A.N.P.T.ES. Associazione Nazionale per la Tutela degli Espropriati. Oltre 5.000 espropri trattati in 15 anni di attività.
Qui trovi tutto cio che ti serve in tema di espropriazione per pubblica utilità.

Se desideri chiarimenti in tema di espropriazione compila il modulo cliccando qui e poi chiamaci ai seguenti numeri: 06.91.65.04.018 - 340.95.85.515

Testo originale e tradotto della sentenza selezionata

AFFAIRE AKVARDAR c. TURQUIE

Tipologia: Sentenza
Importanza: 3
Articoli: P1-1
Numero: 48171/10
Stato: Turchia
Data: 2019-10-29 00:00:00
Organo: Sezione Seconda
Testo Originale

SECONDA SEZIONE

AFFAIRE AKVARDAR contro TURCHIA

(Richiesta 48171/10)

Fermare

Art 1 P 1 – Rispetto per la propriet? – Perdita di indennizzo per espropriazione – Importo lasciato abbandonato in un conto speciale in attesa dell’esito di una controversia sulla determinazione dei proprietari, senza notifica alle parti – Conto chiuso come inattivo

Strasburgo

gioved? 29 ottobre 2019

Questa sentenza diventer? definitiva ai sensi dell’articolo 44-2 della Convenzione. Pu? subire alterazioni di forma.

