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Testo originale e tradotto della sentenza selezionata

AFFAIRE ALFA GLASS ANONYMI EMBORIKI ETAIRIA YALOPINAKON c. GR?CE

Tipologia: Sentenza
Importanza: 2
Articoli: P1-1
Numero: 74515/13
Stato: Grecia
Data: 2021-01-28 00:00:00
Organo: Sezione Prima
Testo Originale

SEZIONE PRIMA

CASO DI ALFA GLASS ANONYMI EMBORIKI ETAIRIA YALOPINAKON / GRECIA

(Applicazione n. 74515/13)

STOP
Art 1 P1 – Rispetto della propriet? – Presunzione di beneficio per la parte restante (non espropriata) del terreno da parte delle opere da realizzare sulla parte espropriata – Beneficio legalmente supposto per giustificare una riduzione dell’indennit? di espropriazione – Rifiuto dei giudici civili competenti a fissare l’indennit? di esaminare una contestazione della presunzione, a causa dell’esistenza di un procedimento amministrativo specifico, che non ? stato esercitato nel caso di specie – Questione comunque relativa all’espropriazione – Violazione del principio del “procedimento unico” sancito dalla giurisprudenza europea e nazionale

STRASBURGO

28 gennaio 2021

Questa sentenza diventa definitiva alle condizioni previste dall’articolo 44 ? 2 della Convenzione. Pu? essere soggetto a modifiche editoriali.
Nella causa Alfa Glass Anonymi Emboriki Etairia Yalopinakon contro la Grecia,
La Corte europea dei diritti dell’uomo (prima sezione), riunita in una camera composta da :

Ksenija Turkovi?, presidente,
Linos-Alexander Sicilianos,
Alena Pol??kov?,
Scoreggia Paczolay,
Gilberto Felici,
Erik Wennerstr?m,
Lorena Schembri Orland, giudici,
e Renata Degener, vice segretario di sezione,

Avvistato:

il ricorso (n. 74515/13) contro la Repubblica ellenica presentato alla Corte ai sensi dell’articolo 34 della Convenzione per la salvaguardia dei diritti dell’uomo e delle libert? fondamentali (“la Convenzione”) da una societ? per azioni greca, la Alfa Glass Anonymi Emboriki Etairia Yalopinakon (“il ricorrente”) il 20 novembre 2013

la decisione di portare all’attenzione del governo greco (“il governo”) la denuncia relativa all’articolo 1 del protocollo n. 1 e di dichiarare la denuncia irricevibile per il resto,

le presentazioni delle parti,

Dopo la deliberazione nell’aula del Consiglio il 16 dicembre 2020,

Emette la seguente sentenza, adottata in questa data:

INTRODUZIONE

1. Il presente caso riguarda il rifiuto dei tribunali civili, chiamati a fissare un’indennit? di espropriazione, di prendere in considerazione una domanda che contestava una presunzione che il richiedente traeva un vantaggio dalla realizzazione dei lavori connessi all’espropriazione e, per questo motivo, una parte del terreno espropriato non era considerata indennizzabile.

IN FATTO

2. Il richiedente ? una societ? per azioni con sede legale ad Atene. ? rappresentato da I. Choromidis, avvocato.

3. Il governo ? rappresentato dai delegati del suo agente, il signor K. Georghiadis, assessore al Consiglio giuridico dello Stato, e la signora S. Papa?oannou, assessore al Consiglio giuridico dello Stato.

4. Con una decisione del 65 maggio 2006, il segretario generale della regione Attica ha espropriato un’area di 33.619 m? per l’estensione di una strada. L’area comprendeva parti di tre appezzamenti di terreno appartenenti alla ricorrente con i numeri catastali 11, 13.1 e 13.2. In conformit? alle disposizioni della legge n. 653/1977, le parti non espropriate degli appezzamenti contestati sono state considerate come beneficiarie del completamento dei lavori, cosicch? le parti rispettivamente di 511,46 m?, 1 404,74 m? e 484,82 m? degli appezzamenti espropriati non erano soggette a indennizzo perch? si sarebbero “autocompensate”.

5. Nel procedimento dinanzi al Tribunale di primo grado di Atene per la fissazione dell’importo provvisorio dell’indennit? di espropriazione, la ricorrente ha sostenuto che le parti non espropriate del suo terreno non hanno beneficiato del completamento dei lavori e che non c’era motivo di “autocompensare” alcune parti del terreno espropriato.

6. Tuttavia, nel fissare l’importo provvisorio dell’indennit? di espropriazione (sentenza n. 884/2008), il Tribunale non ha incluso l’indennit? corrispondente alle parti “autocompensate” del terreno. Il tribunale ha sottolineato che la presunzione che il proprietario di un terreno espropriato abbia beneficiato del completamento dei lavori rispetto alle parti non espropriate del terreno non ? inconfutabile e costituisce una questione da esaminare da parte della Corte d’Appello, che deve decidere sulla determinazione dell’importo finale dell’indennit? di esproprio, secondo la procedura speciale dell’articolo 33 della legge n. 2971/2001.

7. Il 19 aprile 2009, la ricorrente ha chiesto alla Corte d’appello di Atene di fissare l’importo finale dell’indennit? di espropriazione e di riconoscere che non ha tratto alcun beneficio dal completamento dei lavori per le parti non espropriate del suo terreno.

8. Con la sentenza n. 5317/2010, la Corte d’appello di Atene ha fissato l’importo finale del risarcimento e ha dichiarato irricevibile la suddetta domanda della ricorrente.
9. La Corte d’appello ha osservato che l’espropriazione contestata era soggetta alle disposizioni dell’articolo 33 della legge n. 2971/2001. Di conseguenza, per essere ammissibile, la ricorrente avrebbe dovuto seguire la procedura prevista dall’articolo 33 ?? 1, 2, 3, 4 e 6 della legge, presentando una domanda all’ente responsabile dei lavori entro due mesi dalla pubblicazione della sentenza che fissa l’importo provvisorio dell’indennit? di esproprio. Tuttavia, il richiedente non aveva presentato tale domanda. Una domanda presentata dal ricorrente al Segretario Generale della Regione Attica il 14 gennaio 2008 non poteva essere assimilata alla domanda richiesta dall’articolo 33 ?? 2 e 3 in quanto non conteneva alcuna domanda relativa alla presunzione che il proprietario del terreno espropriato abbia tratto un vantaggio dalla costruzione di una strada.

10. Il ricorrente ha fatto ricorso alla Corte di Cassazione contro questa sentenza. Ha invocato l’articolo 1 del Protocollo n. 1 e ha invocato la giurisprudenza della Corte e quella della Corte di Cassazione (sentenze n. 10 e 11/2004, 851/2004, 1014/2004, 152/2007 e 1060/2008). Ha sostenuto che la procedura per determinare l’indennit? di espropriazione dovrebbe essere basata sull’indennit? nel suo insieme e dovrebbe includere tutte le questioni connesse. Pertanto, nel contesto della determinazione dell’importo finale dell’indennizzo, si potrebbe sostenere che il proprietario la cui propriet? acquisisce una facciata su una strada non ha beneficiato dell’esproprio e non dovrebbe essere obbligato ad “autocompensarsi”.

11. Con sentenza n. 1275/2013 del 17 giugno 2013, la Corte di Cassazione ha respinto il ricorso. Ha ritenuto che la Corte d’Appello avesse applicato correttamente le disposizioni dell’articolo 33 della legge n. 2971/2001, che prevedeva una procedura speciale per contestare la presunzione che il proprietario di un bene espropriato avesse beneficiato dell’esecuzione dei lavori.

12. Il 25 luglio 2012, il Tribunale di primo grado di Atene ha riconosciuto alla ricorrente il diritto all’indennit? fissata in via provvisoria e poi definitiva dalla sentenza n. 884/2008 e dalla sentenza n. 5317/2010 a seguito dell’esproprio delle sue propriet?. Nell’ambito di questo procedimento, la Corte ha escluso ogni possibilit? di esistenza di diritti di propriet? dello Stato sul terreno del ricorrente (sentenza n. 533/2012).

IL QUADRO GIURIDICO E LA PRATICA NAZIONALE PERTINENTE

13. La legge n. 653/1977 ha previsto la partecipazione del proprietario di un immobile espropriato ai costi dell’espropriazione, sotto forma di “autocompensazione” e di obblighi verso la propriet? di terzi, con la motivazione che, oltre al danno derivante dalla divisione di una parte della propriet?, il proprietario allo stesso tempo trae un vantaggio perch? la sua propriet? acquisisce una facciata sulla strada da costruire.

14. L’articolo 33 (presunzione che i proprietari di beni espropriati beneficino dell’esproprio) della legge n. 2971/2001 prevede quanto segue:

? 1. La presunzione che i proprietari dei beni espropriati beneficino dell’espropriazione (…) non ? inconfutabile e sar? esaminata, dopo la decisione di espropriazione, dalla Corte d’appello competente a fissare l’indennit? definitiva di espropriazione, secondo la procedura prevista dal presente articolo.

