge di finanze votate al 31 dicembre si applica ai redditi, utili e guadagni non futuri ma realizzati durante l’anno scorso.
2. Valutazione con la Corte
ha, I principi generali
23. La Corte ricorda che l’imposta fiscale costituisce in principio un’ingerenza nel diritto garantito dal primo capoverso dell’articolo 1 del Protocollo no 1 e che questa ingerenza si giustifica conformemente al secondo capoverso di questo articolo che contempla espressamente un’eccezione per ci? che ? del pagamento delle imposte o di altri contributi.
24. Tuttavia una tale questione non sfugge per tanto ad ogni controllo della Corte, questa dinnanzi a verificare se l’articolo 1 del Protocollo no 1 ? stato oggetto di un’applicazione corretta. A questo riguardo, la Corte ricorda che il secondo capoverso dell’articolo 1 del Protocollo no 1 deve leggere si alla luce del principio consacrato dalla prima frase dell’articolo. Segue che una misura di ingerenza deve predisporre un “giusto equilibro” tra le esigenze dell’interesse generale della comunit? e gli imperativi della salvaguardia dei diritti fondamentali dell’individuo, Tre Trakt?rer AB c. Svezia, 7 luglio 1989, ? 59, serie Ha no 159. Di conseguenza, l’obbligo finanziario nato del prelevamento di imposte o di contributi pu? ledere la garanzia consacrata da questa disposizione se impone fondamentalmente alla persona o all’entit? in causa un carico eccessivo o porta attentato alla loro situazione finanziaria, Di Belmonte c. Italia (no2) (d?c.), no 72665/01, 3 giugno 2004. La Corte ricorda che l’applicazione retroattiva di una legge fiscale non ? vietata in quanto tale con l’articolo 1 del Protocollo no 1 (M.A). ed altri c. Finlandia, d?c.), no 27793/95, 10 giugno 2003, e Di Belmonte, (no2), precitata).
25. Appartiene peraltro, in primo luogo alle autorit? nazionali di decidere del tipo di imposte o di contributi che conviene togliere. Le decisioni in questa tenuta implicano normalmente una valutazione dei problemi politici, economici e sociali che la Convenzione lascia alla competenza delle Stati parti, perch? le autorit? interne sono manifestamente pi? meglio collocate che la Corte per valutare questi problemi. Gli Stati partiti dispongono dunque in materia di un largo potere di valutazione e la Corte rispetta la valutazione portata dal legislatore in simili materie, salvo se ? privata di base ragionevole, Gasus Dosier e F?rdertechnik Gmbh c. Paesi Bassi, 23 febbraio 1995, ? 60, serie Ha no 306-B, T? Nazionale & Provinciale Edificio Society, t? Leeds Permanente Edificio Society and t? Yorkshire Edificio Society c. Regno Unito, 23 ottobre 1997, ? 80, Raccolta delle sentenze e decisioni 1997-VII, ed Imbert di Tremiolles c. Francia, d?c.), i nostri 25834/05 e 27815/05, 4 gennaio 2008.
b, L’applicazione dei principi suddetti al caso di specifico
26. Nello specifico, la Corte rileva al primo colpo che l’ingerenza nel diritto garantito dall’articolo 1 del Protocollo no 1 costituito con l’imposta controversa era prevista espressamente dalla legge, l’approvazione della clausola alla convenzione fiscale essendo stata autorizzata dal legislatore ed il testo essendo stato pubblicato da decreto. Trattandosi della finalit? dell’ingerenza, osserva che la misura mirava a lottare contro l’evasione fiscale, a sapere l’insediamento di francese a Monaco nel solo scopo di sfuggire all’ISF per i loro beni situati fuori dalla Francia.
27. A questo riguardo, la Corte stima che l’imposta controversa si iscrive nel grande margine di valutazione di cui dispone lo stato in materia fiscale e che, di conseguenza, non saprebbe essere considerata in quanto tale come arbitrario. ? vero che la sottomissione dei residenti francesi di Monaco all’ISF ? stata applicata ai richiedenti a contare del 1 gennaio 2002, 1 gennaio 2005 unicamente concernente gli sposi Il Lan, e questo bene che la convalida legislativa della clausola sia intervenuta solamente nel 2005. Tuttavia, la Corte ricorda che l’applicazione retroattiva di questa legge al caso dei richiedenti non costituisce per si una violazione dell’articolo 1 del Protocollo no 1, dato che l’applicazione retroattiva di una legge fiscale non ? vietata in quanto tale con questa disposizione (M.A). ed altri c. Finlandia, e Di Belmonte (no 2), precitate).
28. La questione che si porsi ? allora quella di sapere se, nello specifico, l’applicazione dell’articolo 2 della clausola ha predisposto un “giusto equilibro” tra le esigenze dell’interesse generale della comunit? e gli imperativi della salvaguardia dei diritti fondamentali dei richiedenti e non ha imposto un carico eccessivo o recato fondamentalmente offesa alla loro situazione finanziaria a questi ultimi.
29. A questo titolo, la Corte osserva che la clausola controversa si inserisce nella cornice di una relazione vecchia e stretta che intrattiene la Francia e Monaco in materia di imposta, particolarmente in ci? che riguarda in materia le regole applicabili ai francesi installati nel Principato, per le ragioni legate alle specificit? geografiche e fiscali di questo Stato. Rileva cos? come la convenzione fiscale franco-monegasca firmata il 18 maggio 1963 contempla l’imposta degli interessati sul loro reddito nelle stesse condizioni che se avessero il loro domicilio o la loro residenza in Francia. Ne va parimenti del nuovo testo, pattuito fin da 2001 che hanno reso questi debitori dell’ISF, nelle stesse condizioni che se avessero il loro domicilio o la loro residenza in Francia.
30. Di pi?, la Corte nota che la retroattivit? della misura controversa, in ci? che si applica all’anno 2005, non presentare nessuno carattere eccezionale del punto di vista del diritto fiscale, l’autorizzazione legislativa per l’approvazione della clausola alla convenzione franco-monegasca essendo intervenuta durante questo esercizio. Constata del resto che in Francia, siccome ricordalo il Governo, la legge di finanze votate alla fine di ogni anno civile definisce in particolare le regole in materia di imposta su reddito applicabile ai redditi percepiti durante l’esercizio scorso (vedere sopra paragrafo 22).
31. Trattandosi delle somme versate dai richiedenti, eccetto i coniugi Il Lan, a titolo dell’ISF per gli anni 2002 a 2004, la Corte nota che gli interessati si lamentano dell’importanza del carico di imposta alla quale i francesi dell’estero sono stati sottoposti nel 2005, questa ultima che corrisponde a quattro anni fiscali. Ora, osserva che nello specifico i contribuenti, secondo i termini stessi delle richieste di cui la Corte ? investita, sono stati informati dell’adozione futura della misura e dell’effetto retroattivo prevista fin dal 24 ottobre 2001 da una dichiarazione pubblica, poi il 5 maggio 2002 con una lettera del ministro delegato al Bilancio ed alla Riforma di bilancio ai delegati di Monaco al Consiglio superiore dei francesi dell’estero. Nota che, in questa ultima, sono stati invitati ad anticipare in vigore l’entrata del testo dichiarando e pagando la loro imposta fin dall’anno 2002 malgrado la mancanza di obbligo legale a questo stadio. A questo riguardo, constata che certi contribuenti hanno scelto di seguire questa raccomandazione effettuando le loro dichiarazioni e liberandosi dall’ISF ogni anno a partire da 2002. Questi ultimi non sono stati sottoposti nel 2005 ad un carico di imposta superiore a quella legato all’esercizio riguardato dunque. Di altri, al contrario, hanno preferito aspettare in vigore l’entrata della misura nel 2005 per effettuare le dichiarazioni ed i versamenti spontanei corrispondono. Per questi ultimi, l’amministrazione fiscale aveva contemplato ed aveva annunciato, fin dal 7 aprile 2005 che le larghezze facilitate di pagamento sarebbero accordate e che nessuna penalit? sarebbe applicata per il periodo anteriore alla ratifica della clausola. Inoltre, la Corte osserva che i richiedenti non sono stati privati del loro diritto di contestare la legalit? delle imposte di cui si erano sdebitati spontaneamente dinnanzi alle giurisdizioni competenti.