Ad Akvardar contro la Turchia,
La Corte europea dei diritti dell’uomo (seconda sezione), seduta in una Camera composta da:
Robert Spano, Presidente,
Marko Bounjak,
Valeriu Gri-co,
Egidijus Koris,
Ivana Jeli,
Arnfinn Berdsen,
Saadet Yuksel, Giudici,
e StanleyNaismith, Section Clerk,
Dopo aver deliberato in camera di consiglio l’8 ottobre 2019,
Formula la seguente sentenza, adottata in tale data:
Procedura
1. All’origine del caso vi ? una petizione (n. 48171/10) contro la Repubblica della Turchia, di cui un cittadino di tale Stato, il signor R-fat Namok Akvardar (“il richiedente”), ha fatto riferimento alla Corte il 17 luglio 2010 ai sensi dell’articolo 34 della Convenzione sulla protezione dei diritti umani e delle libert? fondamentali (“La Convenzione”).
2. La ricorrente era rappresentata dal sig. Me N. Y?lmaz, avvocato a Antalya, il governo turco (“Il governo”) era rappresentato dal suo agente.
3. In particolare, il ricorrente ha denunciato una violazione del suo diritto di rispettare la sua propriet? ai sensi dell’articolo 1 del protocollon. 1 della Convenzione a causa della mancanza di indennizzo per l’espropriazione di beni appartenenti ai suoi de jujus.
4. Il 4 dicembre 2014 la richiesta ? stata comunicata al governo.
I fatti
LE CIRCOSTANZE DELLA SPECIE
5. La ricorrente ? nata nel 1940 e risiede a Istanbul.
A. Contenzioso immobiliare
6. Nel 1958, a seguito di lavori realizzati sui terreni di Antalya, il lotto 2 n 556 (552.250 m2) e il terzo lotto n. 570 (1.837.750 m2) che si trova a Bah?elievler, un distretto dell’Antalya centrale, sono stati registrati come propriet? indivise della tesoreria pubblica e di alcune persone, tra cui il marchio del richiedente, su una distribuzione ugualitaria.
7. A tal fine, i servizi del catasto si basavano in particolare su un titolo datato 1848, che designava come proprietario, ciascuno per un terzo, il cosiddetto Bakuric Yorgi, Arap Suleyman Efendi e Hac-Bekirzade Hac-Mehmet.
8. Gli individui che sono stati designati come proprietari alla fine di questa distribuzione delle terre erano i discendenti di queste tre persone. I richiedenti erano gli eredi di Haci Bekirzade Hac-Mehmet.
9. Il 2 agosto 1958, diverse persone contestarono i risultati della distribuzione delle terre in tribunale.
10. Al termine del procedimento, il 29 giugno 2004, il Tribunale del Land ha deciso di elencare le particelle contestate nel catasto come propriet? indivise del tesoro pubblico e di un certo numero di persone, compresi i de cujus della ricorrente.
11. Egli riteneva che la propriet? fosse composta da un totale di 414.720 unit?, di cui 138.240 appartenevano al tesoro pubblico.
12. Il 20 dicembre 2005 la Corte di Cassazione ha confermato la soluzione adottata dalla Corte del catasto.
13. Il 13 luglio 2006 la High Court ha respinto la domanda di correzione della sentenza dinanzi ad essa.
B. Transazioni di espropriazione sui pacchi in questione
14. Tra il 1964 e il 1991, mentre il contenzioso in materia di propriet? era ancora pendente, varie amministrazioni effettuate operazioni di espropriazione sui pacchi in questione.
15. Cos?, nel 1976, la Direzione generale del Territorio Pubblico (Devlet Arsa Ofisi Genel Mund-l-g) (la DGFP), un’amministrazione responsabile in particolare della creazione di riserve terrestri, ha deciso di espropriare parte dei lotti contestati, con una superficie di 216.342m2.
16. L’obiettivo di questa espropriazione era la costruzione di stabilimenti turistici conformemente alle disposizioni del piano di pianificazione urbana relative all’area interessata.
17. Sostenendo che, a causa del contenzioso a terra, in corso all’epoca, il catasto non indicava i nomi dei proprietari dell’area espropriata, l’amministrazione espropriante chiedeva all’Alta Corte antalya (“TGI”) di nominare un fiduciario(kayyum)in modo che gli interessi deiproprietari sarebbero stati rappresentati.
18. Il 29 marzo 1977 il TGI nomin? M.E. curatore.
19.Quest’ultimo ha proposto al TGI domanda di annullamento dell’incarico, che il giudice ha accolto con sentenza 2 maggio 1977.
20. Il 27 dicembre 1977, tuttavia, la Corte di Cassazione ha annullato tale decisione e il 31 aprile 1977 il TGI ha nuovamente nominato M.E. curatore.
21. Il valore dei terreni espropriati ? stato stimato dall’amministrazione a 21.643.200 vecchie libbre turche (TRL), ovvero circa 100 TRL per metro quadrato.
22. L’11 maggio 1978 l’amministrazione espropriante ha deciso di mettere a disposizione del fiduciario la somma di 21.643.200 TRL, che era stata congelata in un conto bancario presso l’ente Emlak Kredi Bankas, in modo da poter provvedere alla gestione dei beni.
23. Il 18 maggio 1978, decidendo su un’azione volta ad aumentare l’indennit? di espropriazione presentata dal fiduciario, la TGI ha aumentato il premio a 32.451.300 TRL, stimando il prezzo per metro quadrato a 150 TRL.
24. La sentenza cos? emessa dalla TGI ? stata confermata dalla Corte di Cassazione e ha concluso il 13 dicembre 1982.
25. Nel frattempo, il1o agosto 1978, la DGFP aveva pubblicato sul quotidiano Hurses un avviso di espropriazione che menzionava le trame controverse e indicava che M.E. era stato nominato curatore.
26. In seguito alla conferma della sentenza del TGI da parte della Corte di Cassazione, il curatore ha fatto una richiesta al servizio di esecuzione di Ankara per il recupero delle somme destinate (corrispondente all’importo del risarcimento supplementare, vale a dire 10.817.100 TRL, e interessi, nonch? l’importo dei costi e dei costi lasciati all’amministrazione espropriante).
27. Secondo i documenti contabili dell’amministrazione, ? stato effettuato un pagamento totale di 13.421.904 TRL: la somma di 8.250.647 TRL ? stata pagata al dipartimento di esecuzione e la somma di 5.171.257 TRL al Tesoro di ‘apkalar (Antaaly).
28. Successivamente, i terreni espropriati sono stati trasferiti alla tesoreria pubblica per l’uso da parte del Ministero della Cultura e del Turismo. ? stato diviso durante una revisione del piano urbanistico, e i riferimenti fondiari (numero di isolotti e terreni) sono stati modificati di conseguenza.
29. La ricorrente afferma che due alberghi di lusso sono stati costruiti sul terreno in questione.
30. Il governo afferma che le indennit? di espropriazione inizialmente bloccate in un conto dell’istituto Emlak Kredi Bankas per il pagamento ai legittimi proprietari della propriet? contestata sono state successivamente trasferite alla filiale Anafartalar della bancasin di Antalya. Tuttavia, non si sarebbe potuto trovare alcuna traccia dei fondi a seguito della distruzione da parte di questa istituzione dei documenti e delle registrazioni relative al periodo in questione.
C. Azioni di compensazione per espropriazione de facto
31. Il 5 dicembre 2006 la ricorrente ha deferito alla TGI due richieste di indennit? di espropriazione per indicazioni di espropriazione relative a due terreni (isola 3298, pacco2 e blocco 3702, parcelle 1) che provenivano dalla divisione dei 216.342 m2 espropriati.
32. Queste domande sono state rivolte contro il Tesoro pubblico, l’Autorit? per l’edilizia per l’edilizia pubblica (“TOKI”), che era succeduta alla DGPF, e le societ? private che sono diventate proprietarie dei pacchi contestati, sui quali, secondo la ricorrente, la ricorrente hotel di cui sopra era stato costruito.
33. In due sentenze del 15 luglio 2008, la TGI ha respinto la ricorrente. Egli ha ritenuto che, poich? un fiduciario era stato nominato, che la procedura di espropriazione gli era stata notificata e che aveva partecipato alle varie fasi del procedimento, l’espropriazione dovrebbe essere considerata regolare. Egli ha concluso che non si poteva quindi parlare di un’espropriazione de facto.
34. La sentenza sul pacco 2 dell’isolotto 3298 ? stata confermata il 4 giugno 2009 dalla Corte di Cassazione. La ricorrente ha chiesto una correzione, che ? stata respinta il 21 dicembre 2009. La sentenza ? stata notificata il 18 gennaio 2010.
35. La sentenza sull’altro terreno ? stata confermata l’11 giugno 2009. La domanda di correzione della sentenza ? stata respinta il 2 marzo 2010 e la sentenza emessa dalla High Court in tale occasione ? stata notificata il 9 aprile 2010.
D. La riapertura del procedimento dinanzi al Tribunale del Registro del Land
36. Il 13 agosto 2018, cinque persone hanno chiesto alla Corte del Registro del Land di riaprire il procedimento che ha dato origine alla sentenza del 29 giugno 2004, sostenendo che la decisione ? stata contaminata da un errore riguardante gli eredi di Arap Suleyman Efendi.
37. Nell’ambito della loro domanda, questi denuncianti si presumevano discendenti di Arap Suleyman Efendi e, pertanto, titolari di diritti di quest’ultimo. A tale proposito, essi hanno dichiarato che era stato avviato un procedimento per la cancellazione dell’atto di notoriet? che stabiliva la devoluzione della propriet? (veraset ilam) di Arap Suleyman Efendi, su cui si era affidato il tribunale del catasto.
38. La Corte del catasto ha deciso di riaprire il procedimento e ha ordinato la registrazione sul catasto di una dichiarazione che indicava che era in corso una controversia sull’immobile.
E. Appello individuale alla Corte costituzionale
39. In una data non specificata, il ricorrente e uno degli eredi delle altre persone che erano state designate come co-proprietari dalla Corte del catasto hanno presentato un ricorso individuale alla Corte costituzionale 6 di cui sopra.
40. L’11 marzo 2013 la Corte costituzionale ha respinto il ricorso per incompetenza nei tempiri.
IN DIRITTO
I. SULLA PRESUNTA VIOLAZIONE DELL’ARTICOLO 1 DI PROTOCOLLO N. 1 ALLA CONVENTION
41. Il ricorrente denuncia una violazione del suo diritto di rispettare la sua propriet?.
42. Egli lamenta essenzialmente di non aver ricevuto il pagamento dalle indennit? di espropriazione destinate ad essere sibilanti. Inoltre, essa sostiene in sostanza che l’espropriazione in questione non era di interesse generale, poich? le strutture alberghiere private sarebbero state erette sul terreno in questione, e che non era basata su una base giuridica, poich? la procedura non sarebbe stata seguita. Su quest’ultimo punto, egli sostiene, tra l’altro, che le autorit? hanno utilizzato impropriamente un fiduciario, e inoltre senza notificare la decisione di designare il fiduciario ai titolari dei diritti. Egli ritiene che cos? facendo le autorit? siano state in grado di svolgere le operazioni di espropriazione a loro piacimento, senza la vista e il controllo dei legittimi proprietari.
43. Sulla base degli stessi fatti, il ricorrente lamenta inoltre di non aver ricevuto un processo equo dinanzi al TGI; invoca l’articolo 6 della Convenzione a questo proposito.