2. Il presunto proprietario o la persona che rivendica diritti sul bene espropriato, se ritiene di non essere in una posizione vantaggiosa, pu? chiedere all’ente responsabile dell’esecuzione dei lavori di modificare la tabella catastale della decisione di esproprio. (…)

3. La domanda ? presentata entro due mesi dalla pubblicazione della sentenza che fissa l’indennit? provvisoria di espropriazione (…) ed ? esaminata da un comitato di tre membri (…) dopo la fine del periodo (…).

4. La Commissione ? convocata dal suo presidente e, dopo un’ispezione dei locali e una verifica di tutti gli elementi disponibili, redige, al pi? tardi entro tre mesi, una relazione per stabilire se l’immobile trae beneficio dai lavori eseguiti. Essa motiva in modo esauriente la sua decisione, verificando in particolare l’accesso dell’immobile ai lavori eseguiti nell’area di espropriazione, l’impatto sull’uso dell’immobile e (…) l’edificabilit? dell’immobile.

(…)

5. L’autorit? che ha deciso l’espropriazione trasferisce la domanda del proprietario, il rapporto della commissione e gli elementi relativi all’espropriazione al tribunale di cui al paragrafo 1.
Il presidente di questo tribunale fissa l’udienza entro un termine non inferiore a 30 giorni e non superiore a 40 giorni dal trasferimento a lui di tutti i suddetti elementi (…). La corte o il tribunale valuta liberamente le prove (…) emette la sua decisione finale entro 30 giorni dall’udienza.

L’unico mezzo di ricorso contro la sentenza della Corte d’Appello ? la Corte di Cassazione. (…) ?

15. Il firmatario ha depositato presso la Corte una sentenza (n. 143/2005) della Corte d’appello di Larissa, in cui la Corte ha affermato che l’articolo 33 della legge n. 2971/2001 rendeva impossibile avere una procedura unica per decidere tutte le questioni relative all’indennizzo in caso di esproprio, come richiesto dalla Costituzione e dalla Convenzione. La Corte d’appello di Larissa ha quindi ritenuto che la procedura fosse eccessivamente complicata e che l’equilibrio fosse sconvolto a scapito dell’individuo. Per questo motivo, tale mancanza di una procedura unica sarebbe contraria all’articolo 17 della Costituzione e all’articolo 1 del protocollo n. 1.

16. Inoltre, la ricorrente sottolinea che nelle sentenze n. 152/2007, 1060/2008, 1119/2010 e 1747/2011, la stessa sezione della Corte di Cassazione che ha emesso la sentenza nel presente caso aveva ammesso che la presunzione di beneficio per un proprietario espropriato poteva essere confutata sia attraverso la procedura prevista dall’articolo 33 della legge n. 2971/2001 sia durante la procedura di determinazione dell’indennit? finale. Queste sentenze hanno precisato che nel caso in cui la domanda di confutazione della presunzione sia stata esaminata contemporaneamente alla determinazione dell’indennizzo, non era necessario ricorrere alla procedura della legge n. 2971/2001.

17. Allo stesso modo, nelle sentenze n. 34/2015 e 145/20018 , successive a quella del presente caso, la stessa sezione della Corte di Cassazione ha ribadito la giurisprudenza sopra citata.
18. Il Governo osserva che la Corte di Cassazione ha precisato che la procedura prevista dall’articolo 33 della legge n. 2971/2001 si applica solo in caso di presentazione di una domanda autonoma per confutare la presunzione che il proprietario espropriato tragga un beneficio dalla costruzione dell’opera per la quale avviene l’esproprio. D’altra parte, se tale domanda ? combinata con una domanda di fissazione dell’indennit? finale di espropriazione, entrambe le domande sono esaminate contemporaneamente dalla Corte d’appello e la procedura speciale dell’articolo 33 non si applica (sentenze n. 1119/2010, 1091/2011, 34/2015).

19. Per il diritto e la prassi interna in materia, si veda anche, da ultimo, la sentenza Moustakidis c. Grecia (n. 58999/13, ?? 28-31, 3 ottobre 2019).

IN LEGGE

SULLA PRESUNTA VIOLAZIONE DELL’ARTICOLO 1 DEL PROTOCOLLO N. 1
20. La ricorrente lamenta che la sua domanda di dimostrare che non ha tratto alcun vantaggio dalla realizzazione dei lavori connessi all’espropriazione non poteva essere esaminata nell’ambito di un unico procedimento, relativo alla fissazione dell’indennit? di espropriazione, ma solo nell’ambito di un altro procedimento dinanzi all’autorit? amministrativa, conformemente all’articolo 33 della legge n. 2971/2001. Essa denuncia una violazione dell’articolo 1 del Protocollo n. 1, che recita come segue:

“Ogni persona fisica o giuridica ha diritto al rispetto della sua propriet?. Nessuno pu? essere privato della sua propriet? se non nell’interesse pubblico e in conformit? alla legge e ai principi generali del diritto internazionale.

Le disposizioni che precedono non pregiudicano il diritto degli Stati di emanare le leggi che ritengano necessarie per regolare l’uso della propriet? secondo l’interesse pubblico o per assicurare il pagamento delle imposte o di altri contributi o multe. ?
Sull’ammissibilit?
Non esaurimento dei rimedi interni
21. Il governo sostiene che la ricorrente non ha esaurito i rimedi interni, non avendo perseguito l’azione di risarcimento danni contro lo Stato prevista dall’articolo 105 della legge di accompagnamento del codice civile. Se la ricorrente avesse presentato un tale ricorso, avrebbe potuto invocare la violazione dell’articolo 1 del protocollo n. 1 e sostenere che, nell’interpretare l’articolo 33 della legge n. 2971/2001, i giudici nazionali non hanno preso in considerazione la giurisprudenza della Corte e della Corte di Cassazione sul procedimento unico.

22. La ricorrente sostiene che il rimedio previsto dal suddetto articolo 105 non ? efficace. Sottolinea che questo articolo non ? mai stato utilizzato in relazione a presunti atti illeciti dei giudici nell’esercizio delle loro funzioni nell’ambito di procedimenti relativi alla determinazione dell’indennit? di espropriazione.

23. La Corte ricorda che la Convenzione prescrive l’esaurimento dei soli rimedi disponibili e adeguati rispetto alle violazioni denunciate. Devono esistere con un sufficiente grado di certezza non solo in teoria ma anche in pratica, altrimenti non hanno la necessaria efficacia e accessibilit?. Inoltre, spetta al governo che invoca il non esaurimento dimostrare alla Corte che il rimedio era efficace e disponibile sia in teoria che in pratica all’epoca dei fatti, cio? che era accessibile, che era in grado di offrire al ricorrente una riparazione per i suoi reclami e che aveva una ragionevole prospettiva di successo (Sejdovic c. Italia [GC], no. 56581/00, ?? 45-46, CEDU 2006-II e Vu?kovi? e altri c. Serbia (obiezione preliminare) [GC], nn. 17153/11 e seguenti, ?? 69-77, CEDH 2014).

24. Nella fattispecie, la Corte ritiene che l’azione prevista dal suddetto articolo 105 non avrebbe avuto, con ogni probabilit?, alcuna possibilit? di successo. Per applicare questo articolo, un’autorit? statale dovrebbe aver commesso un atto illegale. Tuttavia, il modo in cui un giudice ha interpretato e applicato una disposizione giuridica in un determinato caso non pu? essere assimilato a tale atto. La legittimit? dei motivi su cui un tribunale civile ha raggiunto la sua decisione ? normalmente soggetta al controllo dei tribunali superiori della stessa giurisdizione e non pu? essere soggetta al controllo incidentale del tribunale amministrativo in un’azione basata sul suddetto articolo 105. D’altra parte, e nell’ambito dell’ordinamento giuridico greco, anche supponendo che il suddetto ricorso potesse essere considerato come un’azione da tentare, avrebbe dato luogo a un procedimento che si sarebbe potuto concludere davanti al Consiglio di Stato, il che avrebbe aggiunto diversi anni al procedimento davanti ai tribunali civili per la determinazione dell’indennit? di esproprio. In queste circostanze, non poteva essere considerato un rimedio efficace. Infine, la Corte ritiene che il ricorrente, che era parte di un procedimento di espropriazione e aveva presentato riserve e obiezioni circa il metodo di calcolo e l’importo dell’indennizzo fissato in tale procedimento, non era obbligato ad avviare un nuovo procedimento di indennizzo a tale riguardo (si veda, mutatis mutandis, Bistrovi? c. Croazia, n. 25774/05, ? 28, 31 maggio 2007).

25. Di conseguenza, la Corte respinge il motivo del governo relativo al mancato esaurimento delle vie di ricorso interne.