32. Cos?, la Corte constata che malgrado il carattere retroattivo della misura controversa, le autorit? hanno fornito un’informazione preliminare che permette loro di anticipare i suoi effetti ai contribuenti, o procedendo al pagamento dell’imposta ogni anno, o preparandosi a dovere effettuare in vigore i versamenti a titolo degli anni 2002 a 2005 dopo l’entrata dei nuovi testi. Di pi?, stima che le misure adattate sono state prese per attenuare l’importanza dell’imposta esatta a partire da 2005 di quelli che aveva aspettato in vigore ci l’entrata della legge per si conformare. Considera dunque che nessuno carico eccessivo ? stato imposto ai richiedenti a causa della misura controversa e che questa ultima non ha recato fondamentalmente offesa alla loro situazione finanziaria.
33. Tenuto conto di questi elementi, la Corte stima che l’imposta prevista dalla clausola del 26 maggio 2003 alla convenzione franco-monegasca del 25 giugno 1969 e con la legge del 14 marzo 2005 autorizzando l’approvazione di questa, non ha rotto “appena l’equilibro” dinnanzi a regnare tra le esigenze dell’interesse generale della comunit? e gli imperativi di salvaguardia dei diritti fondamentali dell’individuo.
34. Pertanto, non c’? stata isolatamente violazione dell’articolo 1 del Protocollo no 1 preso.
III. Su La Violazione Addotta Di L’articolo 1 Del Protocollo No 1 Espediente Con L’articolo 14 Di La Convenzione
35. I richiedenti adducono che il carattere retroattivo dell’imposta che ? stata applicata loro ha costituito anche una discriminazione illecita allo sguardo dell’articolo 1 del Protocollo no 1 composto con l’articolo 14 di cui le disposizioni si leggono come segue:
“Il godimento dei diritti e libert? riconobbero nel Convenzione deve essere garantita, senza distinzione nessuna, fondata in particolare sul sesso, la razza, il colore, la lingua, la religione, gli opinioni politici od ogni altra opinione, l’origine nazionale o sociale, l’appartenenza ad una minoranza nazionale, la fortuna, la nascita o tutta altra situazione. “
36. Il Governo contesta questa tesi.
A. Sull’ammissibilit?
37. La Corte constata che questo motivo di appello non ? manifestamente male fondato al senso dell’articolo 35 ? 3 ha, della Convenzione. La Corte rileva peraltro che non cozza contro nessuno altro motivo di inammissibilit?. Conviene dichiararlo ammissibile dunque.
B. Sul fondo
1. Argomenti delle parti
38. I richiedenti considerano che il loro assoggettamento retroattivo all’ISF costituisce una discriminazione illecita fondata al tempo stesso sulla residenza e la nazionalit? nel godimento del diritto al rispetto dei beni dei francesi stabiliti a Monaco. Sostengono che questa non ? giustificato dai motivi di interesse generale e sembra sproporzionata. A questo riguardo, fanno notare che i francesi che risiedono in altri Stati esteri non sono assoggettati all’ISF che a concorrenza dei loro beni situati in Francia e ne sono esonerati per i loro collocamento finanziari effettuati in questo paese. Osservano che la situazione di Monaco non presenta nessuna particolarit? eccezionali altri territori esteri che sono prossimi delle frontiere nazionali senza, per certi, conoscere di imposta sulla fortuna.
39. Il Governo fa valere che la situazione dei residenti di Monaco non ? analoga a quella degli altri francesi dell’estero, tenuto conto dello stato di isolamento del territorio riguardato. Aggiunge che le convenzioni fiscali tra le Francia e di altri Stati presentano delle differenze che non dipendono necessariamente dalla volont? delle autorit? francesi poich? sono il frutto del negoziato interstatale. Infine, stima che la misura contestata insegue un scopo legittimo, la lotta contro l’evasione fiscale al quale ? proporzionata, le persone mirate beneficiando inoltre di un meccanismo di determinazione di un massimo applicabile ai francesi che risiedono in Francia ma non agli altri francesi dell’estero.
2. Valutazione della Corte
a) I principi generali
40. La Corte ricorda che, secondo la sua giurisprudenza consolidata, l’articolo 14 completo le altre clausole normative della Convenzione e dei Protocolli. Non ha esistenza indipendente poich? vale unicamente per “il godimento dei diritti e libert?” che garantiscono. Certo, pu? entrare in gioco stesso senza una trasgressione nelle loro esigenze e, in questa misura, possiedi una portata autonoma, ma non saprebbe trovare ad applicarsi se i fatti della controversia non cadono almeno sotto l’impero di una di suddette clausole, Inze c. Austria, 28 ottobre 1987, ? 36, serie Ha no 126, e Thlimmenos c. Grecia [GC], no 34369/97, ? 40, CEDH 2000 IV.
41. La Corte stima che questa condizione si trova assolta nello specifico dal momento che i fatti denunciati dai richiedenti rilevano potenzialmente dell’articolo 1 del Protocollo no 1, e questo malgrado la constatazione di non violazione al quale la Corte ? giunta, paragrafo 34 sopra, vedere Di Belmonte (no 2), precitata).
42. Trattandosi dell’osservazione dell’articolo 14 della Convenzione combinata con l’articolo 1 del Protocollo no 1, la Corte ricorda che ogni differenza di trattamento non porta automaticamente violazione di questo articolo. Bisogna stabilire che le persone poste in materia nelle situazioni analoghe o comparabili godano di un trattamento preferenziale, e che questa distinzione non trova nessuna giustificazione obiettiva e ragionevole, T? Nazionale & Provinciale Edificio Society, t? Leeds Permanente Edificio Society and t? Yorkshire Edificio Society, precitato, ? 88, nella mancanza di un scopo legittimo e di un rapporto ragionevole di proporzionalit? tra i mezzi impiegati e lo scopo previsto, Alujer Fern?ndez e Caballero Garcia c. Spagna, d?c.), no 53072/99, CEDH 2001 VI. Peraltro, gli Stati contraenti godono di un certo margine di valutazione per determinare se e delle distinzioni giustificano in quale misura delle differenze tra le situazioni ad altri riguardi analoghi di trattamento, Karlheinz Schmidt c. Germania, 18 luglio 1994, ? 24, serie Ha no 291 B. La superficie di questo margine di valutazione varia secondo le circostanze, le tenute ed il contesto, Petrovic c. Austria, 27 marzo 1998, ? 38, Raccolta 1998-II, e Stec ed altri c. Regno Unito [GC], i nostri 65731/01 e 65900/01, ? 52, CEDH 2006 VI.
b) L’applicazione dei principi suddetti al caso di specie
43. Nello specifico, la Corte osserva che l’imposta prevista dalla clausola del 26 maggio 2003 alla convenzione franco-monegasca del 25 giugno 1969 e con la legge del 14 marzo 2005 autorizzando l’approvazione di questa, applicati in modo uniforme alle persone poste in una situazione analoga e chiaramente identificata con questi testi, a sapere i francesi avendo trasportato il loro domicilio o la loro residenza a Monaco a contare del 1 gennaio 1989. La Corte non divide lo spunta di vista dei richiedenti secondo che gli interessati sono in una situazione analoga agli altri francesi dell’estero. Difatti, osserva che in materia di convenzioni fiscali internazionali bilaterali, le regole definite dagli Stati sono il frutto di un negoziato che dipende al tempo stesso dalle relazioni diplomatiche che esistono tra essi e dei loro regimi di imposta nazionale rispettiva. A questo riguardo, i francesi dell’estero non possono essere considerati come formando una categoria uniforme di cui i membri si troverebbero in una situazione analoga. Al contrario, la Corte stima che conviene distinguerli secondo il paese dove hanno eletto domicilio.
44. Tenuto conto di questi elementi, la Corte considera che non c’? luogo di esaminare il carattere obiettivo e ragionevole dei motivi avanzati dal Governo per giustificare la misura controversa. Tuttavia, ricorda i suoi conclusioni relativi al motivo di appello derivato isolatamente dell’articolo 1 del Protocollo no 1 preso ed osservi che l’imposta dei francesi che risiedono a Monaco all’ISF con effetto retroattivo al 1 gennaio 2002, per i bisogni della lotta contro l’evasione fiscale, non saprebbe passare per sproporzionata allo sguardo dello scopo mirato al senso dell’articolo 14 della Convenzione, Di Belmonte (no 2), precitata).
45. Pertanto, non c’? stata violazione dell’articolo 1 del Protocollo no 1 composto con 14 della Convenzione.
PER QUESTI MOTIVI, LA CORTE, ALL’UNANIMIT?,
1. Decide di unire le richieste;