44. Il governo contesta queste tesi.
45 del 1999, ne – La Corte ricorda che, in base al principio del Giura novit curia, essa non ? vincolata dai mezzi giuridici adottati dalla ricorrente ai sensi della Convenzione e dai suoi protocolli e che pu? decidere sulla caratterizzazione giuridica dei fatti di una lamentela esaminandola nel campo degli articoli o delle disposizioni della Convenzione diverse da quelle invocate dalla ricorrente(Radomilja et al.126 marzo, 20 marzo 2018). In questo caso, essa ritiene che le rimostranze dell’individuo richiedono un riesame esclusivamente nel campo dell’articolo 1 del protocollo n. 1 della Convenzione, come dichiarato:
“Ogni individuo o azienda ha il diritto di rispettare la propria propriet?. Nessuno pu? essere privato della sua propriet? solo per l’utilit? pubblica e secondo le condizioni del diritto e dei principi generali del diritto internazionale.
Le disposizioni precedenti non violano il diritto degli Stati di far rispettare le leggi che ritengono necessarie per regolamentare l’uso dei beni in conformit? con l’interesse pubblico o per garantire il pagamento di tasse o altri contributi o multe. ?
A. Sull’ammissibilit?
46. Il governo solleva diverse eccezioni di irricevibilit?, la cui rilevanza ? la ricorrente.
1. Sulla compatibilit? ratione materiae e ratione tempo della richiesta
47. Il governo sostiene che la richiesta ? incompatibile con le disposizioni della Convenzione. Essa ritiene che la privazione di un immobile o di un altro diritto reale sia in linea di principio un atto ade-hoc immediato e non crei una situazione continua di “privazione di un diritto” (cfr., tra gli altri, Malhous v. Repubblica ceca (CD) [GC],n. 33071/96, ECHR 2000-XII). Essa indica che, in questo caso, l’espropriazione in questione ha avuto luogo ben prima del 28 gennaio 1987, quando il diritto di ricorso individuale dinanzi alla Corte ? stato riconosciuto dalla Turchia. A questo proposito, si riferisce alla decisione di irricevibilit? nel caso della Compagnia delle Figlie della Carit? di San Vincenzo de Paolo contro La Turchia ((dicembre), n. 19579/07, 27 gennaio 2015).
48. Inoltre, il governo sostiene che, poich? la propriet? contestata era stata, a suo avviso, espropriata in conformit? del diritto nazionale prima della data summenzionata, la denuncia della ricorrente riguarda una semplice speranza di ottenere un diritto di propriet? che l’interessato non avrebbe potuto esercitare efficacemente. Egli ritiene che questa speranza non possa essere considerata una “buona” ai sensi dell’articolo 1 del protocollon. 1. Pertanto, la domanda sarebbe anche inammissibile per incompatibilit? ratione materiae con le disposizioni della Convenzione. A questo proposito, il governo afferma che ? una giurisprudenza ben consolidata che questa disposizione non pu? essere interpretata come l’obbligo generale per gli Stati contraenti di restituire i beni trasferiti loro prima di ratificare la Convenzione (Bergauer et al v. Repubblica ceca (dicembre), n. 17120/04, 13 dicembre 2005).
49. La Corte osserva che i giudici stabilivano definitivamente che i de cujus della ricorrente erano tra i proprietari della propriet? contestata, che quest’ultimo acquistava il diritto di riscuotere le prestazioni di espropriazione che erano state congelate in un conto bancario per il pagamento a persone che sarebbero state designate come proprietari dal Tribunale del catasto.
50. Il diritto di indennizzo della ricorrente ? quindi sorto con la sentenza del tribunale del catasto del 29 giugno 2004, divenuta definitiva il 13 luglio 2006, data ben dopo il 28 gennaio 1987.
51. D’altra parte, la Corte rileva che questo diritto all’espropriazione delle prestazioni ? senza dubbio un interesse per il patrimonio protetto dalla Convenzione.
52. Ne consegue che, poich? si riferiscono alla rimostranza derivante dall’assenza di indennizzo, le eccezioni di inammissibilit? sollevate in questo caso per quanto riguarda la giurisdizione ratione materiae et ratione temporis della Corte sono infondate.
53. Tuttavia, la Corte ritiene che lo stesso sia diverso per quanto riguarda le rimostranze relative alla procedura di espropriazione stricto sensu (accuse di mancanza di interesse pubblico e mancanza di una base giuridica per la procedura di espropriazione). Dal momento che questa procedura ? stata completata prima del 28 gennaio 1987, le rimostranze ad essa relative sono incompatibili con le disposizioni della Convenzione.
2. Al raggiungimento del termine di sei mesi
54. Il governo sostiene, inoltre, che il termine di sei mesi non ? stato rispettato. A tale riguardo, egli afferma che la domanda ? stata depositata il 20 luglio 2010, quando l’ultima decisione interna finale ? stata notificata il 18 gennaio 2010.
55. La Corte osserva che la domanda ? stata presentata in due fasi. La ricorrente ha presentato due moduli distinti, uno per ciascuna delle due terre in questione, e tali moduli sono stati considerati come un’unica domanda.
56. La Corte rileva che l’eccezione del governo si riferisce alla parte della domanda relativa al parcelle 2 dell’isolotto 3298.
57. Essa rileva poi che il 17 luglio 2010 ? stato presentato il reclamo relativo a questo pacco, non il 20 luglio, come dichiarato dal governo.
58. Quest’ultima data, data del timbro apposto dal registro sul modulo di domanda, corrisponde alla data di scadenza del documento. Tuttavia, ? legittima la giurisprudenza che la data della domanda non ? la data del suo arrivo al registro, ma la data del suo ritorno all’ufficio postale (Arslan v. Turchia (dicembre), n. 36747/02, 21 novembre2002). Questo ? il 17 luglio 2010.
59. La parte della domanda per la parcella 2 dell’isolotto 3298 ? stata pertanto depositata entro sei mesi.
60. Per quanto riguarda la parte del risentimento relativo all’altro pacco, la Corte osserva che, supponendo che anche esso sia soggetto all’eccezione del governo, non si trova di fronte all’obbligo del periodo di sei mesi.
3. Sull’esaurimento dei rimedi interni
a. Ricorso individuale alla Corte costituzionale
61. Il governo sostiene che il richiedente non ha esaurito i rimedi interni in quanto non avrebbe presentato un ricorso individuale dinanzi alla Corte costituzionale. Essa afferma che questo rimedio individuale ? stato introdotto il 23 settembre 2012 e che la Corte ha ritenuto che fosse una via legale per esercitare (Hasan Uzun v. Turchia (dicembre), n. 10755/13, da 68 a 71, 30 aprile 2013).
62. Per il governo, sebbene la domanda sia stata presentata prima dell’entrata in vigore di tale rimedio, l’obbligo di esaurire i nuovi rimedi interni si applica anche a coloro che hanno presentato la loro domanda prima dell’atto. A questo proposito, il governo cita Brusco v. Italia ((dicembre), n. 69789/01, 6 settembre 2001). Inoltre, ritiene che la Corte costituzionale si ritenga competente quando la violazione in questione ? iniziata prima del 23 settembre 2012 e continua oltre tale questione.
63. La Corte ricorda fin dall’inizio che il rispetto della regola di esaurimento dei rimedi interni ? normalmente valutato alla data in cui la domanda ? stata presentata prima di essa (Naydenov v. Bulgaria,n. 17353/03, -50, 26 novembre 2009). Essa rileva che in questo caso la domanda ? stata presentata diversi anni prima dell’entrata in vigore della domanda del governo.
64. Ricorda inoltre che talune circostanze possono tuttavia giustificare l’allontanamento dalla regola generale di cui al paragrafo precedente(tuno v. Turchia, 14777/08, da 51 a 53, 9 febbraio 2016). Essa non vede, tuttavia, alcuna circostanza del genere in questo caso.
65. Inoltre, la Corte osserva che il procedimento di risarcimento della ricorrente ? stato completato nel 2010 e che il governo non ha fornito alcun esempio di sentenza emessa dalla Corte costituzionale in una causa simile a quella della ricorrente in cui la ricorrente si considerava competente ratione temporis sulla base del fatto che la presunta violazione era di natura permanente.
66. Inoltre, la Corte rileva che, nell’ambito di un ricorso individuale, presentato in particolare dalla ricorrente, in merito a un’altra parte del terreno di cui al paragrafo 6, espropriato allo stesso modo, la Corte costituzionale ha constatato che il caso non rientrava nella sua giurisdizione della ratione temporis (paragrafi 39 e 40 di cui sopra).
67. Alla luce di questi elementi, la Corte respinge l’eccezione del governo.
b. La riapertura del procedimento dinanzi al Land Registry Court
68. Il governo solleva inoltre un’eccezione di irricevibilit? in quanto il procedimento relativo a una domanda di riapertura del procedimento dinanzi alla Corte del catasto, presentato da terzi, ? attualmente pendente dinanzi al tribunali nazionali.
69. Egli sostiene che, a seguito del presente procedimento, la ricorrente potrebbe modificare la decisione presa nei confronti della ricorrente, ad esempio constatando che la ricorrente non aveva diritto di propriet?.
70. Egli ritiene che i rimedi interni non possano essere considerati esauriti mentre la procedura ? in sospeso.
71. La ricorrente ritiene che la suddetta domanda riguardi l’eredit? di Arap Suleyman Efendi, che essa era diretta contro le persone che erano state designate come legittime titolari di quest’ultimo (paragrafi da 36 a 38 sopra) e pertanto non lo riguarda. A questo proposito, egli afferma che, non essendo uno degli eredi di Arap Suleyman Efendi, ma di Haci Bekirzade Hac-Mehmet (paragrafo 8 sopra), non ? una di quelle persone.
72. La Corte ? d’accordo con l’argomentazione della ricorrente e respinge l’eccezione del governo.
4. Conclusione
73. La Corte ritiene che la parte della mozione per l’assenza di indennizzo non sia manifestamente infondata ai sensi dell’articolo 35-3 (a) della Convenzione e che essa non sia altrimenti contraria a qualsiasi altro motivo di irricevibilit?. Essa dichiara pertanto ammissibile la domanda per quanto riguarda tale parte ed ? inammissibile per l’eccedenza.
B. Sullo sfondo
1. Le argomentazioni delle parti
74. Il ricorrente lamenta di non aver ricevuto la sua parte delle indennit? di espropriazione e, in tal caso, vede una violazione del suo diritto al rispetto dei suoi beni. Egli ribadisce le sue argomentazioni relative alla nomina di un fiduciario e alla mancata notifica al suo de cujus,la cui identificazione, a suo avviso, non ha posto alcuna difficolt? in considerazione del fatto che esse erano parti del procedimento dinanzi al giudice del catasto.