Mancanza di status di vittima
26. Il governo sostiene poi che la ricorrente non ? una vittima. Sottolinea che la ricorrente non fornisce alcuna informazione che permetta di stabilire che ? effettivamente la proprietaria dei terreni espropriati. La ricorrente non dimostra neppure che, nell’ambito della procedura di determinazione dell’indennit? di espropriazione, ha chiesto il riconoscimento della sua qualit? di persona avente diritto all’indennit?, che ? l’unico modo per l’interessato di stabilire il suo diritto di propriet? sui beni oggetto di espropriazione e di ricevere l’indennit?.

27. La ricorrente sottolinea che le autorit? che hanno avviato la procedura di espropriazione hanno trattato la ricorrente come proprietaria dei suoi terreni espropriati e l’hanno invitata a partecipare alla procedura di fissazione dell’indennit?. Sostiene che il suo status di proprietario era una condizione indispensabile per la sua partecipazione alla procedura di compensazione. Inoltre, sia la Corte d’appello che la Corte di cassazione, che si sono pronunciate nel caso della ricorrente, hanno esaminato i suoi titoli di propriet? e non hanno mai messo in dubbio la loro autenticit?.
28. La Corte ribadisce che, per invocare l’articolo 34 della Convenzione, un richiedente deve poter affermare di essere vittima di una violazione della Convenzione; il concetto di “vittima”, secondo la giurisprudenza consolidata della Corte, deve essere interpretato in modo autonomo e indipendente da concetti interni quali l’interesse o la legittimazione (Nencheva e altri c. Bulgaria (n. 48609/06, ? 88, 18 giugno 2013). L’interessato deve essere in grado di dimostrare di aver “subito direttamente gli effetti” della misura contestata (Legal Resource Centre per conto di Valentin C?mpeanu c. Romania ([GC], no. 47848/08, ? 96, CEDU 2014, e la giurisprudenza citata).

29. Nella fattispecie, la Corte osserva che la ricorrente ? stata colpita dalla decisione di espropriazione e ha partecipato come persona giuridica lesa a tutte le fasi del procedimento di determinazione dell’indennit? per l’espropriazione dei suoi terreni. Inoltre, il Tribunale di primo grado ha riconosciuto, il 25 luglio 2012, la ricorrente come beneficiaria dell’indennizzo e ha respinto le richieste dello Stato relative ai diritti di propriet? sul terreno contestato.

30. Di conseguenza, il ricorrente pu? affermare di essere vittima di una violazione dell’articolo 1 del Protocollo n. 1.

Conclusione
31. Ritenendo che il ricorso non sia manifestamente infondato o irricevibile per qualsiasi altro motivo ai sensi dell’articolo 35 della Convenzione, la Corte lo dichiara ricevibile.

I meriti
32. La ricorrente sostiene che i giudici di merito, che hanno fissato l’indennit? di espropriazione provvisoria e definitiva e si sono rifiutati di esaminare la sua domanda volta a confutare la presunzione del beneficio derivato al proprietario dalla realizzazione dell’opera, hanno ignorato la giurisprudenza della Corte e della Corte di Cassazione.

33. Il Governo sottolinea che, nell’ambito del procedimento relativo alla determinazione dell’indennit? finale di espropriazione, la Corte d’appello, conformemente alla giurisprudenza della Corte di cassazione (si veda il precedente paragrafo 18), ha esaminato, in un unico procedimento, tutte le domande del ricorrente relative alla determinazione dell’indennit? finale, all’indennit? speciale prevista dall’articolo 13 ? 4 della legge n. 2882/2001 e, infine, alla domanda di confutazione della presunzione in questione (articolo 33 della legge n. 2971/2001).

34. Il governo aggiunge che la Corte di cassazione aveva respinto il ricorso in cassazione della ricorrente, sostenendo che la Corte d’appello aveva respinto il suo ricorso per incompetenza, in quanto basato su una premessa errata. Il governo ha sottolineato che la Corte d’appello aveva effettivamente esaminato il ricorso del ricorrente, ma lo aveva dichiarato irricevibile in quanto il ricorrente non aveva rispettato l’obbligo procedurale previsto dall’articolo 33: la previa presentazione della domanda all’ente responsabile della realizzazione dell’opera per la quale era avvenuta l’espropriazione. Tuttavia, l’obbligo per l’interessato di rispettare una certa procedura amministrativa per confutare la presunzione di un beneficio derivato da un proprietario espropriato, prima di adire i tribunali, ? una questione distinta da quella del rispetto della procedura unica davanti ai tribunali ai fini della determinazione dell’indennit? di espropriazione.
35. Infine, il governo ha sostenuto che nel procedimento dinanzi alla Corte d’appello la ricorrente aveva anche chiesto il pagamento di un risarcimento speciale (articolo 13 ? 4 della legge n. 2882/2001) e, in questo caso, aveva rispettato l’obbligo di presentare preventivamente la sua domanda all’autorit? competente.

36. La Corte ricorda che, nella sentenza Azas citata, ha affermato che quando la propriet? di un individuo viene espropriata, deve esistere una procedura che garantisca una valutazione globale delle conseguenze dell’espropriazione, compresa la concessione di un’indennit? in relazione al valore della propriet? espropriata, la determinazione dei titolari del diritto all’indennit? e qualsiasi altra questione relativa all’espropriazione, comprese le spese del procedimento.

37. La Corte ha inoltre sottolineato, nella sentenza Bibi c. Grecia (n. 15643/10, 13 novembre 2014), che la procedura necessaria per garantire, ai sensi della sentenza Azas, una valutazione globale delle conseguenze dell’espropriazione non pu? limitarsi al riconoscimento dei titolari del diritto all’indennizzo, alla determinazione dell’indennizzo speciale, alla valutazione dell’esistenza di un vantaggio per il proprietario e alla fissazione delle spese processuali. Deve anche coprire altre questioni, come, per esempio, quelle relative all’eventuale rivalutazione del risarcimento.

38. Successivamente, nella sentenza Koutsokostas c. Grecia (n. 64732/12, 13 giugno 2019), la Corte ha ritenuto che il rifiuto di esaminare l’azione di recupero dei ricorrenti proposta dinanzi al tribunale che doveva decidere sull’importo dell’indennit? di espropriazione definitiva e la richiesta ai ricorrenti di adire nuovamente i tribunali civili avessero violato i principi di economia e speditezza del procedimento e il principio del procedimento unico sancito dalla sentenza Azas citata.

39. Infine, in Moustakidis contro Grecia (n. 58999/13, 3 ottobre 2019), la Corte ha ritenuto che alcune delle richieste del ricorrente (per l’esame della questione del presunto beneficio che aveva tratto dal completamento dei lavori e per la fissazione di un indennizzo per la parte che era stata considerata autocompensata, per il riconoscimento che, a causa dell’esproprio e della natura dei lavori, la propriet? non espropriata era stata svalutata e quindi avrebbe dovuto essere risarcita, e che gli sono state riconosciute alcune somme per i costi di trasferimento della sua attivit? e per la perdita di opportunit? dovuta all’interruzione dell’attivit?) erano questioni correlate all’esproprio e avrebbero dovuto essere considerate dai giudici civili nel determinare l’indennit? di esproprio.

40. Nel caso di specie, la Corte ritiene che la questione se il proprietario di un terreno espropriato tragga beneficio dalla realizzazione delle opere, il che giustificherebbe, ai sensi della legge n. 653/1977, che una parte di tale terreno non debba essere indennizzata, costituisce senza dubbio una questione connessa all’espropriazione.

41. La Corte nota che questa questione ? effettivamente esaminata dai tribunali civili, in particolare nella fase della determinazione dell’indennit? finale di espropriazione da parte della Corte d’appello. Tuttavia, nella fattispecie, la Corte d’appello ha rifiutato di esaminare tale questione perch? il ricorrente non aveva fatto ricorso al procedimento amministrativo preventivo previsto dall’articolo 33 della legge n. 2971/2001. Tuttavia, la Corte constata che tale procedura, che si svolge dinanzi agli organi amministrativi, si compone di diverse tappe ripartite su diversi mesi e che la legge non fornisce alcuna garanzia circa il rispetto dei termini che essa fissa per il completamento di ogni tappa. Questa procedura contribuisce cos? ad allungare la procedura davanti ai tribunali civili e costituisce un allontanamento dalla procedura unica davanti ai tribunali civili per l’esame di tutte le questioni relative alla determinazione dell’indennit? di espropriazione.

42. A questo proposito, la Corte osserva anche che, secondo la giurisprudenza costante della Corte di cassazione, nei casi in cui la domanda di confutazione della presunzione che il proprietario beneficia del completamento dei lavori ? stata esaminata contemporaneamente alla determinazione dell’indennizzo, non era necessario ricorrere alla procedura prevista dalla legge n. 2971/2001 (paragrafi 16-18 sopra).