2. Dichiara le richieste ammissibili;

3. Stabilisce che non c’? stata isolatamente violazione dell’articolo 1 del Protocollo no 1 preso e combinato con l’articolo 14 della Convenzione.
Fatto in francese, poi comunicato per iscritto il 15 gennaio 2015, in applicazione dell’articolo 77 ?? 2 e 3 dell’ordinamento.
Claudia Westerdiek Marco Villiger
Cancelliera Presidente

Testo Tradotto

Conclusions: Non-violation de l’article 1 du Protocole n? 1 – Protection de la propri?t? (article 1 al. 1 du Protocole n? 1 – Respect des biens) Non-violation de l’article 14+P1-1-1 – Interdiction de la discrimination (Article 14 – Discrimination) (article 1 du Protocole n? 1 – Protection de la propri?t?
article 1 al. 1 du Protocole n? 1 – Respect des biens)

CINQUI?ME SECTION

AFFAIRE ARNAUD ET AUTRES c. FRANCE

(Requ?tes nos 36918/11, 36963/11, 36967/11, 36969/11,
36970/11 et 36971/11)

ARR?T

STRASBOURG

15 janvier 2015

Cet arr?t deviendra d?finitif dans les conditions d?finies ? l?article 44 ? 2 de la Convention. Il peut subir des retouches de forme.