75. Il governo ritiene che le autorit? abbiano adempiuto ai loro obblighi registrando le indennit? di espropriazione nei conti bancari che sono state bloccate per un ulteriore pagamento ai proprietari che dovevano essere nominati alla fine del procedimento Contenzioso terrestre.
76. Egli ha dichiarato che il curatore era stato adeguatamente informato della situazione e che era stato fatto un annuncio sulla stampa allo scopo di informare i potenziali beneficiari, anche se la legge non avrebbe richiesto tale modalit?.
77. Inoltre, il governo accusa la ricorrente e i suoi decimi di non ritirare le somme in questione e di non rivendicarle, n? alla fine della procedura di espropriazione n? dopo la sentenza della Corte del Registro fondiario il 29 giugno 2004.
78. La ricorrente ribatte che era solo alla data in cui la sentenza del giudice del catasto ? diventata definitiva, ha acquisito la possibilit? di chiedere un risarcimento per l’espropriazione. Tuttavia, secondo lui, i fondi versati sui conti bancari bloccati non erano pi? disponibili in quel momento. A questo proposito, la ricorrente sostiene che, secondo il diritto bancario, il saldo dei conti che sono stati inattivi per pi? di dieci anni ? versato alle autorit?.
79. Il governo conferma che la legislazione bancaria prevede il pagamento del saldo dei conti “dormienti” al Fondo di garanzia dei depositi bancari (“TMSF”) dopo la fine di un periodo di dieci anni.
80. In questo caso, la Banca avendo, a suo avviso, distrutto i suoi archivi dopo che era trascorso il termine, il governo non ? stato in grado di determinare con esattezza cosa fosse successo ai fondi.
81. Essa afferma, tuttavia, che il ricorrente o i suoi de cuius hanno avuto la possibilit? di chiedere al curatore di effettuare operazioni sui conti in questione allo scopo di interrompere il decorso del termine decennale di prescrizione. Se il ricorrente avesse rifiutato, il ricorrente o i suoi de cujus avrebbero avuto la possibilit? di intraprendere un’azione legale per costringerlo a farlo. Tuttavia, sarebbero stati negligenti su questo punto. Inoltre, in virt? dell’adagio nemo auditor propriam turpitudinem allegans, il ricorrente non sarebbe giustificato a far valere i propri errori o quelli dei suoi cujus.
82. La ricorrente risponde che non ? stata fatta alcuna notifica alle persone interessate, che di conseguenza lui e i suoi decujus non erano a conoscenza dell’esistenza di una procedura di espropriazione formale come la nomina di un curatore e che, pertanto, non possono essere accusati di essere negligenti. A suo avviso, l’uso della notifica di pubblicazione aveva lo scopo di rimuovere la procedura di espropriazione dai controlli dei proprietari dell’immobile in questione.
2. Apprezzamento della Corte
83. La Corte osserva che la rimostranza in esame riguarda l’incapacit? del richiedente di ottenere il pagamento delle indennit? di espropriazione destinate a essere restituite a lui dalla sentenza della Corte del catasto datata 29 giugno 2004, che aveva dichiarato i suoi colleghi dei complotti originali.
84. Tale interferenza costituisce la privazione di beni ai sensi del secondo standard dell’articolo 1 del protocollon. 1 (vedi, tra gli altri, South Paris of Construction v. France,N. 33704/04, ’31-32, 11 febbraio 2010; e per i tre standard della suddetta disposizione, vedi, tra gli altri, Iatridis v. Grecia [GC], no 31107/96, ’55, ECHR 1999-II, e G.I.M.E.M.. S.R.L. et al v. Italia [GC], nos 1828/06 e altre 2, 289, 28 giugno 2018).
85. La Corte osserva che le prestazioni di espropriazione sono state depositate in un conto bloccato per il loro pagamento, alla fine del contenzioso del catasto, a persone che sarebbero state designate come proprietari.
86. La questione dinanzi alla Corte ? se il ricorrente ha ricevuto o ? stato in grado di riscuotere la sua quota del risarcimento.
87. In questo caso, la Corte rileva che, dinanzi alla sentenza della Corte del catasto del 29 giugno 2004, ? stata confermata dalla Corte di Cassazione e ha assunto la sua definitiva nel 2006, la ricorrente non era legalmente in grado di chiedere una quota del risarcimento poich? i suoi membri non erano ancora stati designati come proprietari.
88. Per la Corte, tale incapacit? di ottenere il pagamento del risarcimento fino a quando la controversia di propriet? non sia stata decisa definitivamente ? del tutto comprensibile, poich? lo scopo di tale controversia ? proprio quello di determinare chi erano i legittimi proprietari dell’immobile al momento dell’espropriazione e sono quindi i beneficiari dell’indennizzo bloccato dall’amministrazione dei conti bancari.
89. Sembra in questo caso che, al termine del contenzioso fondiario, i fondi non fossero pi? disponibili, cosicch? la ricorrente non era in grado di ottenere il pagamento, anche se i suoi beni sono stati riconosciuti come co-proprietari dell’immobile espropriato, e quindi beneficiari di una parte delle indennit?.
90. A questo proposito, la Corte prende atto delle informazioni fornite dal governo che le autorit? non hanno rintracciato i fondi alle banche e non sono in grado di determinare cosa ? successo loro.
91. Rileva che entrambe le parti sembrano ritenere che i fondi possano essere stati versati al TMSF, cio? allo Stato, ai sensi della legislazione sui conti bancari inattivi.
92. Supponendo che questo fosse il caso, la Corte ricorda di aver gi? dovuto essere a conoscenza della compatibilit? con la Convenzione di legislazione in base alla quale qualsiasi deposito in un conto bancario era definitivamente di competenza dello Stato una volta che il titolare del conto era rimasto per vent’anni senza richiedere i fondi cos? depositati e senza effettuare alcuna transazione sul conto(zolotas v. Grecia (n. 2), n. 66610/09, 45-55, ECHR 2013 (estratti). In tale occasione, essa affermava che lo statuto delle limitazioni perseguiva uno scopo legittimo e di interesse pubblico, vale a dire la liquidazione, per motivi di economia sociale, “di relazioni giuridiche create in passato cos? distanti che la loro esistenza diventa incerta”. Essa affermava che tale sistema di limitazione era ragionevole, dato che il periodo di 20 anni era ampio e che non era difficile o impossibile per gli interessati interrompere lo statuto delle limitazioni. Tuttavia, essa ha ritenuto che l’applicazione di una misura tanto radicale quanto la prescrizione di crediti relativi a un conto bancario rischiasse di porre i titolari di conti in una posizione di svantaggio rispetto alla banca o persino allo Stato. Pertanto, la Corte ha ritenuto, in particolare, che il corretto saldo previsto dall’articolo 1 del protocollo1 era stato violato dal fatto che la ricorrente non era stata informata della data di scadenza del periodo di limitazione e pertanto non aveva avuto la possibilit? di interrompere lo statuto delle limitazioni.
93. In questo caso, la Corte osserva che il governo accusa il richiedente di essere negligente, affermando che, anche se i suoi de cuius non fossero ancora stati designati come proprietari, il ricorrente avrebbe potuto chiedere al fiduciario di effettuare un’operazione sul conto allo scopo di interrompere il periodo di prescrizione.
94. A tale riguardo, la Corte ritiene che il richiedente o i suoi de cuius non possano ragionevolmente prevedere di avviare alcun procedimento con il curatore, poich? n? la nomina del curatore n? l’espropriazione sono state notificate direttamente a loro(cfr. paragrafo 25 sopra). Se ? stata fatta una notifica, ? stata fatta attraverso la pubblicazione sulla stampa, il che non garantisce necessariamente che le parti interessate ne siano state informate.
95. La Corte rileva che questo metodo di notifica, che spesso pu? portare a conseguenze negative per il destinatario, non ? stato utilizzato come ultima risorsa dalle autorit?. Non sembrano essersi chiesi se si debbano adottare ulteriori misure per identificare in anticipo le persone coinvolte (rispetto con Dilipak e Karakaya contro la Turchia, il numero 7942/05 e il 24838/05,dall’81 all’85, 4 marzo 2014, sulla compatibilit? con il diritto a un processo equo sull’uso della notifica di pubblicazione senza decisione dell’indirizzo del richiedente). Su questo punto, va notato che i membri della ricorrente erano parti del procedimento giudiziario relativo alla propriet? dell’immobile espropriato e che era proprio l’esistenza di questa procedura che aveva portato alla nomina di un fiduciario. ? quindi difficile capire perch? le autorit? non abbiano chiesto l’identit? e l’indirizzo delle parti del procedimento al fine di notificarle della decisione di espropriazione e delle sue conseguenze.
96. In tali circostanze, non vi ? alcuna prova che il ricorrente o i suoi de cuius siano stati adeguatamente informati dell’esistenza di una procedura di espropriazione formale e della nomina di un fiduciario a rappresentare i loro interessi, tanto meno che fossero in grado di interrompere lo statuto delle limitazioni.
97. Alla luce di quanto sopra, la Corte constata che il ricorrente non ha mai ricevuto la quota delle indennit? di espropriazione ricevute, n? ? stato effettivamente in grado di ottenerla prima che le somme in questione scompaiano, e che tale situazione non era il risultato di alcuna negligenza da parte sua o da parte dei suoi de cuius.
98. Pertanto, anche supponendo che si basasse su una base giuridica e perseguisse uno scopo legittimo, l’interferenza in questione ha rotto il giusto equilibrio auspicato dall’articolo 1 del protocollon. 1.
99. Ne consegue che vi ? stata una violazione della suddetta disposizione.
II. SULLA L’APPLICAZIONE DELLA CONVENTION ARTICLE 41
100. Ai sensi dell’articolo 41 della Convenzione,
“Se la Corte dichiara che vi ? stata una violazione della Convenzione o dei suoi protocolli, e se il diritto interno della parte ad alto appalto consente solo di cancellare le conseguenze di tale violazione in modo imperfetto, la Corte concede alla parte lesa, se necessario , soddisfazione equa. ?
101. La ricorrente non ha presentato una richiesta di giusta soddisfazione entro il termine per la sua presentazione nel merito, n? ha ribadito la domanda contenuta nel suo modulo di domanda. Di conseguenza, la Corte ritiene che non dovrebbe ricevere una somma in tale veste.
102. Tale considerazione, tuttavia, non pregiudica l’eventuale diritto di riaprire il procedimento che le disposizioni nazionali potrebbero concedere alla ricorrente.
PER QUESTI MOTIVI, LA CORTE, ALL’UNANIMIT?,
1. dichiara ammissibile la domanda in attesa dell’incapacit? della ricorrente di ottenere la quota delle indennit? di espropriazione destinate a restituirgli e inammissibile per l’eccedenza;