43.Di conseguenza, rifiutando di esaminare la questione della suddetta presunzione, poich? il ricorrente non si era avvalso della procedura prevista dall’articolo 33 della legge n. 2971/2001, le autorit? dello Stato convenuto hanno violato il principio del procedimento unico in materia, sancito dalla citata giurisprudenza della Corte di giustizia e della Corte di cassazione.

44. Di conseguenza, c’? stata una violazione dell’articolo 1 del Protocollo n. 1.
SULL’APPLICAZIONE DELL’ARTICOLO 41 DELLA CONVENZIONE
45. Ai sensi dell’articolo 41 della Convenzione :

“Se la Corte constata che c’? stata una violazione della Convenzione o dei suoi protocolli, e se il diritto interno dell’Alta Parte contraente permette solo imperfettamente di cancellare le conseguenze di tale violazione, la Corte accorda una giusta soddisfazione alla parte lesa, se esiste. ?

Danno
46. Per il danno materiale, la ricorrente chiede una somma di 400 131,40 euro, corrispondente al valore delle parti di terreno espropriate ma non indennizzate, e che si ripartisce come segue: 94 162,50 euro per la parte di terreno di cui al numero 11, 223 549,50 euro per la parte di terreno di cui al numero 13.1 e 82 419,40 euro per la parte di terreno di cui al numero 13.2. Queste somme sono state calcolate sulla base dell’importo dell’indennizzo fissato per m? dalla Corte d’appello.

47. Come danno morale, il ricorrente chiede 10 000 euro.

48. Per quanto riguarda il danno materiale, il governo invita la Corte a respingere la domanda del ricorrente nella sua totalit?. Anche supponendo che i giudici nazionali avessero esaminato la domanda della ricorrente per confutare la presunzione di beneficio da espropriazione, non ? affatto certo che l’avrebbero accettata anche se l’avessero dichiarata ammissibile: davanti alla Corte d’appello, lo Stato aveva infatti contestato la domanda della ricorrente come vaga e sostenuto che era anche infondata perch? la ricorrente non aveva prodotto prove delle sue affermazioni. Di conseguenza, l’esistenza di un danno materiale da parte del ricorrente presupponeva una valutazione del merito per la quale solo i tribunali nazionali erano competenti.

49. Per quanto riguarda il danno non patrimoniale, il governo ha sostenuto che la ricorrente non ne aveva diritto perch? non aveva seguito la procedura richiesta per l’esame della sua domanda. In caso di constatazione di violazione, questo costituirebbe una soddisfazione sufficiente.

50. La Corte ribadisce che, conformemente ai principi stabiliti dalla sua giurisprudenza consolidata, la forma e l’importo dell’equa soddisfazione per i danni materiali differiscono da caso a caso e dipendono direttamente dalla natura della violazione constatata. La natura della violazione si riflette inevitabilmente nei criteri da utilizzare per determinare la riparazione dovuta dallo Stato convenuto (vedi Sovtransavto Holding c. Ucraina, no. 48553/99, ? 55, 2 ottobre 2003).

51. Bisogna notare che la Corte ha constatato una violazione dell’articolo 1 del Protocollo n. 1 nel caso in questione, in quanto l’impossibilit? per il ricorrente di far esaminare la questione della presunzione del beneficio derivato dal proprietario espropriato minava il principio di una procedura unica per la concessione dell’indennit? in caso di espropriazione.

52. La Corte non pu? speculare su quale sarebbe stato l’importo che la ricorrente avrebbe ricevuto se i tribunali nazionali si fossero pronunciati su tale questione. Pertanto, impedisce alla Corte di risarcire la societ? ricorrente come avrebbe fatto se la possibilit? di risarcimento per i metri quadrati non compensati del suo terreno fosse stata esclusa dal diritto interno (Organochimika Lipasmata Makedonias A.E. c. Grecia, no. 73836/01, ? 31, 18 gennaio 2005). D’altra parte, la Corte considera che la ricorrente ha subito una perdita di possibilit? reali di vedere le sue richieste decise da un tribunale. Decidendo per equit?, come richiesto dall’articolo 41 della Convenzione, la Corte ha assegnato al ricorrente 50.000 euro per tutti i danni.

Costi e spese
53. La ricorrente chiede il 3% della somma di 400 131,40 euro per le spese del procedimento dinanzi ai giudici nazionali e 3 000 euro per le spese del procedimento dinanzi alla Corte di giustizia.

54. Il governo invita la Corte a respingere la richiesta di spese dinanzi ai tribunali nazionali: ? molto discutibile che la ricorrente avrebbe ricevuto la somma che indica, data la vaghezza delle sue denunce sulla confutazione della presunzione in questione. Inoltre, la ricorrente ha gi? ricevuto, nell’ordinanza interna e per i costi e le spese, una somma corrispondente al 3% dell’indennit? di espropriazione. Per quanto riguarda le spese richieste per il procedimento dinanzi alla Corte, esse sono eccessive e non c’? nulla nel fascicolo che dimostri che la ricorrente abbia effettivamente sostenuto tali spese.

55. Secondo la giurisprudenza consolidata della Corte, l’attribuzione di costi e spese ai sensi dell’articolo 41 presuppone che la loro realt?, necessit? e, inoltre, la ragionevolezza del loro tasso siano stati stabiliti (Iatridis c. Grecia (giusta soddisfazione) [GC], no. 31107/96, ? 54, CEDU 2000-XI).

56. La Corte osserva che le spese sostenute dalla societ? ricorrente davanti ai tribunali greci si riferivano al merito della causa. Di conseguenza, ritiene che la ricorrente debba essere rimborsata di un certo importo delle spese corrispondenti a tale riguardo, che valuta al 3% dell’importo che le ha riconosciuto per il danno. La Corte riconosce alla societ? ricorrente 1 500 euro per le spese sostenute dinanzi ai giudici nazionali, pi? l’importo eventualmente dovuto a titolo di imposta.

57. Per quanto riguarda le spese sostenute per rappresentare la ricorrente davanti alla Corte, la Corte osserva che le richieste della ricorrente non sono n? dettagliate n? accompagnate dai necessari documenti giustificativi. Il ricorso deve quindi essere respinto su questo punto.

Interessi
58. La Corte ritiene opportuno basare il tasso degli interessi di mora sul tasso d’interesse delle operazioni di rifinanziamento marginale della Banca centrale europea pi? tre punti percentuali.

PER QUESTE RAGIONI, LA CORTE, ALL’UNANIMIT?

Dichiara la domanda ammissibile;
Trova una violazione dell’articolo 1 del protocollo n. 1;
Dice,
a) che lo Stato convenuto paghi al ricorrente, entro tre mesi dalla data in cui la sentenza ? divenuta definitiva ai sensi dell’articolo 44 ? 2 della Convenzione, le seguenti somme :

EUR 50.000 (cinquantamila euro), pi? l’importo eventualmente dovuto su tale somma a titolo di imposta su qualsiasi testa di danno;
1.500 euro (millecinquecento euro), pi? l’importo eventualmente dovuto dal richiedente su tale somma a titolo di tasse, costi e spese;
b) che a partire dalla scadenza di tale termine e fino al pagamento, su detti importi saranno dovuti interessi semplici a un tasso pari alle operazioni di rifinanziamento marginale della Banca centrale europea applicabile durante tale periodo, maggiorato di tre punti percentuali;

Respinge il resto della richiesta di giusta soddisfazione.
Fatto in francese, poi comunicato per iscritto il 28 gennaio 2021, ai sensi dell’articolo 77 ?? 2 e 3 del regolamento.

Renata Degener Ksenija Turkovi?
Vice cancelliere Presidente

Testo Tradotto

PREMI?RE SECTION

AFFAIRE ALFA GLASS ANONYMI EMBORIKI ETAIRIA YALOPINAKON c. GR?CE

(Requ?te no 74515/13)

ARR?T

Art 1 P1 ? Respect des biens ? Pr?somption d?avantage apport? au restant (non expropri?) du terrain par les travaux ? r?aliser sur la partie expropri?e ? Avantage l?galement cens? justifier une r?duction de l?indemnit? d?expropriation ? Refus des juridictions civiles comp?tentes pour fixer l?indemnit? d?examiner une contestation de la pr?somption, au motif de l?existence d?une proc?dure administrative sp?cifique, non exerc?e en l?esp?ce ? Question pr?sentant pourtant un caract?re connexe ? l?expropriation ? Atteinte au principe de la ? proc?dure unique ? consacr? par la jurisprudence europ?enne et nationale

STRASBOURG

28 janvier 2021

Cet arr?t deviendra d?finitif dans les conditions d?finies ? l?article 44 ? 2 de la Convention. Il peut subir des retouches de forme.