En l?affaire Arnaud et autres c. France,
La Cour europ?enne des droits de l?homme (cinqui?me section), si?geant en une chambre compos?e de :
Mark Villiger, pr?sident,
Angelika Nu?berger,
Bo?tjan M. Zupan?i?,
Vincent A. De Gaetano,
Andr? Potocki,
Helena J?derblom,
Ale? Pejchal, juges,
et de Claudia Westerdiek, greffi?re de section,
Apr?s en avoir d?lib?r? en chambre du conseil le 9 d?cembre 2014,
Rend l?arr?t que voici, adopt? ? cette date :
PROC?DURE
1. ? l?origine de l?affaire se trouvent six requ?tes (nos 36918/11, 36963/11, 36967/11, 36969/11, 36970/11 et 36971/11) dirig?es contre la R?publique fran?aise et dont huit ressortissants de cet ?tat, OMISSIS (? les requ?rants ?), ont saisi la Cour le 22 avril 2011 en vertu de l?article 34 de la Convention de sauvegarde des droits de l?homme et des libert?s fondamentales (? la Convention ?).
2. Les requ?rants ont ?t? repr?sent?s par OMISSIS. Le gouvernement fran?ais (? le Gouvernement ?) a ?t? repr?sent? par son agent, M. F. Alabrune, directeur des affaires juridiques au minist?re des Affaires ?trang?res.
3. Les requ?rants all?guent que leur soumission ? l?imp?t sur la fortune avec effet r?troactif a port? atteinte ? leur droit au respect de leurs biens et a constitu? une discrimination illicite en violation de l?article 1 du Protocole no 1, pris seul et en combinaison avec l?article 14 de la Convention.
4. Le 5 d?cembre 2012, les requ?tes ont ?t? communiqu?es au Gouvernement.
EN FAIT
I. LES CIRCONSTANCES DE L?ESP?CE
5. Les requ?rants sont n?s respectivement en 1928, 1947, 1935, 1928, 1937, 1933, 1942 et 1920. Ils r?sident ? Monaco.
6. La convention fiscale franco-mon?gasque sign?e le 18 mai 1963 et modifi?e par un avenant du 25 juin 1969, pr?voyait en son article 7, dans sa r?daction initiale, que les personnes de nationalit? fran?aise r?sidentes ? Monaco ?taient ? assujetties en France ? l?imp?t sur le revenu des personnes physiques et ? la taxe compl?mentaire dans les m?mes conditions que si elles avaient leur domicile ou leur r?sidence en France ?.
7. Au cours de l?ann?e 2001, la France et Monaco n?goci?rent une modification de cette convention qui aboutit, le 18 octobre 2001, ? la signature d?un relev? de conclusions fixant le cadre d?un avenant ? la Convention, suivi de la signature ? Monaco de l?Avenant r?dig? sur cette base, le 26 mai 2003. Aux termes de ce dernier, les Fran?ais ayant transport? leur domicile ou leur r?sidence ? Monaco ? compter du 1er janvier 1989 se voyaient assujettis ? l?imp?t sur la fortune (? ISF ?) ? compter du 1er janvier 2002, dans les m?mes conditions que les contribuables fran?ais fiscalement domicili?s en France, c?est-?-dire ? la fois sur leurs biens situ?s sur le territoire national et sur ceux situ?s ? l??tranger. Cette mesure fut publiquement annonc?e le 24 octobre 2001, avec indication de sa prise d?effet ? compter du 1er janvier 2002.
8. Les contribuables concern?s par cette mesure en furent inform?s, notamment par une lettre du 5 mai 2002 dans laquelle le ministre d?l?gu? au Budget et ? la R?forme budg?taire informa les d?l?gu?s de Monaco au Conseil sup?rieur des Fran?ais de l??tranger de l?adoption prochaine de la loi et de l?effet r?troactif envisag?. Par ailleurs, il leur fut indiqu? qu?il ?tait pr?f?rable pour eux d?anticiper l?entr?e en vigueur de ce texte en d?clarant et en payant leur imp?t d?s l?ann?e 2002, malgr? l?absence d?obligation l?gale ? ce stade. Dans une r?ponse minist?rielle publi?e dans le journal officiel du 7 avril 2005, l?administration fiscale pr?cisa qu?aucune p?nalit? ne serait appliqu?e pour la p?riode ant?rieure ? la ratification de l?Avenant ? la convention bilat?rale et que de larges facilit?s de paiement seraient accord?es aux contribuables concern?s.
9. La loi no 2005-227 du 14 mars 2005 autorisa l?approbation par la France de l?Avenant ? la convention fiscale. Le d?cret no 2005-1078 du 23 ao?t 2005 porta publication de ce dernier au Journal officiel de la R?publique fran?aise.
10. Apr?s avoir d?pos? des d?clarations d?ISF au titre de l?ann?e 2005 pour M. et Mme Le Lan et des exercices 2002 ? 2005 pour les autres requ?rants, puis s??tre acquitt?s spontan?ment de l?imposition en cause, les int?ress?s r?clam?rent aux services fiscaux la restitution des sommes ainsi vers?es.
11. ? la suite du rejet de leurs r?clamations, les requ?rants assign?rent le directeur des services fiscaux des Alpes-Maritimes devant le tribunal de grande instance de Nice.
12. Par des jugements du 24 janvier 2008, cette juridiction d?bouta les requ?rants de leurs demandes. Elle observa qu?aucun recouvrement ill?gal de l?imp?t ne pouvait ?tre intervenu, celui-ci ayant ?t? acquitt? spontan?ment. S?agissant de la conformit? de la mesure ? la Convention, elle consid?ra qu?aucune cr?ance au sens de l?article 1 du Protocole no 1 n?avait pu na?tre dans le patrimoine des contribuables du fait du versement de l?ISF conform?ment au droit interne. Elle ajouta que l?Avenant ? la convention fiscale n?avait entra?n? aucune discrimination entre les nationaux fran?ais, son objectif ?tant d??viter l??vasion fiscale en alignant la situation des contribuables r?sidant ? Monaco sur celle de ceux r?sidant en France. S?agissant de la distinction entre les Fran?ais de l??tranger selon qu?ils ?taient install?s ? Monaco o? dans un autre pays, le tribunal releva qu?il n?existait aucune situation analogue ? celle de la Principaut? compte tenu de l?enclavement territorial de cette derni?re et du fait de la soumission des int?ress?s aux lois fiscales du pays qui les h?bergent. Il ajouta qu?en toute hypoth?se une ?ventuelle discrimination de traitement serait motiv?e par l?int?r?t g?n?ral tendant ? ?viter l??vasion fiscale et se r?v?lerait objective et raisonnable. Enfin, le tribunal jugea que le caract?re r?troactif de la disposition fiscale contest?e n??tait contraire ni ? la constitution ni au droit communautaire.