2. Dice che c’? stata una violazione dell’articolo 1 del protocollo n. 1 alla Convenzione.
Realizzato in francese, poi comunicato per iscritto il 29 ottobre 2019, inseguitore agli articoli 77 – 2 e 3 del regolamento della Corte.
Stanley Naismith Robert Spano
Cancelliere Presidente

Testo Tradotto

DEUXI?ME SECTION

AFFAIRE AKVARDAR c. TURQUIE

(Requ?te no 48171/10)

ARR?T

Art 1 P 1 ? Respect des biens ? Perte d?une indemnit? d?expropriation ? Somme laiss?e ? l?abandon sur un compte sp?cial dans l?attente de l?issue d?un litige sur la d?termination des propri?taires, sans notification aux parties ? Compte cl?tur? comme inactif

STRASBOURG

29 octobre 2019

Cet arr?t deviendra d?finitif dans les conditions d?finies ? l?article 44 ? 2 de la Convention. Il peut subir des retouches de forme.

En l?affaire Akvardar c. Turquie,
La Cour europ?enne des droits de l?homme (deuxi?me section), si?geant en une Chambre compos?e de :
Robert Spano, pr?sident,
Marko Bo?njak,
Valeriu Gri?co,
Egidijus K?ris,
Ivana Jeli?,
Arnfinn B?rdsen,
Saadet Y?ksel, juges,
et de Stanley Naismith, greffier de section,
Apr?s en avoir d?lib?r? en chambre du conseil le 8 octobre 2019,
Rend l?arr?t que voici, adopt? ? cette date :
PROC?DURE
1. ? l?origine de l?affaire se trouve une requ?te (no 48171/10) dirig?e contre la R?publique de Turquie et dont un ressortissant de cet ?tat, M. R?fat Nam?k Akvardar (? le requ?rant ?), a saisi la Cour le 17 juillet 2010 en vertu de l?article 34 de la Convention de sauvegarde des droits de l?homme et des libert?s fondamentales (? la Convention ?).
2. Le requ?rant a ?t? repr?sent? par Me N. Y?lmaz, avocat ? Antalya. Le gouvernement turc (? le Gouvernement ?) a ?t? repr?sent? par son agent.
3. Le requ?rant all?guait en particulier une atteinte ? son droit au respect de ses biens au sens de l?article 1 du Protocole no 1 ? la Convention en raison du d?faut d?indemnisation pour l?expropriation de biens ayant appartenu ? ses de cujus.
4. Le 4 d?cembre 2014, la requ?te a ?t? communiqu?e au Gouvernement.
EN FAIT
LES CIRCONSTANCES DE L?ESP?CE
5. Le requ?rant est n? en 1940 et r?side ? Istanbul.
A. Le contentieux relatif ? la propri?t?
6. En 1958, ? l?issue de travaux cadastraux r?alis?s ? Antalya, la parcelle no 2 de l??lot 556 (d?une superficie de 552 250 m2) et la parcelle no 3 de l??lot 570 (d?une superficie de 1 837 750 m2) situ?es ? Bah?elievler, un quartier du centre d?Antalya, furent enregistr?es comme propri?t?s indivises du Tr?sor public et de certains particuliers, dont les de cujus du requ?rant, selon une r?partition en parts in?gales.
7. Pour ce faire, les services du cadastre se fond?rent notamment sur un titre de propri?t? dat? de 1848, qui d?signait comme propri?taires, chacun pour un tiers, les d?nomm?s Bak?rc? Yorgi, Arap S?leyman Efendi et Hac? Bekirzade Hac? Mehmet.
8. Les particuliers qui furent d?sign?s comme propri?taires ? l?issue de ces travaux cadastraux ?taient les descendants de ces trois personnes. Les de cujus du requ?rant ?taient les h?ritiers de Hac? Bekirzade Hac? Mehmet.
9. Le 2 ao?t 1958, plusieurs personnes contest?rent les conclusions cadastrales en justice.
10. ? l?issue de la proc?dure, le 29 juin 2004, le tribunal du cadastre d?cida d?inscrire les parcelles litigieuses au registre foncier comme propri?t?s indivises du Tr?sor public et d?un certain nombre de particuliers, dont les de cujus du requ?rant.
11. Il consid?ra que les biens comportaient en tout 414 720 parts, dont 138 240 appartenaient au Tr?sor public.
12. Le 20 d?cembre 2005, la Cour de cassation ent?rina la solution retenue par le tribunal du cadastre.
13. Le 13 juillet 2006, la haute juridiction rejeta la demande en rectification d?arr?t form?e devant elle.
B. Les op?rations d?expropriation sur les parcelles en cause
14. Entre 1964 et 1991, alors que le contentieux sur la propri?t? ?tait encore pendant, diverses administrations proc?d?rent ? des op?rations d?expropriation sur les parcelles en cause.
15. Ainsi, en 1976, la Direction g?n?rale du foncier public (Devlet Arsa Ofisi Genel M?d?l?g? ? ? la DGFP ?), une administration charg?e notamment de la constitution de r?serves fonci?res, d?cida d?exproprier une partie des parcelles litigieuses, d?une surface de 216 342 m2.
16. L?objectif de cette expropriation ?tait la construction d??tablissements touristiques conform?ment aux dispositions du plan d?urbanisme relatif ? la zone concern?e.
17. Arguant qu?en raison du contentieux cadastral, qui ?tait alors en cours, le registre foncier n?indiquait pas les noms des propri?taires de la surface expropri?e, l?administration expropriante demanda au tribunal de grande instance d?Antalya (? le TGI ?) de d?signer un curateur (kayyum) afin que les int?r?ts des propri?taires fussent repr?sent?s.
18. Le 29 mars 1977, le TGI d?signa M.E. comme curateur.
19. Celui-ci saisit le TGI d?une demande d?annulation de sa d?signation, ? laquelle le tribunal fit droit par un jugement du 2 mai 1977.
20. Le 27 d?cembre 1977, la Cour de cassation annula toutefois cette d?cision, et, le 31 avril 1977, le TGI d?signa ? nouveau M.E. comme curateur.
21. La valeur du terrain expropri? fut estim?e par l?administration ? 21 643 200 anciennes livres turques (TRL), soit environ 100 TRL le m?tre carr?.
22. Le 11 mai 1978, l?administration expropriante d?cida de mettre la somme de 21 643 200 TRL, qui avait ?t? bloqu?e sur un compte bancaire aupr?s de l??tablissement Emlak Kredi Bankas?, ? la disposition du curateur afin que celui-ci p?t pourvoir ? la gestion des biens.
23. Le 18 mai 1978, se pronon?ant sur une action en augmentation de l?indemnit? d?expropriation introduite par le curateur, le TGI porta ladite indemnit? ? 32 451 300 TRL, estimant le prix au m?tre carr? ? 150 TRL.
24. Le jugement ainsi rendu par le TGI fut confirm? par la Cour de cassation et devint d?finitif le 13 d?cembre 1982.
25. Entre-temps, le 1er ao?t 1978, la DGFP avait publi? dans le quotidien H?rses un avis d?expropriation qui mentionnait les parcelles litigieuses et indiquait que M.E. avait ?t? d?sign? comme curateur.
26. ? la suite de la confirmation du jugement du TGI par la Cour de cassation, le curateur formula aupr?s du service de l?ex?cution d?Ankara une demande de recouvrement des sommes dues (correspondant au montant du compl?ment d?indemnit?, soit 10 817 100 TRL, et des int?r?ts y aff?rents, ainsi qu?au montant des frais et d?pens laiss?s ? la charge de l?administration expropriante).
27. D?apr?s les documents comptables de l?administration, un paiement total de 13 421 904 TRL fut effectu? : la somme de 8 250 647 TRL fut vers?e au service de l?ex?cution et la somme de 5 171 257 TRL ? la tr?sorerie d???kap?lar (Antalya).
28. Par la suite, le terrain expropri? fut c?d? au Tr?sor public en vue de son utilisation par le minist?re de la Culture et du Tourisme. Il fit l?objet d?une division lors d?une r?vision du plan d?urbanisme, et les r?f?rences cadastrales (num?ros d??lots et de parcelles) furent modifi?es en cons?quence.
29. Le requ?rant pr?cise que deux h?tels de luxe ont ?t? construits sur le terrain en question.
30. Le Gouvernement indique que les indemnit?s d?expropriation qui avaient initialement ?t? bloqu?es sur un compte de l??tablissement Emlak Kredi Bankas? en vue de leur versement aux propri?taires l?gitimes des biens litigieux ont par la suite ?t? transf?r?es ? l?agence d?Anafartalar de la Ziraat Bankas? ? Antalya. Aucune trace des fonds n?aurait cependant pu ?tre retrouv?e en raison de la destruction par cet ?tablissement des documents et registres relatifs ? la p?riode concern?e.
C. Les actions en indemnisation pour expropriation de fait
31. Le 5 d?cembre 2006, le requ?rant saisit le TGI de deux demandes d?obtention d?indemnit?s d?expropriation relativement ? deux terrains (?lot 3298, parcelle no 2 et ?lot 3702, parcelle no 1) qui ?taient issus de la division des 216 342 m2 expropri?s.
32. Ces demandes ?taient dirig?es contre le Tr?sor public, l?Administration du logement collectif (? le TOKI ?), qui avait succ?d? ? la DGPF, et les soci?t?s priv?es devenues propri?taires des parcelles litigieuses, sur lesquelles, d?apr?s le requ?rant, les h?tels susmentionn?s avaient ?t? construits.
33. Par deux jugements du 15 juillet 2008, le TGI d?bouta le requ?rant. Il consid?ra que, d?s lors qu?un curateur avait ?t? d?sign?, que la proc?dure d?expropriation lui avait ?t? notifi?e et qu?il avait particip? aux diverses ?tapes de la proc?dure, l?expropriation devait ?tre consid?r?e comme r?guli?re. Il conclut qu?il ne pouvait donc ?tre fait ?tat d?une expropriation de fait.
34. Le jugement concernant la parcelle no 2 de l??lot 3298 fut confirm? le 4 juin 2009 par la Cour de cassation. Le requ?rant introduisit une demande en rectification d?arr?t, qui fut rejet?e le 21 d?cembre 2009. L?arr?t y aff?rent fut notifi? le 18 janvier 2010.
35. Le jugement concernant l?autre terrain fut quant ? lui confirm? le 11 juin 2009. La demande en rectification d?arr?t pr?sent?e par le requ?rant fut rejet?e le 2 mars 2010, et l?arr?t rendu ? cette occasion par la haute juridiction fut notifi? le 9 avril 2010.
D. La r?ouverture de la proc?dure devant le tribunal du cadastre
36. Le 13 ao?t 2018, cinq personnes demand?rent au tribunal du cadastre de rouvrir la proc?dure qui avait donn? lieu au jugement du 29 juin 2004, soutenant que cette d?cision ?tait entach?e d?une erreur au sujet des h?ritiers de Arap S?leyman Efendi.
37. Dans le cadre de leur demande, ces plaignants all?guaient ?tre des descendants de Arap S?leyman Efendi et, par cons?quent, des ayants droit de ce dernier. Ils exposaient, ? cet ?gard, qu?une proc?dure avait ?t? engag?e aux fins de l?annulation de l?acte de notori?t? ayant ?tabli la d?volution successorale (veraset ilam?) de Arap S?leyman Efendi, sur lequel le tribunal du cadastre s??tait fond?.
38. Le tribunal du cadastre d?cida de rouvrir la proc?dure et ordonna l?inscription sur le registre foncier d?une mention indiquant qu?un contentieux sur la propri?t? ?tait en cours.
E. Le recours individuel devant la Cour constitutionnelle
39. ? une date non pr?cis?e, le requ?rant ainsi que l?un des h?ritiers des autres personnes qui avaient ?t? d?sign?es comme copropri?taires par le tribunal du cadastre saisirent la Cour constitutionnelle d?un recours individuel au sujet d?une autre partie du terrain vis? au paragraphe 6 ci dessus.
40. Le 11 mars 2013, la juridiction constitutionnelle rejeta ce recours pour incomp?tence ratione temporis.
EN DROIT
I. SUR LA VIOLATION ALL?GU?E DE L?ARTICLE 1 DU PROTOCOLE No 1 ? LA CONVENTION
41. Le requ?rant all?gue une violation de son droit au respect de ses biens.
42. Il se plaint essentiellement de ne pas avoir obtenu le versement de la part des indemnit?s d?expropriation cens?e lui revenir. En outre, il soutient en substance que l?expropriation litigieuse ne visait pas un but d?int?r?t g?n?ral, puisque des ?tablissements h?teliers priv?s auraient ?t? ?rig?s sur les terrains en cause, et qu?elle ne reposait pas sur une base l?gale, d?s lors que la proc?dure pr?vue n?aurait pas ?t? respect?e. Sur ce dernier point, il all?gue notamment que les autorit?s ont eu recours ? un curateur de mani?re abusive, de surcro?t sans proc?der ? la notification de la d?cision portant d?signation de celui-ci aux ayants droit. Il estime qu?en agissant de la sorte les autorit?s ont pu mener les op?rations d?expropriation ? leur guise ? l?abri du regard et du contr?le des propri?taires l?gitimes.