En l?affaire Alfa Glass Anonymi Emboriki Etairia Yalopinakon c. Gr?ce,

La Cour europ?enne des droits de l?homme (premi?re section), si?geant en une Chambre compos?e de :

Ksenija Turkovi?, pr?sidente,
Linos-Alexandre Sicilianos,
Alena Pol??kov?,
P?ter Paczolay,
Gilberto Felici,
Erik Wennerstr?m,
Lorraine Schembri Orland, juges,
et de Renata Degener, greffi?re adjointe de section,

Vu :

la requ?te (no 74515/13) dirig?e contre la R?publique hell?nique et dont une soci?t? anonyme grecque, Alfa Glass Anonymi Emboriki Etairia Yalopinakon (? la requ?rante ?) a saisi la Cour en vertu de l?article 34 de la Convention de sauvegarde des droits de l?homme et des libert?s fondamentales (? la Convention ?) le 20 novembre 2013,

la d?cision de porter ? la connaissance du gouvernement grec (? le Gouvernement ?) le grief concernant l?article 1 du Protocole no 1 et de d?clarer irrecevable la requ?te pour le surplus,

les observations des parties,

Apr?s en avoir d?lib?r? en chambre du conseil le 16 d?cembre 2020,

Rend l?arr?t que voici, adopt? ? cette date :

INTRODUCTION

1. La pr?sente affaire concerne le refus des juridictions civiles, appel?es ? fixer une indemnit? d?expropriation, d?examiner une demande tendant ? contester une pr?somption selon laquelle la requ?rante tirait un avantage de la r?alisation des travaux li?s ? l?expropriation et, pour cette raison, une partie des terrains expropri?s n??tait pas consid?r?e comme indemnisable.

EN FAIT

2. La requ?rante est une soci?t? anonyme qui a son si?ge social ? Ath?nes. Elle est repr?sent?e par Me I. Choromidis, avocat.

3. Le Gouvernement est repr?sent? par les d?l?gu?s de son agent, M. K. Georghiadis, assesseur au Conseil juridique de l??tat, et Mme S. Papa?oannou, assesseure au Conseil juridique de l??tat.

4. Par une d?cision du 65 mai 2006, le Secr?taire g?n?ral de la R?gion de l?Attique proc?da ? l?expropriation d?une zone de 33 619 m? en vue de l?extension d?une route. La zone incluait des parties de trois terrains appartenant ? la requ?rante sous les num?ros de cadastre 11, 13.1 et 13.2. Conform?ment aux dispositions de la loi no 653/1977, les parties non expropri?es des terrains litigieux furent consid?r?es comme ?tant avantag?es par la r?alisation des travaux de sorte que des parties des 511,46 m?, 1 404,74 m? et 484,82 m? des terrains expropri?s respectivement ne furent pas l?objet d?une indemnisation car elles seraient ? auto-indemnis?es ?.

5. Lors de la proc?dure de la fixation du montant provisoire de l?indemnit? d?expropriation devant le tribunal de premi?re instance d?Ath?nes, la requ?rante soutint que les parties non-expropri?es de ses terrains n??taient pas avantag?es par la r?alisation des travaux et qu?il n?y avait pas lieu ? ? auto-indemnisation ? de certaines parties des terrains expropri?s.

6. Toutefois, en fixant le montant provisoire de l?indemnit? d?expropriation (jugement no 884/2008), le tribunal de premi?re instance n?inclut pas l?indemnit? correspondant aux parties ? auto-indemnis?es ? des terrains. Le tribunal souligna que la pr?somption que le propri?taire d?un terrain expropri? tirait un avantage de la r?alisation des travaux par rapport aux parties non-expropri?es de celui-ci n??tait pas irr?fragable et s?agissait l? d?une question qui devait ?tre examin?e par la cour d?appel qui devait se prononcer sur la fixation du montant d?finitif de l?indemnit? d?expropriation, conform?ment ? la proc?dure sp?ciale de l?article 33 de la loi no 2971/2001.

7. Le 19 avril 2009, la requ?rante demanda ? la cour d?appel d?Ath?nes de fixer le montant d?finitif de l?indemnit? d?expropriation et de reconna?tre qu?elle ne tirait pas un avantage de la r?alisation des travaux quant aux parties non-expropri?es de ses terrains.

8. Par son arr?t no 5317/2010, la cour d?appel d?Ath?nes fixa le montant d?finitif de l?indemnit? et rejeta comme irrecevable la demande susmentionn?e de la requ?rante.

9. La cour d?appel releva que l?expropriation litigieuse ?tait soumise aux dispositions de l?article 33 de la loi no 2971/2001. Par cons?quent, pour que la demande de la requ?rante soit recevable, celle-ci aurait d? respecter la proc?dure pr?vue par l?article 33 ?? 1, 2, 3, 4 et 6 de la loi, en introduisant une requ?te ? l?organisme charg? des travaux dans un d?lai de deux mois ? compter de la publication du jugement fixant le montant provisoire de l?indemnit? d?expropriation. Or, la requ?rante n?avait pas introduit une telle requ?te. Une demande introduite par la requ?rante aupr?s du Secr?taire g?n?ral de la R?gion de l?Attique le 14 janvier 2008 ne saurait ?tre assimil?e ? la requ?te exig?e par l?article 33 ?? 2 et 3 car elle ne contenait aucune pr?tention relative ? la pr?somption selon laquelle le propri?taire d?un terrain expropri? tirait un avantage de la construction d?une route.

10. La requ?rante se pourvut en cassation contre cet arr?t. Elle invoquait l?article 1 du Protocole no 1 et se pr?valait de la jurisprudence de la Cour et de celle de la Cour de cassation (arr?ts no 10 et 11/2004, 851/2004, 1014/2004, 152/2007 et 1060/2008). Elle soutenait que la proc?dure relative ? la fixation de l?indemnit? d?expropriation devait avoir pour objet l?indemnit? dans sa globalit? et inclure toute question y aff?rente. Par cons?quent, dans le cadre de la fixation du montant d?finitif de cette indemnit?, il ?tait possible d?introduire une demande tendant ? faire admettre que le propri?taire dont le bien acquiert une fa?ade sur une route ne tirait pas un avantage de l?expropriation et ne devait pas ?tre oblig? ? ? auto-indemnisation ?.

11. Par un arr?t no 1275/2013, du 17 juin 2013, la Cour de cassation rejeta le pourvoi. Elle consid?ra que la cour d?appel avait correctement appliqu? les dispositions de l?article 33 de la loi no 2971/2001 qui pr?voyait une proc?dure sp?ciale pour contester la pr?somption selon laquelle le propri?taire d?un bien expropri? tirait un avantage de la r?alisation de travaux.

12. Le 25 juillet 2012, le tribunal de premi?re instance d?Ath?nes reconnut la requ?rante comme ayant-droit de l?indemnit? fix?e provisoirement puis d?finitivement par le jugement no 884/2008 et l?arr?t no 5317/2010 suite ? l?expropriation de ses propri?t?s. Dans le cadre de cette proc?dure, le tribunal exclut toute possibilit? d?existence des droits de propri?t? de l??tat sur les terrains de la requ?rante (jugement no 533/2012).

LE CADRE JURIDIQUE ET LA PRATIQUE INTERNES PERTINENTS

13. La loi no 653/1977 a pr?vu la participation du propri?taire d?un bien expropri? aux co?ts de l?expropriation, sous la forme de l? ? auto?indemnisation ? et des obligations envers des propri?t?s de tiers, au motif que mis ? part le dommage r?sultant de la scission d?une partie du bien, le propri?taire tire en m?me temps un avantage car son bien acquiert une fa?ade sur la route qui sera construite.

14. L?article 33 (pr?somption selon laquelle les propri?taires des biens expropri?s tirent un avantage de l?expropriation) de la loi no 2971/2001 dispose :

? 1. La pr?somption selon laquelle les propri?taires des biens expropri?s tirent un avantage de l?expropriation (…) n?est pas irr?fragable et est examin?e, apr?s la d?cision de l?expropriation, par la cour d?appel comp?tente pour fixer l?indemnit? d?expropriation d?finitive, conform?ment ? la proc?dure pr?vue par le pr?sent article.

2. Le pr?tendu propri?taire ou celui qui invoque des droits sur le bien expropri?, lorsqu?il consid?re qu?il n?est pas avantag?, peut demander ? l?organisme charg? de la r?alisation de l?ouvrage de modifier le tableau cadastral de la d?cision d?expropriation. (…)

3. La demande est introduite dans un d?lai de deux mois ? compter de la publication du jugement fixant l?indemnit? d?expropriation provisoire (…) et soumise pour examen, apr?s la fin du d?lai, ? une commission de trois membres (…).