13. Par des arr?ts du 18 d?cembre 2008, la cour d?appel d?Aix-en-Provence confirma les jugements du tribunal de grande instance de Nice. Elle constata qu?aucune irr?gularit? n?affectait la perception des sommes vers?es volontairement et par anticipation par les requ?rants. Elle consid?ra que l?ISF n?est pas contraire ? l?article 1 du Protocole no 1, qu?il s?applique aux Fran?ais r?sidant ? Monaco ou ? ceux vivant en France. S?agissant du respect de l?article 14 de la Convention, elle ajouta que l?Avenant ? la convention franco-mon?gasque ne faisait pas de discrimination parmi les Fran?ais se trouvant dans la m?me situation, ? savoir ceux qui r?sident ? Monaco, son objectif ?tant de mettre ces-derniers dans la m?me situation que leurs compatriotes r?sidant sur le territoire fran?ais. Elle pr?cisa que la situation de la Principaut? vis-?-vis de la France n??tait pas comparable ? celle des autres ?tats, compte tenu de sa proximit? g?ographique. Elle estima ?galement que le texte n?avait rien de discriminatoire, s?appliquant ? tous les Fran?ais pour ?viter l??vasion fiscale. Enfin, elle jugea que le caract?re r?troactif de la mesure, en l?absence de cr?ation d?une infraction p?nale ou d?application de p?nalit? fiscale sur la p?riode 2002-2005, ne portait pas une atteinte exorbitante au droit de propri?t?, puisqu?elle ne pr?sentait pas de caract?re confiscatoire et que les int?ress?s avaient ?t? inform?s d?s 2001 de la mise en place du dispositif.
14. Par des arr?ts du 26 octobre 2010, la Cour de cassation rejeta les pourvois des requ?rants. Elle estima, d?une part, que l?Avenant ne proc?dait ? aucune discrimination et m?nageait un juste ?quilibre entre les exigences de l?int?r?t g?n?ral et les imp?ratifs de la protection des droits des contribuables et, d?autre part, que le paiement par anticipation n?ouvrait pas droit ? restitution d?s lors que l?imposition ?tait due.
II. LE DROIT PERTINENT
15. Les dispositions pertinentes de l?Avenant ? la convention fiscale franco-mon?gasque (du 18 mai 1963, modifi?e par l?Avenant du 25 juin 1969) sign? ? Monaco le 26 mai 2003 se lisent comme suit :
Article 2
? ? l?article 7 de la Convention, il est ins?r? le paragraphe 3 ainsi r?dig? :
” 3. Les personnes physiques de nationalit? fran?aise qui ont transport? ? Monaco leur domicile ou leur r?sidence ? compter du 1er Janvier 1989 sont assujetties ? l?imp?t sur la fortune ? compter du 1er janvier 2002 dans les m?mes conditions que si elles avaient leur domicile ou leur r?sidence en France. ” ?
Article 6
? 2. (…) l?Avenant s?appliquera en mati?re d?imp?t de solidarit? sur la fortune ? compter du 1er janvier 2002 (…) ?
16. Les dispositions pertinentes du code g?n?ral des imp?ts, applicables ? l??poque des faits, se lisent comme suit :
Article 885 A
? Sont soumises ? l?imp?t annuel de solidarit? sur la fortune, lorsque la valeur de leurs biens est sup?rieure ? la limite de la premi?re tranche du tarif fix? ? l?article 885 U :
1o Les personnes physiques ayant leur domicile fiscal en France, ? raison de leurs biens situ?s en France ou hors de France ;
2o Les personnes physiques n?ayant pas leur domicile fiscal en France, ? raison de leurs biens situ?s en France.
Sauf dans les cas pr?vus aux a et b du 4 de l?article 6, les couples mari?s font l?objet d?une imposition commune.
Les partenaires li?s par un pacte civil de solidarit? d?fini par l?article 515-1 du code civil font l?objet d?une imposition commune.
Les conditions d?assujettissement sont appr?ci?es au 1er janvier de chaque ann?e.
Les biens professionnels d?finis aux articles 885 N ? 885 R ne sont pas pris en compte pour l?assiette de l?imp?t de solidarit? sur la fortune. ?
Article 885 L
? Les personnes physiques qui n?ont pas en France leur domicile fiscal ne sont pas imposables sur leurs placements financiers.
Ne sont pas consid?r?es comme placements financiers les actions ou parts d?tenues par ces personnes dans une soci?t? ou personne morale dont l?actif est principalement constitu? d?immeubles ou de droits immobiliers situ?s sur le territoire fran?ais, et ce ? proportion de la valeur de ces biens par rapport ? l?actif total de la soci?t?. Il en est de m?me pour les actions, parts ou droits d?tenus par ces personnes dans les personnes morales ou organismes mentionn?s au deuxi?me alin?a du 2o de l?article 750 ter. ?
Article 885 U (version applicable au 1er janvier 2002)
? Le tarif de l?imp?t est fix? ? (…) :
FRACTION DE LA VALEUR nette taxable du patrimoine / TARIF APPLICABLE (en pourcentage)
N?exc?dant pas 720 000 euros : 0
Comprise entre 720 000 euros et 1 160 000 euros : 0,55
Comprise entre 1 160 000 euros et 2 300 000 euros : 0,75
Comprise entre 2 300 000 euros et 3 600 000 euros : 1
Comprise entre 3 600 000 euros et 6 900 000 euros : 1,3
Comprise entre 6 900 000 euros et 15 000 000 euros : 1,65
Sup?rieure ? 15 000 000 euros : 1,8. (…) ?
Article 885 U (version applicable au 1er janvier 2005)
? Le tarif de l?imp?t est fix? ? :
FRACTION DE LA VALEUR nette taxable du patrimoine / TARIF APPLICABLE (en pourcentage)
N?exc?dant pas 732 000 euros : 0
Sup?rieure ? 732 000 euros et inf?rieure ou ?gale ? 1 180 000 euros : 0,55
Sup?rieure ? 1 180 000 euros et inf?rieure ou ?gale ? 2 339 000 euros : 0,75
Sup?rieure ? 2 339 000 euros et inf?rieure ou ?gale ? 3 661 000 euros : 1
Sup?rieure ? 3 661 000 euros et inf?rieure ou ?gale ? 7 017 000 euros : 1,3
Sup?rieure ? 7 017 000 euros et inf?rieure ou ?gale ? 15 255 000 euros : 1,65
Sup?rieure ? 15 255 000 euros : 1,8
Les limites des tranches du tarif pr?vu au tableau ci-dessus sont actualis?es chaque ann?e dans la m?me proportion que la limite sup?rieure de la premi?re tranche du bar?me de l?imp?t sur le revenu et arrondies ? la dizaine de milliers d?euros la plus proche. ?
EN DROIT
I. JONCTION DES REQU?TES
17. Compte tenu de la connexit? des requ?tes quant aux faits et aux questions de fond qu?elles soul?vent, la Cour juge appropri? de les joindre et de les examiner conjointement dans un seul et m?me arr?t en application de l?article 42 de son r?glement.
II. SUR LA VIOLATION ALL?GU?E DE L?ARTICLE 1 DU PROTOCOLE No 1
18. Les requ?rants all?guent que le caract?re r?troactif de l?imposition qui leur a ?t? appliqu?e a port? atteinte ? leur droit au respect des biens tel que pr?vu par l?article 1 du Protocole no 1, dont les dispositions se lisent comme suit :
? Toute personne physique ou morale a droit au respect de ses biens. Nul ne peut ?tre priv? de sa propri?t? que pour cause d?utilit? publique et dans les conditions pr?vues par la loi et les principes g?n?raux du droit international.
Les dispositions pr?c?dentes ne portent pas atteinte au droit que poss?dent les ?tats de mettre en vigueur les lois qu?ils jugent n?cessaires pour r?glementer l?usage des biens conform?ment ? l?int?r?t g?n?ral ou pour assurer le paiement des imp?ts ou d?autres contributions ou des amendes. ?