43. En s?appuyant sur les m?mes faits, le requ?rant se plaint ?galement de ne pas avoir b?n?fici? d?un proc?s ?quitable devant le TGI ; il invoque l?article 6 de la Convention ? cet ?gard.
44. Le Gouvernement conteste ces th?ses.
45. La Cour rappelle qu?en vertu du principe jura novit curia elle n?est pas tenue par les moyens de droit avanc?s par le requ?rant en vertu de la Convention et de ses Protocoles et qu?elle peut d?cider de la qualification juridique ? donner aux faits d?un grief en examinant celui-ci sur le terrain d?articles ou de dispositions de la Convention autres que ceux invoqu?s par le requ?rant (Radomilja et autres c. Croatie [GC], nos 37685/10 et 22768/12, ? 126, 20 mars 2018). En l?esp?ce, elle estime que les griefs de l?int?ress? appellent un examen exclusivement sur le terrain de l?article 1 du Protocole no 1 ? la Convention, ainsi libell? :
? Toute personne physique ou morale a droit au respect de ses biens. Nul ne peut ?tre priv? de sa propri?t? que pour cause d?utilit? publique et dans les conditions pr?vues par la loi et les principes g?n?raux du droit international.
Les dispositions pr?c?dentes ne portent pas atteinte au droit que poss?dent les ?tats de mettre en vigueur les lois qu?ils jugent n?cessaires pour r?glementer l?usage des biens conform?ment ? l?int?r?t g?n?ral ou pour assurer le paiement des imp?ts ou d?autres contributions ou des amendes. ?
A. Sur la recevabilit?
46. Le Gouvernement soul?ve plusieurs exceptions d?irrecevabilit?, dont le requ?rant conteste la pertinence.
1. Sur la compatibilit? ratione materiae et ratione temporis de la requ?te
47. Le Gouvernement soutient que la requ?te est incompatible ratione temporis avec les dispositions de la Convention. Il estime que la privation d?un droit de propri?t? ou d?un autre droit r?el constitue en principe un acte instantan? et ne cr?e pas une situation continue de ? privation d?un droit ? (voir, entre autres, Malhous c. R?publique tch?que (d?c.) [GC], no 33071/96, CEDH 2000-XII). Il indique qu?en l?esp?ce l?expropriation litigieuse a eu lieu bien avant le 28 janvier 1987, date ? laquelle le droit de recours individuel devant la Cour a ?t? reconnu par la Turquie. Il se r?f?re ? cet ?gard ? la d?cision d?irrecevabilit? rendue en l?affaire La Compagnie des Filles de la Charit? de Saint-Vincent de Paul c. Turquie ((d?c.), no 19579/07, 27 janvier 2015).
48. Par ailleurs, le Gouvernement plaide que, les biens litigieux ayant, selon lui, ?t? expropri?s de mani?re conforme au droit interne avant la date susmentionn?e, la dol?ance du requ?rant concerne un simple espoir de se voir reconna?tre un droit de propri?t? que l?int?ress? aurait ?t? dans l?impossibilit? d?exercer effectivement. Il estime que cet espoir ne peut ?tre consid?r? comme un ? bien ? au sens de l?article 1 du Protocole no 1. D?s lors, la requ?te serait ?galement irrecevable pour incompatibilit? ratione materiae avec les dispositions de la Convention. ? cet ?gard, le Gouvernement pr?cise qu?il est de jurisprudence bien ?tablie que cette disposition ne peut ?tre interpr?t?e comme faisant peser sur les ?tats contractants une obligation g?n?rale de restituer les biens leur ayant ?t? transf?r?s avant qu?ils ne ratifient la Convention (Bergauer et autres c. R?publique tch?que (d?c.), no 17120/04, 13 d?cembre 2005).
49. La Cour observe que c?est lorsque les tribunaux ont ?tabli de mani?re d?finitive que les de cujus du requ?rant faisaient partie des propri?taires des biens litigieux que ce dernier a acquis le droit de percevoir les indemnit?s d?expropriation qui avaient ?t? bloqu?es sur un compte bancaire en vue de leur versement aux personnes qui seraient d?sign?es comme propri?taires par le tribunal du cadastre.
50. Le droit du requ?rant ? obtenir une indemnisation est donc n? avec le jugement du tribunal du cadastre du 29 juin 2004, lequel est devenu d?finitif le 13 juillet 2006, dates bien post?rieures au 28 janvier 1987.
51. Par ailleurs, la Cour rel?ve que ce droit ? obtenir des indemnit?s d?expropriation constitue ? n?en pas douter un int?r?t patrimonial prot?g? par la Convention.
52. Il s?ensuit que, d?s lors qu?elles ont trait au grief tir? de l?absence d?indemnisation, les exceptions d?irrecevabilit? soulev?es en l?esp?ce quant ? la comp?tence ratione materiae et ratione temporis de la Cour ne sont pas fond?es.
53. Cela ?tant, la Cour estime qu?il en va diff?remment en ce qui concerne les griefs relatifs ? la proc?dure d?expropriation stricto sensu (all?gations d?absence d?int?r?t g?n?ral et de d?faut de base l?gale de la proc?dure d?expropriation). En effet, cette proc?dure s??tant achev?e avant le 28 janvier 1987, les griefs y aff?rents sont incompatibles ratione temporis avec les dispositions de la Convention.
2. Sur le respect du d?lai de six mois
54. Le Gouvernement soutient ?galement que le d?lai de six mois n?a pas ?t? respect?. ? cet ?gard, il dit que la requ?te a ?t? introduite le 20 juillet 2010 alors que la derni?re d?cision interne d?finitive aurait ?t? notifi?e le 18 janvier 2010.
55. La Cour observe que la requ?te a ?t? introduite en deux temps. En effet, le requ?rant a pr?sent? deux formulaires distincts ? un pour chacun des deux terrains en litige ?, et ces formulaires ont ?t? consid?r?s comme constituant une seule et m?me requ?te.
56. La Cour note que l?exception du Gouvernement concerne la partie de la requ?te relative ? la parcelle no 2 de l??lot 3298.
57. Elle rel?ve ensuite que le grief relatif ? cette parcelle a ?t? introduit le 17 juillet 2010, et non le 20 juillet comme l?affirme le Gouvernement.
58. Cette derni?re date, qui est celle du cachet qui a ?t? appos? par le greffe sur le formulaire de requ?te, correspond ? la date ? laquelle le document est parvenu ? la Cour. Or il est de jurisprudence constante que la date d?introduction d?une requ?te n?est pas la date d?arriv?e de celle-ci au greffe, mais la date de sa remise ? la poste (Arslan c. Turquie (d?c.), no 36747/02, 21 novembre 2002). Il s?agit en l?esp?ce du 17 juillet 2010.
59. La partie de la requ?te relative ? la parcelle no 2 de l??lot 3298 a donc ?t? introduite dans le d?lai de six mois.
60. Quant ? la partie du grief concernant l?autre parcelle, la Cour observe que, ? supposer qu?elle soit elle aussi vis?e par l?exception du Gouvernement, elle ne se heurte pas, elle non plus, ? l?exigence du d?lai de six mois.
3. Sur l??puisement des voies de recours internes
a. Le recours individuel devant la Cour constitutionnelle
61. Le Gouvernement soutient que le requ?rant n?a pas ?puis? les voies de recours internes puisqu?il n?aurait pas introduit de recours individuel devant la Cour constitutionnelle. Il pr?cise que ce recours individuel a ?t? instaur? le 23 septembre 2012 et que la Cour l?a consid?r? comme ?tant une voie de droit ? exercer (Hasan Uzun c. Turquie (d?c.), no 10755/13, ?? 68 ? 71, 30 avril 2013).
62. Pour le Gouvernement, bien que la requ?te ait ?t? introduite avant l?entr?e en vigueur de cette voie de recours, l?obligation d??puiser les nouvelles voies de recours internes p?se m?me sur les personnes ayant introduit leur requ?te avant la mise en place desdits recours. Le Gouvernement cite ? cet ?gard l?affaire Brusco c. Italie ((d?c.), no 69789/01, 6 septembre 2001). En outre, il consid?re que la Cour constitutionnelle s?estime comp?tente lorsque la violation en cause a d?but? avant le 23 septembre 2012 et qu?elle se poursuit au-del?.
63. La Cour rappelle d?embl?e que le respect de la r?gle de l??puisement des voies de recours internes s?appr?cie normalement ? la date d?introduction de la requ?te devant elle (Naydenov c. Bulgarie, no 17353/03, ? 50, 26 novembre 2009). Elle note qu?en l?esp?ce la requ?te a ?t? introduite plusieurs ann?es avant l?entr?e en vigueur du recours mentionn? par le Gouvernement.
64. Elle rappelle aussi que certaines circonstances peuvent n?anmoins justifier qu?elle s??carte de la r?gle g?n?rale ?voqu?e au paragraphe pr?c?dent (?zt?n? c. Turquie, no 14777/08, ?? 51 ? 53, 9 f?vrier 2016). Elle n?aper?oit cependant aucune circonstance de la sorte en l?esp?ce.
65. Par ailleurs, la Cour observe que les proc?dures engag?es par le requ?rant aux fins de l?obtention d?indemnit?s se sont achev?es en 2010 et que le Gouvernement n?a fourni aucun exemple d?arr?t rendu par la Cour constitutionnelle dans un cas similaire, ou comparable, ? celui du requ?rant o? cette derni?re se serait estim?e comp?tente ratione temporis en consid?rant que la violation all?gu?e avait un caract?re continu.
66. Au demeurant, la Cour constate que, ? l?occasion d?un recours individuel ? introduit notamment par le requ?rant ? concernant une autre partie du terrain mentionn? au paragraphe 6, qui avait ?t? expropri?e de la m?me mani?re, la Cour constitutionnelle a estim? que l?affaire n?entrait pas dans son champ de comp?tence ratione temporis (paragraphes 39 et 40 ci dessus).
67. Compte tenu de ces ?l?ments, la Cour rejette l?exception du Gouvernement.
b. La r?ouverture de la proc?dure devant le tribunal du cadastre
68. Le Gouvernement soul?ve ?galement une exception d?irrecevabilit? fond?e sur la circonstance que la proc?dure aff?rente ? une demande de r?ouverture de l?instance devant le tribunal du cadastre, introduite par des tiers, est actuellement pendante devant les juridictions nationales.
69. Il soutient que ces derni?res pourraient, ? l?issue de cette proc?dure, modifier la d?cision rendue ? l?endroit du requ?rant, par exemple en concluant ? l?absence de droit de propri?t? de celui-ci.
70. Il estime que les voies de recours internes ne peuvent passer pour avoir ?t? ?puis?es tant que ladite proc?dure est pendante.
71. Le requ?rant r?torque que la demande susmentionn?e vise l?h?ritage de Arap S?leyman Efendi, qu?elle a ?t? dirig?e contre les personnes ayant ?t? d?sign?es comme les ayants droit de ce dernier (paragraphes 36 ? 38 ci dessus) et qu?elle ne le concerne donc pas. ? cet ?gard, il expose que, n??tant pas l?un des h?ritiers de Arap S?leyman Efendi, mais de Hac? Bekirzade Hac? Mehmet (paragraphe 8 ci-dessus), il ne fait pas partie de ces personnes.
72. La Cour souscrit ? l?argument du requ?rant et rejette l?exception du Gouvernement.
4. Conclusion
73. La Cour constate que la partie de la requ?te relative ? l?absence d?indemnisation n?est pas manifestement mal fond?e au sens de l?article 35 ? 3 a) de la Convention et qu?elle ne se heurte par ailleurs ? aucun autre motif d?irrecevabilit?. Elle d?clare d?s lors la requ?te recevable pour autant qu?elle concerne cette partie, et irrecevable pour le surplus.
B. Sur le fond
1. Arguments des parties
74. Le requ?rant se plaint de ne pas avoir per?u la part des indemnit?s d?expropriation cens?e lui revenir, et il voit dans cette circonstance une violation de son droit au respect de ses biens. Il r?it?re ses arguments relatifs ? la d?signation d?un curateur et au d?faut de notification faite ? ses de cujus, dont, selon lui, l?identification ne posait pas de difficult?s eu ?gard au fait que ceux-ci ?taient parties ? la proc?dure devant le tribunal du cadastre.