4. La Commission est r?unie par le pr?sident de celle-ci, et, apr?s une inspection de lieux et le contr?le de tous les ?l?ments disponibles, elle proc?de au plus tard dans trois mois, ? la r?daction d?un rapport portant sur la question de savoir si le bien tire un avantage de la r?alisation de travaux. Elle motive pleinement sa d?cision, notamment en v?rifiant si le bien a acc?s ? l?ouvrage r?alis? dans la zone d?expropriation, les incidences sur l?utilisation du bien, ainsi que (…) la constructibilit? de celui-ci.

(…)

5. L?autorit? qui a d?cid? l?expropriation transf?re la demande du propri?taire, le rapport de la commission et les ?l?ments relatifs ? l?expropriation ? la juridiction mentionn?e au paragraphe 1.

Le pr?sident de cette juridiction fixe l?audience dans un d?lai qui n?est pas inf?rieur de trente jours ni sup?rieur ? quarante jours, ? compter du transfert ? lui de tous les ?l?ments susmentionn?s (…). La juridiction appr?cie librement les ?l?ments de preuve (…) doit statuer de mani?re d?finitive dans un d?lai de trente jours ? compter de l?audience.

La seule voie de recours contre l?arr?t de la cour d?appel est celle de la cassation. (…) ?

15. La requ?rante a d?pos? ? la Cour un arr?t (no 143/2005) de la cour d?appel de Larissa, dans lequel celle-ci a estim? que l?article 33 de la loi no 2971/2001 rendait d?office impossible toute proc?dure unique pour trancher toutes les questions relatives ? l?indemnisation en cas d?expropriation, comme l?exige la Constitution et la Convention. La cour d?appel de Larissa consid?rait ainsi que la proc?dure se compliquait outre mesure et que l??quilibre ?tait rompu au d?triment de l?individu. Pour cette raison, une telle absence de proc?dure unique serait contraire ? l?article 17 de la Constitution ainsi qu?? l?article 1 du Protocole no 1.

16. En outre, la requ?rante pr?cise que dans ses arr?ts no 152/2007, 1060/2008, 1119/2010 et 1747/2011, la m?me chambre de la Cour de cassation que celle qui a rendu l?arr?t en l?esp?ce, avait admis que la pr?somption de l?avantage tir? par un propri?taire expropri? pouvait ?tre r?fut?e soit au moyen de la proc?dure pr?vue ? l?article 33 de la loi no 2971/2001, soit lors de la proc?dure de fixation de l?indemnit? d?finitive. Ces arr?ts pr?cisaient que dans le cas o? la demande tendant ? r?futer la pr?somption ?tait examin?e en m?me temps que la fixation de l?indemnit? il n??tait pas n?cessaire d?avoir recours ? la proc?dure de la loi no 2971/2001.

17. De m?me, dans ses arr?ts no 34/2015 et 145/20018, post?rieurs ? celui de l?esp?ce, la m?me chambre de la Cour de cassation a r?it?r? sa jurisprudence pr?cit?e.

18. Le Gouvernement note que la Cour de cassation a pr?cis? que la proc?dure pr?vue ? l?article 33 de la loi no 2971/2001 s?applique seulement en cas d?introduction d?une demande autonome tendant ? r?futer la pr?somption selon laquelle le propri?taire expropri? tire un avantage de la r?alisation de l?ouvrage pour laquelle l?expropriation a lieu. En revanche, si une telle demande est combin?e avec une demande de fixation de l?indemnit? d?finitive d?expropriation, les deux demandes sont examin?es en m?me temps par la cour d?appel et la proc?dure sp?ciale de l?article 33 ne s?applique pas (arr?ts no 1119/2010, 1091/2011, 34/2015).

19. Pour le droit et la pratique internes pertinents, voir aussi, en dernier lieu, l?arr?t Moustakidis c. Gr?ce (no 58999/13, ?? 28-31, 3 octobre 2019).

EN DROIT

SUR LA VIOLATION ALL?GU?E DE L?ARTICLE 1 DU PROTOCOLE N. 1
20. La requ?rante se plaint que sa demande tendant ? d?montrer qu?elle ne tirait pas avantage de la r?alisation des travaux li?s ? l?expropriation ne pouvait pas ?tre examin?e dans le cadre d?une proc?dure unique, relative ? la fixation de l?indemnit? d?expropriation, mais seulement dans le cadre d?une autre proc?dure devant une autorit? administrative conform?ment ? l?article 33 de la loi no 2971/2001. Elle all?gue une violation de l?article 1 du Protocole no 1, qui se lit ainsi :

? Toute personne physique ou morale a droit au respect de ses biens. Nul ne peut ?tre priv? de sa propri?t? que pour cause d?utilit? publique et dans les conditions pr?vues par la loi et les principes g?n?raux du droit international.

Les dispositions pr?c?dentes ne portent pas atteinte au droit que poss?dent les ?tats de mettre en vigueur les lois qu?ils jugent n?cessaires pour r?glementer l?usage des biens conform?ment ? l?int?r?t g?n?ral ou pour assurer le paiement des imp?ts ou d?autres contributions ou des amendes. ?

Sur la recevabilit?
Non-?puisement des voies de recours internes
21. Le Gouvernement soutient que la requ?rante n?a pas ?puis? les voies de recours internes, faute d?avoir utilis? l?action en dommages-int?r?ts contre l??tat, pr?vue par l?article 105 de la loi d?accompagnement du code civil. Or, si la requ?rante avait introduit une telle action, elle aurait pu invoquer la violation de l?article 1 du Protocole no 1 et all?guer qu?en interpr?tant l?article 33 de la loi no 2971/2001, les juridictions nationales n?ont pas pris en consid?ration la jurisprudence de la Cour et de la Cour de cassation relative ? la proc?dure unique.

22. La requ?rante soutient que le recours pr?vu ? l?article 105 pr?cit? n?est pas effectif. Elle souligne que cet article n?a jamais ?t? utilis? en mati?re d?actes pr?tendument ill?gaux des juges dans l?exercice de leurs fonctions dans le cadre des proc?dures relatives ? la fixation des indemnit?s d?expropriation.

23. La Cour rappelle que la Convention ne prescrit l??puisement que des recours ? la fois relatifs aux violations incrimin?es, disponibles et ad?quats. Ils doivent exister ? un degr? suffisant de certitude non seulement en th?orie mais aussi en pratique, sans quoi leur manquent l?effectivit? et l?accessibilit? voulues. En outre, il incombe au Gouvernement excipant du non-?puisement de convaincre la Cour que le recours ?tait effectif et disponible tant en th?orie qu?en pratique ? l??poque des faits, c?est-?-dire qu?il ?tait accessible, ?tait susceptible d?offrir au requ?rant le redressement de ses griefs et pr?sentait des perspectives raisonnables de succ?s (Sejdovic c. Italie [GC], no 56581/00, ?? 45-46, CEDH 2006-II et Vu?kovi? et autres c. Serbie (objection pr?liminaire) [GC], nos 17153/11et suiv., ?? 69-77, CEDH 2014).

24. En l?esp?ce, la Cour estime que l?action pr?vue ? l?article 105 pr?cit? n?aurait eu, selon toute probabilit?, de chances d?aboutir. Pour que cet article s?applique, il faudrait qu?une autorit? ?tatique ait commis un acte ill?gal. Or, la mani?re dont un juge a interpr?t? et appliqu? une disposition l?gale dans une affaire donn?e ne saurait s?assimiler ? un tel acte. La l?galit? des motifs par lesquels un tribunal civil a abouti ? sa d?cision, font normalement l?objet d?un contr?le par les tribunaux sup?rieurs du m?me ordre de juridiction et ne peuvent pas faire l?objet d?un contr?le incident par le tribunal administratif dans le cadre d?une action fond?e sur l?article 105 pr?cit?. D?autre part, et dans le cadre de l?ordre juridique grec, ? supposer m?me qu?on puisse consid?rer que l?action pr?cit?e ?tait une action ? tenter, elle aurait donn? lieu ? une proc?dure pouvant se terminer devant le Conseil d??tat, ce qui rallongerait encore de plusieurs ann?es la proc?dure qui s?est d?roul?e devant les juridictions civiles pour la fixation de l?indemnit? d?expropriation. Dans ces circonstances, elle ne saurait ?tre consid?r?e comme un recours effectif. Enfin, la Cour consid?re que la requ?rante qui ?tait partie ? une proc?dure d?expropriation et qu?elle a formul? ses r?serves et objections concernant le mode de calcul et le montant de l?indemnit? fix?e au cours de cette proc?dure n??tait pas oblig?e d?instituer une nouvelle proc?dure en indemnisation ? cet ?gard (voir, mutatis mutandis, Bistrovi? c. Croatie, no 25774/05, ? 28, 31 mai 2007).