19. Le Gouvernement s?oppose ? cette th?se.
A. Sur la recevabilit?
20. La Cour constate que ce grief n?est pas manifestement mal fond? au sens de l?article 35 ? 3 a) de la Convention. La Cour rel?ve par ailleurs qu?il ne se heurte ? aucun autre motif d?irrecevabilit?. Il convient donc de le d?clarer recevable.
B. Sur le fond
1. Arguments des parties
21. Les requ?rants estiment que le caract?re r?troactif de leur imposition ? l?ISF constitue une atteinte ? leur droit au respect de leurs biens. Ils consid?rent que cette ing?rence ?tait impr?visible jusqu?en 2005, n?ayant pas de fondement en droit interne, qu?elle n??tait justifi?e par aucun imp?ratif d?int?r?t g?n?ral et qu?elle ne respectait pas un juste ?quilibre entre le motif de lutte contre l??vasion fiscale invoqu? et les imp?ratifs de la sauvegarde des droits fondamentaux de l?individu, une telle lutte ne pouvant viser que des situations futures. Ils consid?rent que le motif tir? de la perte de recettes ne saurait justifier une disposition r?troactive. Ils ajoutent que l?imp?t ainsi cr?? vise ? imposer des biens qui peuvent ne plus faire partie du patrimoine du contribuable au moment de l?imposition, ce qui lui conf?re un caract?re confiscatoire et disproportionn?, tout comme le fait d?exiger d?eux, d?s 2005, le paiement d?une somme correspondant ? quatre ann?es d?imposition (2002 ? 2005).
22. Le Gouvernement rappelle la jurisprudence de la Cour selon laquelle l?application r?troactive d?une disposition fiscale ne constitue pas en soi une violation de l?article 1 du Protocole no 1. Il consid?re qu?en l?esp?ce la charge impos?e aux requ?rants n??tait pas excessive, de sorte que l??quilibre n?a pas ?t? rompu. ? cet ?gard, il rel?ve qu?aucune double imposition n?a ?t? engendr?e par l?Avenant en l?absence d?ISF ? Monaco, que la taxation ainsi que l?effet r?troactif envisag? avaient ?t? annonc?s d?s le 24 octobre 2001 et que les modalit?s de paiement ont ?t? adapt?es afin de m?nager la capacit? contributive des contribuables. Il pr?cise que l?Avenant ayant ?t? publi? par un d?cret du 23 ao?t 2005, l?imposition au titre de l?ann?e 2005 ne pr?sentait aucun caract?re r?troactif tandis que celle au titre des ann?es 2002 ? 2004 n??tait qu?en apparence r?troactive compte tenu de l?annonce pr?alable de la mesure. Il rappelle d?ailleurs qu?en France, en mati?re d?imp?t sur le revenu et d?imp?t sur les soci?t?s, la loi de finances vot?e au 31 d?cembre s?applique aux revenus, b?n?fices et gains non pas futurs mais r?alis?s au cours de l?ann?e ?coul?e.
2. Appr?ciation par la Cour
a) Les principes g?n?raux
23. La Cour rappelle que l?imposition fiscale constitue en principe une ing?rence dans le droit garanti par le premier alin?a de l?article 1 du Protocole no 1 et que cette ing?rence se justifie conform?ment au deuxi?me alin?a de cet article, qui pr?voit express?ment une exception pour ce qui est du paiement des imp?ts ou d?autres contributions.
24. Toutefois une telle question n??chappe pas pour autant ? tout contr?le de la Cour, celle-ci devant v?rifier si l?article 1 du Protocole no 1 a fait l?objet d?une application correcte. A cet ?gard, la Cour rappelle que le second alin?a de l?article 1 du Protocole no 1 doit se lire ? la lumi?re du principe consacr? par la premi?re phrase de l?article. Il s?ensuit qu?une mesure d?ing?rence doit m?nager un ? juste ?quilibre ? entre les exigences de l?int?r?t g?n?ral de la communaut? et les imp?ratifs de la sauvegarde des droits fondamentaux de l?individu (Tre Trakt?rer AB c. Su?de, 7 juillet 1989, ? 59, s?rie A no 159). Par cons?quent, l?obligation financi?re n?e du pr?l?vement d?imp?ts ou de contributions peut l?ser la garantie consacr?e par cette disposition si elle impose ? la personne ou ? l?entit? en cause une charge excessive ou porte fondamentalement atteinte ? leur situation financi?re (Di Belmonte c. Italie (no2) (d?c.), no 72665/01, 3 juin 2004). La Cour rappelle que l?application r?troactive d?une loi fiscale n?est pas interdite en tant que telle par l?article 1 du Protocole no 1 (M.A. et autres c. Finlande (d?c.), no 27793/95, 10 juin 2003, et Di Belmonte (no2), pr?cit?e).
25. Par ailleurs, il appartient en premier lieu aux autorit?s nationales de d?cider du type d?imp?ts ou de contributions qu?il convient de lever. Les d?cisions en ce domaine impliquent normalement une appr?ciation des probl?mes politiques, ?conomiques et sociaux que la Convention laisse ? la comp?tence des ?tats parties, car les autorit?s internes sont manifestement mieux plac?es que la Cour pour appr?cier ces probl?mes. Les ?tats parties disposent donc en la mati?re d?un large pouvoir d?appr?ciation et la Cour respecte l?appr?ciation port?e par le l?gislateur en pareilles mati?res, sauf si elle est d?pourvue de base raisonnable (Gasus Dosier et F?rdertechnik Gmbh c. Pays-Bas, 23 f?vrier 1995, ? 60, s?rie A no 306-B, The National & Provincial Building Society, the Leeds Permanent Building Society and the Yorkshire Building Society c. Royaume-Uni, 23 octobre 1997, ? 80, Recueil des arr?ts et d?cisions 1997-VII, et Imbert de Tremiolles c. France (d?c.), nos 25834/05 et 27815/05, 4 janvier 2008).
b) L?application des principes susmentionn?s au cas d?esp?ce
26. En l?esp?ce, la Cour rel?ve d?embl?e que l?ing?rence dans le droit garanti par l?article 1 du Protocole no 1 constitu?e par l?imposition litigieuse ?tait express?ment pr?vue par la loi, l?approbation de l?Avenant ? la convention fiscale ayant ?t? autoris?e par le l?gislateur et le texte ayant ?t? publi? par d?cret. S?agissant de la finalit? de l?ing?rence, elle observe que la mesure visait ? lutter contre l??vasion fiscale, ? savoir l?installation de Fran?ais ? Monaco dans le seul but d??chapper ? l?ISF pour leurs biens situ?s hors de France.
27. ? cet ?gard, la Cour estime que l?imposition litigieuse s?inscrit dans la grande marge d?appr?ciation dont dispose l??tat en mati?re fiscale et que, par cons?quent, elle ne saurait ?tre consid?r?e en tant que telle comme arbitraire. Il est vrai que la soumission des r?sidents fran?ais de Monaco ? l?ISF a ?t? appliqu?e aux requ?rants ? compter du 1er janvier 2002 (1er janvier 2005 uniquement concernant les ?poux Le Lan), et ce bien que la validation l?gislative de l?Avenant ne soit intervenue qu?en 2005. N?anmoins, la Cour rappelle que l?application r?troactive de cette loi au cas des requ?rants ne constitue pas per se une violation de l?article 1 du Protocole no 1, ?tant donn? que l?application r?troactive d?une loi fiscale n?est pas interdite en tant que telle par cette disposition (M.A. et autres c. Finlande, et Di Belmonte (no 2), pr?cit?es).