75. Le Gouvernement estime que les autorit?s ont rempli leurs obligations en consignant les indemnit?s d?expropriation sur des comptes bancaires bloqu?s en vue de leur versement ult?rieur aux propri?taires qui devaient ?tre d?sign?s ? l?issue de la proc?dure relative au contentieux cadastral.
76. Il pr?cise que le curateur avait ?t? d?ment inform? de la situation et qu?une annonce avait ?t? pass?e dans la presse aux fins de l?information des b?n?ficiaires potentiels alors m?me que la loi n?aurait pas exig? une telle modalit?.
77. Par ailleurs, le Gouvernement reproche au requ?rant et ? ses de cujus de ne pas avoir retir? les sommes en question et de ne pas les avoir non plus r?clam?es, ni ? l?issue de la proc?dure d?expropriation ni m?me apr?s le jugement rendu par le tribunal du cadastre le 29 juin 2004.
78. Le requ?rant r?torque que ce n?est qu?? la date ? laquelle le jugement du tribunal du cadastre est devenu d?finitif qu?il a acquis la possibilit? de demander des indemnit?s d?expropriation. Or, selon lui, les fonds vers?s sur les comptes bancaires bloqu?s n??taient plus disponibles ? cette date. ? ce propos, le requ?rant soutient que, d?apr?s la l?gislation bancaire, le solde des comptes rest?s inactifs pendant plus de dix ans est vers? aux autorit?s.
79. Le Gouvernement confirme que la l?gislation bancaire pr?voit le versement du solde des comptes ? dormants ? au Fonds de garantie des d?p?ts bancaires (? le TMSF ?) apr?s l??coulement d?un d?lai de dix ans.
80. En l?occurrence, la Ziraat Bankas? ayant, selon lui, d?truit ses archives apr?s l??coulement dudit d?lai, le Gouvernement se dit dans l?impossibilit? de d?terminer avec pr?cision ce qu?il est advenu des fonds.
81. Il pr?cise cependant que le requ?rant ou ses de cujus avaient la possibilit? de demander au curateur de r?aliser des op?rations sur les comptes en question aux fins de l?interruption du cours du d?lai de prescription de dix ans. En cas de refus de celui-ci, le requ?rant ou ses de cujus auraient dispos? de la possibilit? de saisir la justice pour l?y contraindre. Or ils se seraient montr?s n?gligents sur ce point. Aussi, en vertu de l?adage nemo auditur propriam turpitudinem allegans, le requ?rant ne serait pas fond? ? se pr?valoir de ses propres erreurs ou de celles de ses de cujus.
82. Le requ?rant r?plique qu?il n?a ?t? proc?d? ? aucune notification ? l?endroit des personnes concern?es, qu?en cons?quence lui-m?me et ses de cujus ignoraient tout autant l?existence d?une proc?dure d?expropriation formelle que la nomination d?un curateur et que, d?s lors, l?on ne peut leur reprocher de s??tre montr?s n?gligents. Selon lui, le recours ? la notification par voie de publication avait pour but de soustraire la proc?dure d?expropriation aux contr?les des propri?taires des biens en cause.
2. Appr?ciation de la Cour
83. La Cour observe que le grief sous examen concerne l?impossibilit? pour le requ?rant d?obtenir le versement de la part des indemnit?s d?expropriation cens?e lui revenir en vertu du jugement du tribunal du cadastre en date du 29 juin 2004, qui avait d?clar? ses de cujus copropri?taires des parcelles d?origine.
84. Une telle ing?rence constitue une privation de propri?t? relevant de la seconde norme de l?article 1 du Protocole no 1 (voir, entre autres, Sud Parisienne de Construction c. France, no 33704/04, ?? 31-32, 11 f?vrier 2010 ; et pour les trois normes de la disposition pr?cit?e, voir, entre autres, Iatridis c. Gr?ce [GC], no 31107/96, ? 55, CEDH 1999-II, et G.I.E.M. S.R.L. et autres c. Italie [GC], nos 1828/06 et 2 autres, ? 289, 28 juin 2018).
85. La Cour observe que les indemnit?s d?expropriation ont ?t? d?pos?es sur un compte bloqu? aux fins de leur versement, ? l?issue du contentieux cadastral, aux personnes qui seraient d?sign?es comme propri?taires.
86. La question que la Cour est appel?e ? trancher est celle de savoir si le requ?rant a per?u ou a ?t? en mesure de percevoir la part des indemnit?s qui lui revenait.
87. En l?occurrence, la Cour note que, avant que le jugement du tribunal du cadastre du 29 juin 2004 ne soit confirm? par la Cour de cassation et ne devienne d?finitif en 2006, le requ?rant n??tait pas juridiquement en mesure de pr?tendre ? une part des indemnit?s puisque ses de cujus n?avaient pas encore ?t? d?sign?s comme propri?taires.
88. Pour la Cour, une telle impossibilit? d?obtenir le paiement des indemnit?s tant que le contentieux sur la propri?t? n?a pas ?t? d?finitivement tranch? est tout ? fait compr?hensible puisque ce contentieux a pr?cis?ment pour objet de d?terminer les personnes qui ?taient les propri?taires l?gitimes des biens ? la date de l?expropriation et qui sont par cons?quent les b?n?ficiaires des indemnit?s bloqu?es par l?administration sur des comptes en banque.
89. Or il appara?t en l?esp?ce que, ? l?issue du contentieux cadastral, les fonds n??taient plus disponibles, de sorte que le requ?rant n?a pas ?t? en mesure d?en obtenir le versement, bien que ses de cujus aient ?t? reconnus comme copropri?taires des biens expropri?s, et par l? m?me b?n?ficiaires d?une partie des indemnit?s.
90. ? cet ?gard, la Cour prend note de l?information fournie par le Gouvernement selon laquelle les autorit?s n?ont pas retrouv? la trace des fonds aupr?s des ?tablissements bancaires et ne sont pas en mesure de d?terminer ce qu?il en est advenu.
91. Elle rel?ve que les parties semblent l?une et l?autre penser que les fonds ont pu ?tre vers?s au TMSF, c?est-?-dire ? l??tat, en vertu de la l?gislation relative aux comptes bancaires inactifs.
92. ? supposer que tel ait ?t? le cas, la Cour rappelle qu?elle a d?j? eu ? conna?tre de la compatibilit? avec la Convention d?une l?gislation en vertu de laquelle tout d?p?t sur un compte bancaire revenait d?finitivement ? l??tat d?s lors que le titulaire du compte ?tait rest? vingt ans sans r?clamer les fonds ainsi d?pos?s et sans effectuer la moindre op?ration sur le compte (Zolotas c. Gr?ce (no 2), no 66610/09, ?? 45 ? 55, CEDH 2013 (extraits)). ? cette occasion, elle a indiqu? que la prescription poursuivait un but l?gitime et d?int?r?t public, ? savoir la liquidation, pour des raisons d??conomie sociale, ? des rapports juridiques cr??s dans un pass? si lointain que leur existence devient incertaine ?. Elle a pr?cis? que ce syst?me de prescription ?tait raisonnable, ?tant donn? que le d?lai de vingt ans ?tait ample et qu?il n??tait pas difficile ni impossible aux int?ress?s d?arr?ter la prescription. Elle a n?anmoins consid?r? que l?application d?une mesure aussi radicale que la prescription des pr?tentions aff?rentes ? un compte bancaire ?tait de nature ? placer les d?tenteurs des comptes dans une situation d?savantageuse par rapport ? la banque ou m?me ? l??tat. Ainsi, la Cour a jug?, notamment, que le juste ?quilibre requis par l?article 1 du Protocole no 1 avait ?t? rompu par le fait que le requ?rant n?avait pas ?t? inform? de la date ? laquelle le d?lai de prescription ?tait cens? arriver ? ?ch?ance, et qu?il n?avait donc pas eu la possibilit? d?interrompre la prescription.
93. En l?esp?ce, la Cour observe que le Gouvernement reproche au requ?rant de s??tre montr? n?gligent, affirmant que, m?me si ses de cujus n?avaient pas encore ?t? d?sign?s comme propri?taires, l?int?ress? aurait pu demander au curateur de r?aliser une op?ration sur le compte aux fins de l?interruption du d?lai de prescription.
94. ? ce sujet, la Cour consid?re que l?on ne pouvait raisonnablement s?attendre ? voir le requ?rant ou ses de cujus entamer une quelconque d?marche aupr?s du curateur, ?tant donn? que ni la nomination de ce dernier ni l?expropriation ne leur avaient jamais ?t? notifi?es directement (voir paragraphe 25 ci-dessus). Si une notification a bien ?t? faite, elle l?a ?t? par voie de publication dans la presse, ce qui ne permet pas n?cessairement de s?assurer que les int?ress?s aient pu en ?tre inform?s.
95. La Cour constate que ce mode de notification, qui peut souvent engendrer des cons?quences f?cheuses pour son destinataire, n?a pas ?t? utilis? en dernier recours par les autorit?s. Celles-ci ne semblent pas s??tre interrog?es sur l?opportunit? d?accomplir au pr?alable d?autres d?marches aux fins de l?identification des int?ress?s (comparer avec l?affaire Dilipak et Karakaya c. Turquie, nos 7942/05 et 24838/05, ?? 81 ? 85, 4 mars 2014, concernant la compatibilit? avec le droit ? un proc?s ?quitable du recours ? la notification par voie de publication sans que soient accomplies au pr?alable les diligences n?cessaires ? la d?termination de l?adresse du requ?rant). Sur ce point, force est de constater que les de cujus du requ?rant ?taient parties ? la proc?dure judiciaire relative ? la propri?t? des biens expropri?s et que c?est l?existence m?me de cette proc?dure qui avait conduit ? la nomination d?un curateur. Il est par cons?quent difficilement compr?hensible que les autorit?s n?aient pas cherch? ? obtenir l?identit? et l?adresse des parties ? ladite proc?dure pour leur notifier la d?cision d?expropriation et ses suites.
96. Dans ces conditions, rien ne permet d?affirmer que le requ?rant ou ses de cujus avaient ?t? d?ment inform?s de l?existence d?une proc?dure d?expropriation formelle et de la nomination d?un curateur charg? de repr?senter leurs int?r?ts, et encore moins qu?ils ?taient en mesure d?interrompre le d?lai de prescription.
97. Compte tenu des ?l?ments qui pr?c?dent, la Cour constate que le requ?rant n?a jamais per?u la part des indemnit?s d?expropriation qui lui revenait, ni ?t? concr?tement en mesure de l?obtenir avant que les sommes en question ne disparaissent, et que cette situation n?est pas le r?sultat d?une quelconque n?gligence de sa part ou de la part de ses de cujus.
98. D?s lors, m?me ? supposer qu?elle repos?t sur une base l?gale et qu?elle poursuiv?t un but l?gitime, l?ing?rence litigieuse a rompu le juste ?quilibre voulu par l?article 1 du Protocole no 1.
99. Il s?ensuit qu?il y a eu une violation de la disposition susmentionn?e.
II. SUR L?APPLICATION DE L?ARTICLE 41 DE LA CONVENTION
100. Aux termes de l?article 41 de la Convention,
? Si la Cour d?clare qu?il y a eu violation de la Convention ou de ses Protocoles, et si le droit interne de la Haute Partie contractante ne permet d?effacer qu?imparfaitement les cons?quences de cette violation, la Cour accorde ? la partie l?s?e, s?il y a lieu, une satisfaction ?quitable. ?
101. Le requ?rant n?a pas pr?sent?, dans le d?lai qui lui a ?t? imparti pour la pr?sentation de ses observations sur le fond, de demande de satisfaction ?quitable ni r?it?r? celle qui ?tait contenue dans son formulaire de requ?te. Partant, la Cour estime qu?il n?y a pas lieu de lui octroyer de somme ? ce titre.
102. Cette consid?ration ne porte toutefois pas pr?judice ? un ?ventuel droit ? la r?ouverture de la proc?dure que les dispositions de droit interne pourraient accorder au requ?rant.
PAR CES MOTIFS, LA COUR, ? L?UNANIMIT?,
1. D?clare la requ?te recevable quant ? l?impossibilit? pour le requ?rant d?obtenir la part des indemnit?s d?expropriation cens?e lui revenir, et irrecevable pour le surplus ;