25. Par cons?quent, la Cour rejette l?exception du Gouvernement tir?e du non-?puisement des voies de recours internes.

D?faut de qualit? de victime
26. Le Gouvernement excipe ensuite du d?faut de qualit? de victime de la requ?rante. Il souligne que celle-ci ne fournit aucun ?l?ment qui permettrait d??tablir qu?elle est effectivement la propri?taire des terrains expropri?s. La requ?rante n??tablit pas non plus qu?elle a introduit, dans le cadre de la proc?dure de fixation de l?indemnit? d?expropriation, une demande de reconnaissance de sa qualit? d?ayant-droit de l?indemnit?, ce qui est la seule fa?on pour l?int?ress? d??tablir son droit de propri?t? sur un bien faisant l?objet d?une expropriation et de percevoir l?indemnit?.

27. La requ?rante souligne que les autorit?s qui ont engag? la proc?dure d?expropriation ont trait? la requ?rante comme ?tant la propri?taire de ses terrains expropri?s et l?ont invit?e ? participer ? la proc?dure de la fixation de l?indemnit?. Elle affirme que sa qualit? de propri?taire ?tait une condition pr?alable de sa participation ? la proc?dure d?indemnisation. En outre, tant la cour d?appel que la Cour de cassation qui se sont prononc?es dans le cas de la requ?rante ont examin? ses titres de propri?t? et ? aucun moment elles n?ont contest? l?authenticit? de ceux-ci.

28. La Cour rappelle que pour se pr?valoir de l?article 34 de la Convention, un requ?rant doit pouvoir se pr?tendre victime d?une violation de la Convention ; la notion de ? victime ?, selon la jurisprudence constante de la Cour, doit ?tre interpr?t?e de fa?on autonome et ind?pendante des notions internes telles que celles concernant l?int?r?t ou la qualit? pour agir (Nencheva et autres c. Bulgarie (no 48609/06, ? 88, 18 juin 2013). L?int?ress? doit pouvoir d?montrer qu?il a ? subi directement les effets ? de la mesure litigieuse (Centre de ressources juridiques au nom de Valentin C?mpeanu c. Roumanie ([GC], no 47848/08, ? 96, CEDH 2014, et la jurisprudence cit?e).

29. En l?esp?ce, la Cour observe que la requ?rante a ?t? vis?e par la d?cision d?expropriation et a particip? en tant que personne morale l?s?e ? tous les stades de la proc?dure tendant ? la fixation de l?indemnit? d?expropriation de ses terrains. En outre, le tribunal de premi?re instance a reconnu, le 25 juillet 2012, la requ?rante comme ayant-droit de l?indemnit? et a rejet? les pr?tentions de l??tat concernant les droits de propri?t? sur les terrains litigieux.

30. D?s lors, la requ?rante peut se pr?tendre victime d?une violation de l?article 1 du Protocole no 1.

Conclusion
31. Constatant que la requ?te n?est pas manifestement mal fond?e ni irrecevable pour un autre motif vis? ? l?article 35 de la Convention, la Cour la d?clare recevable.

Sur le fond
32. La requ?rante soutient que les juridictions de fond, qui ont fix? l?indemnit? d?expropriation provisoire et d?finitive et ont refus? d?examiner sa demande tendant ? r?futer la pr?somption de l?avantage tir? par le propri?taire de la r?alisation des travaux, ont m?connu la jurisprudence de la Cour et de la Cour de cassation.

33. Le Gouvernement souligne que dans le cadre de la proc?dure relative ? la fixation de l?indemnit? d?finitive d?expropriation, la cour d?appel, se conformant ? la jurisprudence de la Cour de cassation (paragraphe 18 ci?dessus) a examin?, dans une proc?dure unique, toutes les demandes de la requ?rante relatives ? la fixation de l?indemnit? d?finitive, de l?indemnit? sp?ciale pr?vue ? l?article 13 ? 4 de la loi no 2882/2001 et enfin ? celle tendant ? r?futer la pr?somption en question (article 33 de la loi no 2971/2001).

34. Le Gouvernement rajoute que la Cour de cassation a rejet? le moyen de cassation de la requ?rante, qui all?guait que la cour d?appel avait rejet? sa demande pour d?faut de comp?tence, comme ?tant fond? sur une pr?misse erron?e. Le Gouvernement pr?cise que la cour d?appel a effectivement examin? la demande de la requ?rante mais elle l?a d?clar? irrecevable au motif que la requ?rante n?avait pas respect? l?obligation proc?durale pos?e par l?article 33 : l?introduction pr?alable de la demande ? l?organisme charg? de la r?alisation de l?ouvrage pour lequel l?expropriation a eu lieu. Or, l?obligation faite ? l?int?ress? de respecter une certaine proc?dure administrative afin de r?futer la pr?somption d?un avantage tir? par un propri?taire expropri?, avant de saisir les juridictions, est une question distincte de celle du respect de la proc?dure unique devant les juridictions aux fins de la fixation de l?indemnit? d?expropriation.

35. Enfin, le Gouvernement affirme que dans le cadre de la proc?dure devant la cour d?appel, la requ?rante avait aussi demand? le versement d?une indemnit? sp?ciale (article 13 ? 4 de la loi no 2882/2001) et, dans ce cas, elle avait respect? ? cet ?gard l?obligation du d?p?t pr?alable de sa demande ? l?autorit? comp?tente.

36. La Cour rappelle que dans l?arr?t Azas pr?cit?, elle a consid?r? que lorsque les biens d?un individu font l?objet d?une expropriation, il doit exister une proc?dure qui assure une appr?ciation globale des cons?quences de l?expropriation, incluant l?octroi d?une indemnit? en relation avec la valeur du bien expropri?, la d?termination des titulaires du droit ? indemnit? et toute autre question aff?rente ? l?expropriation, y compris les frais de proc?dure.

37. La Cour a aussi soulign?, dans l?arr?t Bibi c. Gr?ce (no 15643/10, 13 novembre 2014), que la proc?dure appel?e ? assurer, au sens de l?arr?t Azas, l?appr?ciation globale des cons?quences de l?expropriation ne saurait se limiter ? la reconnaissance des titulaires du droit ? indemnit?, ? la d?termination de l?indemnit? sp?ciale, ? l?appr?ciation de l?existence d?un avantage tir? par le propri?taire et ? la fixation des frais de justice. Elle doit aussi englober d?autres questions, comme, par exemple, celles relevant de la r??valuation ?ventuelle de l?indemnit?.

38. Par la suite, dans l?arr?t Koutsokostas c. Gr?ce (no 64732/12, 13 juin 2019), la Cour a estim? que le refus d?examiner l?action en recouvrement des requ?rants introduite devant la juridiction qui allait se prononcer sur le montant de l?indemnit? d?expropriation d?finitive et la sollicitation faite aux requ?rants de saisir ? nouveau les juridictions civiles avaient port? atteinte aux principes de l??conomie et de la c?l?rit? de la proc?dure ainsi qu?au principe de la proc?dure unique consacr? par l?arr?t Azas pr?cit?.

39. Enfin, dans l?arr?t Moustakidis c. Gr?ce (no 58999/13, 3 octobre 2019), la Cour a consid?r? que certaines demandes du requ?rant (tendant ? ce qu?il soit examin? la question du pr?tendu avantage tir? par lui du fait de la r?alisation des travaux et qu?une indemnit? soit fix?e pour la partie ayant ?t? consid?r? auto-indemnis?e, ? ce qu?il soit reconnu qu?en raison de l?expropriation et de la nature de l?ouvrage, la propri?t? non expropri?e avait ?t? d?valoris?e et devait alors ?tre indemnis?e, et ? ce qu?il se voit accorder certaines sommes pour frais de transfert de son entreprise et pour perte des chances due ? l?interruption du fonctionnement de l?entreprise) constituaient des questions connexes relatives ? l?expropriation et auraient d? faire l?objet d?un examen par les juridictions civiles lors de la fixation de l?indemnit? d?expropriation.

40. En l?esp?ce, la Cour consid?re que la question de savoir si le propri?taire d?un terrain expropri? tire un avantage de la r?alisation des travaux, ce qui justifierait, selon les termes de la loi no 653/1977, qu?une partie de ce terrain ne soit pas indemnis?e, constitue ? n?en pas douter une question connexe relative ? l?expropriation.

41. La Cour note que cette question est effectivement examin?e par les juridictions civiles, notamment au stade de la fixation de l?indemnit? d?expropriation d?finitive par la cour d?appel. Toutefois, en l?esp?ce, la cour d?appel a refus? de proc?der ? l?examen de cette question car la requ?rante n?avait pas fait usage de la proc?dure administrative pr?alable pr?vue par l?article 33 de la loi no 2971/2001. Or, la Cour note que cette proc?dure qui se d?roule devant des organes administratifs comporte plusieurs ?tapes qui s??talent sur plusieurs mois et que la loi ne pr?voit aucune garantie quant au respect des d?lais qu?elle pose pour la r?alisation de chaque ?tape. Cette proc?dure contribue alors ? rallonger la proc?dure se d?roulant devant les juridictions civiles et constitue un ?cart par rapport ? la proc?dure unique devant les juridictions civiles pour l?examen de toutes les questions relatives ? la fixation de l?indemnit? d?expropriation.