28. La question qui se pose est alors celle de savoir si, en l?esp?ce, l?application de l?article 2 de l?Avenant a m?nag? un ? juste ?quilibre ? entre les exigences de l?int?r?t g?n?ral de la communaut? et les imp?ratifs de la sauvegarde des droits fondamentaux des requ?rants et n?a pas impos? ? ces derniers une charge excessive ou port? fondamentalement atteinte ? leur situation financi?re.
29. ? ce titre, la Cour observe que l?Avenant litigieux s?inscrit dans le cadre d?une relation ancienne et ?troite qu?entretiennent la France et Monaco en mati?re d?imposition, particuli?rement en ce qui concerne les r?gles applicables en la mati?re aux Fran?ais install?s dans la Principaut?, pour des raisons li?es aux sp?cificit?s g?ographiques et fiscales de cet ?tat. Elle rel?ve ainsi que la convention fiscale franco-mon?gasque sign?e le 18 mai 1963 pr?voit l?imposition des int?ress?s sur leur revenu dans les m?mes conditions que s?ils avaient leur domicile ou leur r?sidence en France. Il en va de m?me du nouveau texte, n?goci? d?s 2001, qui a rendu ceux-ci redevables de l?ISF, dans les m?mes conditions que s?ils avaient leur domicile ou leur r?sidence en France.
30. De plus, la Cour note que la r?troactivit? de la mesure litigieuse, en ce qu?elle s?applique ? l?ann?e 2005, ne pr?sente aucun caract?re exceptionnel du point de vue du droit fiscal, l?autorisation l?gislative pour l?approbation de l?Avenant ? la convention franco-mon?gasque ?tant intervenue au cours de cet exercice. Elle constate d?ailleurs qu?en France, comme le rappelle le Gouvernement, la loi de finances vot?e ? la fin de chaque ann?e civile d?finit notamment les r?gles en mati?re d?imp?t sur le revenu applicables aux revenus per?us au cours de l?exercice ?coul? (voir paragraphe 22 ci-dessus).
31. S?agissant des sommes vers?es par les requ?rants (? l?exception des ?poux Le Lan) au titre de l?ISF pour les ann?es 2002 ? 2004, la Cour remarque que les int?ress?s se plaignent de l?importance de la charge d?imp?t ? laquelle les Fran?ais de l??tranger ont ?t? soumis en 2005, cette derni?re correspondant ? quatre ann?es d?imposition. Or, elle observe qu?en l?esp?ce les contribuables, selon les termes m?mes des requ?tes dont la Cour est saisie, ont ?t? inform?s de l?adoption future de la mesure et de l?effet r?troactif envisag? d?s le 24 octobre 2001 par une d?claration publique, puis le 5 mai 2002 par une lettre du ministre d?l?gu? au Budget et ? la R?forme budg?taire aux d?l?gu?s de Monaco au Conseil sup?rieur des Fran?ais de l??tranger. Elle note que, dans cette derni?re, ils ont ?t? invit?s ? anticiper l?entr?e en vigueur du texte en d?clarant et en payant leur imp?t d?s l?ann?e 2002 malgr? l?absence d?obligation l?gale ? ce stade. A cet ?gard, elle constate que certains contribuables ont choisi de suivre cette recommandation en effectuant leurs d?clarations et en s?acquittant de l?ISF chaque ann?e ? partir de 2002. Ces derniers n?ont donc pas ?t? soumis en 2005 ? une charge d?imp?t sup?rieure ? celle li?e ? l?exercice concern?. D?autres, au contraire, ont pr?f?r? attendre l?entr?e en vigueur de la mesure en 2005 pour effectuer les d?clarations et les versements spontan?s correspondants. Pour ces derniers, l?administration fiscale avait pr?vu et annonc?, d?s le 7 avril 2005, que de larges facilit?s de paiement seraient accord?es et qu?aucune p?nalit? ne serait appliqu?e pour la p?riode ant?rieure ? la ratification de l?Avenant. En outre, la Cour observe que les requ?rants n?ont pas ?t? priv?s de leur droit de contester la l?galit? des impositions dont ils s??taient acquitt?s spontan?ment devant les juridictions comp?tentes.
32. Ainsi, la Cour constate que malgr? le caract?re r?troactif de la mesure litigieuse, les autorit?s ont fourni aux contribuables une information pr?alable leur permettant d?anticiper ses effets, soit en proc?dant au paiement de l?imp?t chaque ann?e, soit en se pr?parant ? devoir effectuer les versements au titre des ann?es 2002 ? 2005 apr?s l?entr?e en vigueur des nouveaux textes. De plus, elle estime que des mesures adapt?es ont ?t? prises afin d?att?nuer l?importance de l?imp?t exig? ? partir de 2005 de ceux qui avaient attendu l?entr?e en vigueur de la loi pour s?y conformer. Elle consid?re donc qu?aucune charge excessive n?a ?t? impos?e aux requ?rants du fait de la mesure litigieuse et que cette derni?re n?a pas port? fondamentalement atteinte ? leur situation financi?re.
33. Compte tenu de ces ?l?ments, la Cour estime que l?imposition pr?vue par l?Avenant du 26 mai 2003 ? la convention franco-mon?gasque du 25 juin 1969 et par la loi du 14 mars 2005 autorisant l?approbation de celle-ci, n?a pas rompu le ? juste ?quilibre ? devant r?gner entre les exigences de l?int?r?t g?n?ral de la communaut? et les imp?ratifs de sauvegarde des droits fondamentaux de l?individu.
34. Partant, il n?y a pas eu violation de l?article 1 du Protocole no 1 pris isol?ment.
III. SUR LA VIOLATION ALL?GU?E DE L?ARTICLE 1 DU PROTOCOLE No 1 COMBINE AVEC L?ARTICLE 14 DE LA CONVENTION
35. Les requ?rants all?guent que le caract?re r?troactif de l?imposition qui leur a ?t? appliqu?e a ?galement constitu? une discrimination illicite au regard de l?article 1 du Protocole no 1 combin? avec l?article 14, dont les dispositions se lisent comme suit :
? La jouissance des droits et libert?s reconnus dans la (…) Convention doit ?tre assur?e, sans distinction aucune, fond?e notamment sur le sexe, la race, la couleur, la langue, la religion, les opinions politiques ou toutes autres opinions, l?origine nationale ou sociale, l?appartenance ? une minorit? nationale, la fortune, la naissance ou toute autre situation. ?
36. Le Gouvernement conteste cette th?se.
A. Sur la recevabilit?
37. La Cour constate que ce grief n?est pas manifestement mal fond? au sens de l?article 35 ? 3 a) de la Convention. La Cour rel?ve par ailleurs qu?il ne se heurte ? aucun autre motif d?irrecevabilit?. Il convient donc de le d?clarer recevable.