2. Dit qu?il y a eu violation de l?article 1 du Protocole no 1 ? la Convention.
Fait en fran?ais, puis communiqu? par ?crit le 29 octobre 2019, en application de l?article 77 ?? 2 et 3 du r?glement de la Cour.
Stanley Naismith Robert Spano
Greffier Pr?sident

A chi rivolgersi e i costi dell'assistenza

Il Diritto dell'Espropriazione è una materia molto complessa e poco conosciuta, che "ingloba" parti importanti di molteplici rami del diritto. Per tutelarsi è quindi essenziale farsi assistere da un Professionista (con il quale si consiglia di concordare in anticipo i costi da sostenere, come ormai consentito dalle leggi in vigore).

Se l'espropriato ha già un Professionista di sua fiducia, può comunicagli che sul nostro sito trova strumenti utili per il suo lavoro.
Per capire come funziona la procedura, quando intervenire e i costi da sostenere, si consiglia di consultare la Sezione B.6 - Come tutelarsi e i Costi da sostenere in TRE Passi.

  • La consulenza iniziale, con esame di atti e consigli, è sempre gratuita
    - Per richiederla cliccate qui: Colloquio telefonico gratuito
  • Un'eventuale successiva assistenza, se richiesta, è da concordare
    - Con accordo SCRITTO che garantisce l'espropriato
    - Con pagamento POSTICIPATO (si paga con i soldi che si ottengono dall'Amministrazione)
    - Col criterio: SE NON OTTIENI NON PAGHI

Se l'espropriato è assistito da un Professionista aderente all'Associazione pagherà solo a risultato raggiunto, "con i soldi" dell'Amministrazione. Non si deve pagare se non si ottiene il risultato stabilito. Tutto ciò viene pattuito, a garanzia dell'espropriato, con un contratto scritto. è ammesso solo un rimborso spese da concordare: ad. es. 1.000 euro per il DAP (tutelarsi e opporsi senza contenzioso) o 2.000 euro per il contenzioso. Per maggiori dettagli si veda la pagina 20 del nostro Vademecum gratuito.

La data dell'ultimo controllo di validità dei testi è la seguente: 14/09/2024