42. ? cet ?gard, la Cour note aussi que selon la jurisprudence constante de la Cour de cassation, dans le cas o? la demande tendant ? r?futer la pr?somption selon laquelle le propri?taire tire avantage de la r?alisation des travaux ?tait examin?e en m?me temps que la fixation de l?indemnit? il n??tait pas n?cessaire d?avoir recours ? la proc?dure de la loi no 2971/2001 (paragraphes 16-18 ci-dessus).

43. Par cons?quent, en refusant d?examiner la question de la pr?somption pr?cit?e, faute pour la requ?rante d?avoir fait usage de la proc?dure pr?vue ? l?article 33 de la loi no 2971/2001, les autorit?s de l??tat d?fendeur ont port? atteinte au principe de la proc?dure unique en la mati?re, consacr? par la jurisprudence susmentionn?e de la Cour ainsi que par celle de la Cour de cassation.

44. Partant, il y a eu violation de l?article 1 du Protocole no 1.

SUR L?APPLICATION DE L?ARTICLE 41 DE LA CONVENTION
45. Aux termes de l?article 41 de la Convention :

? Si la Cour d?clare qu?il y a eu violation de la Convention ou de ses Protocoles, et si le droit interne de la Haute Partie contractante ne permet d?effacer qu?imparfaitement les cons?quences de cette violation, la Cour accorde ? la partie l?s?e, s?il y a lieu, une satisfaction ?quitable. ?

Dommage
46. Pour dommage mat?riel, la requ?rante demande une somme de 400 131,40 euros (EUR) correspondant ? la valeur des parties des terrains expropri?es mais non indemnis?es et qui se d?compose comme suit : 94 162,50 EUR pour la partie du terrain sous le num?ro 11, 223 549,50 EUR pour la partie du terrain sous le num?ro 13.1 et 82 419,40 EUR pour la partie du terrain sous le num?ro 13.2. Ces sommes ont ?t? calcul?es sur la base du montant de l?indemnit? fix? au m? par la cour d?appel.

47. Au titre du dommage moral, la requ?rante r?clame 10 000 EUR.

48. En ce qui concerne le dommage mat?riel, le Gouvernement invite la Cour ? rejeter la pr?tention de la requ?rante dans son int?gralit?. ? supposer m?me que les juridictions nationales eussent examin? la demande de la requ?rante pour r?futer la pr?somption de l?avantage tir? de l?expropriation, il n?est pas du tout certain qu?elles l?auraient accueillie m?me si elles l?avaient d?clar?e recevable : devant la cour d?appel, l??tat avait en fait contest? comme vague la demande de la requ?rante et avait soutenu qu?elle ?tait aussi infond?e car la requ?rante n?apportait pas la preuve de ses all?gations. Par cons?quent, l?existence d?un dommage mat?riel de la requ?rante pr?suppose une appr?ciation de fond pour laquelle seules les juridictions internes sont comp?tentes.

49. En ce qui concerne le dommage moral, le Gouvernement soutient que la requ?rante n?y a pas droit car elle n?a pas suivi la proc?dure requise pour l?examen de sa demande. En cas de constat de violation, celui-ci constituerait une satisfaction suffisante.

50. La Cour rappelle que, conform?ment aux principes d?gag?s par sa jurisprudence constante, la forme et le montant de la satisfaction ?quitable tendant ? la r?paration d?un pr?judice mat?riel diff?rent selon les cas et d?pendent directement de la nature de la violation constat?e. Celle-ci se r?percute par la force des choses sur les crit?res ? employer pour d?terminer la r?paration due par l??tat d?fendeur (voir Sovtransavto Holding c. Ukraine, no 48553/99, ? 55, 2 octobre 2003).

51. Force est de constater que la Cour a conclu en l?esp?ce ? la violation de l?article 1 du Protocole no 1 en raison du fait que l?impossibilit? pour la requ?rante de faire examiner la question de la pr?somption de l?avantage tir? par le propri?taire expropri? a port? atteinte au principe de la proc?dure unique en mati?re d?indemnit? ? accorder en cas d?expropriation.

52. La Cour ne saurait sp?culer sur ce qu?e?t ?t? le montant que la requ?rante aurait re?u si les tribunaux internes avaient statu? sur cette question. Aussi, cela emp?che la Cour de proc?der au d?dommagement de la soci?t? requ?rante comme elle l?aurait fait si la possibilit? d?une indemnit? pour les m?tres carr?s non indemnis?s de son terrain ?tait exclue en droit interne (Organochimika Lipasmata Makedonias A.E. c. Gr?ce, no 73836/01, ? 31, 18 janvier 2005). D?un autre c?t?, la Cour estime que la requ?rante a subi une perte de chances r?elles de voir statuer sur ses pr?tentions par un tribunal. Statuant en ?quit?, comme le veut l?article 41 de la Convention, la Cour alloue ? la requ?rante 50 000 EUR tous chefs de pr?judice confondus.

Frais et d?pens
53. La requ?rante r?clame 3% de la somme de 400 131,40 EUR au titre des frais et d?pens qu?elle a engag?s dans le cadre de la proc?dure men?e devant les juridictions internes et 3 000 EUR au titre de ceux qu?elle a engag?s aux fins de la proc?dure men?e devant la Cour.

54. Le Gouvernement invite la Cour ? rejeter la pr?tention concernant les frais devant les juridictions internes : il est tr?s contestable que la requ?rante aurait re?u la somme qu?elle indique compte tenu du caract?re vague de ses griefs concernant la r?futation de la pr?somption litigieuse. En outre, la requ?rante a d?j? per?u, dans l?ordre interne et pour frais et d?pens, une somme correspondant ? 3% de l?indemnit? d?expropriation. Quant aux frais r?clam?s pour la proc?dure devant la Cour, leur montant est excessif et il ne ressort d?aucun ?l?ment du dossier que la requ?rante a r?ellement engag? ces frais.

55. Selon la jurisprudence constante de la Cour, l?allocation de frais et d?pens au titre de l?article 41 pr?suppose que se trouvent ?tablis leur r?alit?, leur n?cessit? et, de plus, le caract?re raisonnable de leur taux (Iatridis c. Gr?ce (satisfaction ?quitable) [GC], no 31107/96, ? 54, CEDH 2000-XI).

56. La Cour note que les frais expos?s par la soci?t? requ?rante devant les juridictions hell?niques se rapportaient au fond du litige. Elle estime donc que la requ?rante doit se voir rembourser un certain montant des frais correspondants ? cet ?gard, qu?elle ?value ? 3% du montant qu?elle lui a allou? au titre du dommage. La Cour accorde ? la soci?t? requ?rante 1 500 EUR pour les frais encourus devant les instances nationales, plus tout montant pouvant ?tre d? par elle ? titre d?imp?t.

57. En ce qui concerne les frais expos?s pour les besoins de la repr?sentation de la requ?rante devant elle, la Cour observe que les pr?tentions de cette derni?re ne sont ni d?taill?es ni accompagn?es des justificatifs n?cessaires. Il convient donc d??carter la demande sur ce point.

Int?r?ts moratoires
58. La Cour juge appropri? de calquer le taux des int?r?ts moratoires sur le taux d?int?r?t de la facilit? de pr?t marginal de la Banque centrale europ?enne major? de trois points de pourcentage.

PAR CES MOTIFS, LA COUR, ? L?UNANIMIT?,

D?clare la requ?te recevable ;
Dit qu?il y a eu violation de l?article 1 du Protocole no 1 ;
Dit,
a) que l??tat d?fendeur doit verser au requ?rant, dans un d?lai de trois mois ? compter de la date ? laquelle l?arr?t sera devenu d?finitif conform?ment ? l?article 44 ? 2 de la Convention, les sommes suivantes :

50 000 EUR (cinquante mille euros), plus tout montant pouvant ?tre d? sur cette somme ? titre d?imp?t, tous chefs de pr?judice confondus ;
1 500 EUR (mille cinq cents euros), plus tout montant pouvant ?tre d? sur cette somme par la requ?rante ? titre d?imp?t, pour frais et d?pens ;
b) qu?? compter de l?expiration dudit d?lai et jusqu?au versement, ces montants seront ? majorer d?un int?r?t simple ? un taux ?gal ? celui de la facilit? de pr?t marginal de la Banque centrale europ?enne applicable pendant cette p?riode, augment? de trois points de pourcentage ;

Rejette le surplus de la demande de satisfaction ?quitable.
Fait en fran?ais, puis communiqu? par ?crit le 28 janvier 2021, en application de l?article 77 ?? 2 et 3 du r?glement.

Renata Degener Ksenija Turkovi?
Greffi?re adjointe Pr?sidente

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