B. Sur le fond
1. Arguments des parties
38. Les requ?rants consid?rent que leur assujettissement r?troactif ? l?ISF constitue une discrimination illicite fond?e ? la fois sur la r?sidence et la nationalit? dans la jouissance du droit au respect des biens des Fran?ais ?tablis ? Monaco. Ils soutiennent que celle-ci n?est pas justifi?e par des motifs d?int?r?t g?n?ral et para?t disproportionn?e. ? cet ?gard, ils font remarquer que les Fran?ais r?sidant dans d?autres ?tats ?trangers ne sont assujettis ? l?ISF qu?? concurrence de leurs biens situ?s en France et en sont exon?r?s pour leurs placements financiers effectu?s dans ce pays. Ils observent que la situation de Monaco ne pr?sente aucune particularit? exceptionnelle, d?autres territoires ?trangers ?tant proches des fronti?res nationales sans, pour certains, conna?tre d?imposition sur la fortune.
39. Le Gouvernement fait valoir que la situation des r?sidents de Monaco n?est pas analogue ? celle des autres Fran?ais de l??tranger, compte tenu de l??tat d?enclavement du territoire concern?. Il ajoute que les conventions fiscales entre la France et d?autres ?tats pr?sentent des diff?rences qui ne d?pendent pas n?cessairement de la volont? des autorit?s fran?aises puisqu?elles sont le fruit de la n?gociation inter?tatique. Enfin, il estime que la mesure contest?e poursuit un but l?gitime, la lutte contre l??vasion fiscale, auquel elle est proportionn?e, les personnes vis?es b?n?ficiant en outre d?un m?canisme de plafonnement applicable aux Fran?ais r?sidant en France mais pas aux autres Fran?ais de l??tranger.
2. Appr?ciation par la Cour
a) Les principes g?n?raux
40. La Cour rappelle que, selon sa jurisprudence constante, l?article 14 compl?te les autres clauses normatives de la Convention et des Protocoles. Il n?a pas d?existence ind?pendante puisqu?il vaut uniquement pour ? la jouissance des droits et libert?s ? qu?elles garantissent. Certes, il peut entrer en jeu m?me sans un manquement ? leurs exigences et, dans cette mesure, poss?de une port?e autonome, mais il ne saurait trouver ? s?appliquer si les faits du litige ne tombent pas sous l?empire de l?une au moins desdites clauses (Inze c. Autriche, 28 octobre 1987, ? 36, s?rie A no 126, et Thlimmenos c. Gr?ce [GC], no 34369/97, ? 40, CEDH 2000 IV).
41. La Cour estime que cette condition se trouve remplie en l?esp?ce d?s lors que les faits d?nonc?s par les requ?rants rel?vent potentiellement de l?article 1 du Protocole no 1, et ce malgr? le constat de non violation auquel la Cour est parvenue (paragraphe 34 ci-dessus, voir Di Belmonte (no 2), pr?cit?e).
42. S?agissant de l?observation de l?article 14 de la Convention combin? avec l?article 1 du Protocole no 1, la Cour rappelle que toute diff?rence de traitement n?emporte pas automatiquement violation de cet article. Il faut ?tablir que des personnes plac?es dans des situations analogues ou comparables en la mati?re jouissent d?un traitement pr?f?rentiel, et que cette distinction ne trouve aucune justification objective et raisonnable (The National & Provincial Building Society, the Leeds Permanent Building Society and the Yorkshire Building Society, pr?cit?, ? 88), en l?absence d?un but l?gitime et d?un rapport raisonnable de proportionnalit? entre les moyens employ?s et le but vis? (Alujer Fern?ndez et Caballero Garcia c. Espagne (d?c.), no 53072/99, CEDH 2001 VI). Par ailleurs, les ?tats contractants jouissent d?une certaine marge d?appr?ciation pour d?terminer si et dans quelle mesure des diff?rences entre des situations ? d?autres ?gards analogues justifient des distinctions de traitement (Karlheinz Schmidt c. Allemagne, 18 juillet 1994, ? 24, s?rie A no 291 B). L??tendue de cette marge d?appr?ciation varie selon les circonstances, les domaines et le contexte (Petrovic c. Autriche, 27 mars 1998, ? 38, Recueil 1998-II), et Stec et autres c. Royaume-Uni [GC], nos 65731/01 et 65900/01, ? 52, CEDH 2006 VI).
b) L?application des principes susmentionn?s au cas d?esp?ce
43. En l?esp?ce, la Cour observe que l?imposition pr?vue par l?Avenant du 26 mai 2003 ? la convention franco-mon?gasque du 25 juin 1969 et par la loi du 14 mars 2005 autorisant l?approbation de celle-ci, s?applique de mani?re uniforme aux personnes plac?es dans une situation analogue et clairement identifi?es par ces textes, ? savoir les Fran?ais ayant transport? leur domicile ou leur r?sidence ? Monaco ? compter du 1er janvier 1989. La Cour ne partage pas le point de vue des requ?rants selon lequel les int?ress?s sont dans une situation analogue aux autres Fran?ais de l??tranger. En effet, elle observe qu?en mati?re de conventions fiscales internationales bilat?rales, les r?gles d?finies par les ?tats sont le fruit d?une n?gociation qui d?pend ? la fois des relations diplomatiques existant entre eux et de leurs r?gimes d?imposition nationaux respectifs. ? cet ?gard, les Fran?ais de l??tranger ne peuvent ?tre consid?r?s comme formant une cat?gorie uniforme dont les membres se trouveraient dans une situation analogue. Au contraire, la Cour estime qu?il convient de les distinguer selon le pays o? ils ont ?lu domicile.
44. Compte tenu de ces ?l?ments, la Cour consid?re qu?il n?y a pas lieu d?examiner le caract?re objectif et raisonnable des motifs avanc?s par le Gouvernement pour justifier la mesure litigieuse. N?anmoins, elle rappelle ses conclusions relatives au grief tir? de l?article 1 du Protocole no 1 pris isol?ment et observe que l?imposition des Fran?ais r?sidant ? Monaco ? l?ISF avec effet r?troactif au 1er janvier 2002, pour les besoins de la lutte contre l??vasion fiscale, ne saurait passer pour disproportionn?e au regard du but vis? au sens de l?article 14 de la Convention (Di Belmonte (no 2), pr?cit?e).
45. Partant, il n?y a pas eu violation de l?article 1 du Protocole no 1 combin? avec 14 de la Convention.
PAR CES MOTIFS, LA COUR, ? L?UNANIMIT?,
1. D?cide de joindre les requ?tes ;

2. D?clare les requ?tes recevables ;

3. Dit qu?il n?y a pas eu violation de l?article 1 du Protocole no 1 pris isol?ment et combin? avec l?article 14 de la Convention.
Fait en fran?ais, puis communiqu? par ?crit le 15 janvier 2015, en application de l?article 77 ?? 2 et 3 du r?glement.
Claudia Westerdiek Mark Villiger
Greffi?re Pr?sident

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