Sezione A.3

L'indennità di esproprio - con le norme europee

La tua  CEDU "moltiplica" l'indennità
Per sapere quali sono i diritti degli espropriati con le norme europee

1 - Premessa importante: il nuovo scenario aperto dalle norme CEDU

PREMESSA IMPORTANTE: LEGGERE CON ATTENZIONE

Il nuovo scenario aperto dalle norme CEDU.
- L'obbligo di indennizzare tutti i beni espropriati con il loro valore di mercato.
- L'obbligo di indennizzare diritti ed interessi non tutelati dalla legge italiana.

Dopo l'entrata in vigore dell'Articolo 1 Protocollo aggiuntivo 1 della Convenzione Europea dei Diritti dell'Uomo (CEDU) il diritto alla tutela dei propri beni non ha più soltanto un contenuto patrimoniale, ma appartiene invece alla categoria dei "diritti umani inviolabili".

E' questo il punto su cui si infrangono tutti i tentativi dello Stato Italiano (con le sue Leggi) e di molti Giudici Italiani (con le loro Sentenze) di espropriare i cittadini senza corrispondere un giusto indennizzo; tentativi tutti stroncati inesorabilmente dalla Corte Europea.

Alla Corte Europea, infatti, poco importa che il procedimento sia conforme alle leggi o alle sentenze italiane; essa guarda agli effetti pratici, e cioè se è stato leso il diritto fondamentale alla tutela dei beni sancito dalla CEDU.

Le Leggi Italiane e le Sentenze dei Giudici Italiani (Corte Costituzionale compresa) che contrastino con le norme CEDU, quindi, non vengono tenute in nessun conto dalla Corte Europea, alle cui sentenze bisogna quindi fare sempre e comunque riferimento.

Questa importante realtà rende inutile fare riferimento a Leggi e Sentenze Italiane che contrastino con le norme CEDU; ma, per cogliere il contrasto, l'espropriato deve non solo conoscere come le norme CEDU hanno ingresso nel nostro sistema giuridico, ma deve anche superare la barriera della lingua.

A CIO' HA PROVVEDUTO L'ASSOCIAZIONE, non solo con le informazioni contenute in questo sito, ma anche con la traduzione in italiano delle sentenze della Corte Europea.

TUTTE LE SENTENZE della Corte Europea dei Diritti dell'Uomo in tema di proprietà in Italia (tradotte in italiano a cura dell'Associazione) sono infatti offerte gratuitamente agli espropriati nel nostro Sezione D.3 - La nostra Banca Dati Gratuita

L'Associazione si propone, quindi, di far conoscere a tutti le norme europee, affinché esse siano patrimonio comune di tutti gli espropriati (e non solo degli espropriati assistiti da un consulente che già le conosce, come purtroppo spesso avviene).

In questa Sezione A.3, che vi consigliamo di esaminare con attenzione:
- sintetizziamo alcuni principi sanciti dalla CEDU, (che potete poi approfondire sulla nostra Banca Dati Gratuita)
- diamo consigli sul modo di operare per ottenerne l'applicazione.

NOTA Si tenga sempre presente che le sentenze della Corte Europea non limitano la loro efficacia ad una semplice applicazione di norme ad un caso concreto, (come le sentenze dei Giudici italiani), ma divengono esse stesse parte integrante della Convenzione; ad esse si deve quindi guardare come "norme" e non come semplici precedenti giurisprudenziali.

2 - Cosa stabiliscono le norme CEDU - In sintesi

La Corte Europea, non solo garantisce all'espropriato un'indennità basata sull'effettivo valore di mercato del bene, ma si spinge ancora oltre;
essa infatti determina gli indennizzi in misura ben superiore a quelli determinati in Italia e dà tutela anche ad altri diritti ed interessi, diversi dal diritto di proprietà, che non sono invece tutelati dalla legge italiana. Ad esempio:
- per i beni già tutelati dalle leggi italiane, la Corte Europea accorda indennizzi notevolmente diversi da quelli accordati dai Giudici italiani;
- per i beni non tutelati dalla legge italiana, la Corte Europea sancisce l'obbligo di indennizzarli; ad  es. l'azienda o l'avviamento;
- per posizioni che non hanno alcun fondamento per il diritto italiano, la Corte Europea accorda anche la sua tutela; ad esempio: l'indennizzo è spesso dovuto anche quando il diritto si è prescritto ai sensi delle norme italiane, o quando si fonda su una tolleranza implicita, su una legittima aspettativa, ecc.

3 - Alcuni esempi di principi e di sentenze della Corte Europea

Ecco qui di seguito alcuni esempi di principi sanciti dalla Corte Europea
1. INDENNITA'
L'indennità deve essere collegata al valore di mercato del bene anche quando la legge italiana dispone diversamente e ciò indipendentemente dal tipo di bene espropriato.
2. PRESCRIZIONE
L'espropriato ha comunque diritto all'indennità o al risarcimento dei danni, nell'ipotesi di occupazione abusiva, appropriativa, ecc., anche se il giudice italiano ha dichiarato la prescrizione del relativo diritto perchè l'espropriato lo ha fatto valere tardivamente.
3. DANNO ALL'AZIENDA
Il danno illegittimo all'azienda (non solo agricola, ma anche, commerciale, industriale) deve essere risarcito anche se la legge italiana non lo prevede.

Come è evidente, tali principi non trovano riscontro nelle leggi italiane vigenti in tema di espropriazione, ma l'espropriato deve chiedere che essi siano applicati dalle Amministrazioni e dai Giudici italiani.

Se ciò non avviene, l'espropriato può ricorrere alla CEDU per ottenere il riconoscimento dei suoi diritti e può comunque incassare l'indennità provvisoria, in acconto salvo conguaglio.
 
Ed ecco anche alcuni esempi di Sentenze.
(I testi integrali sono contenuti nel Sezione D.3 - La nostra Banca Dati Gratuita
1. Primo esempio: ricorso n.36813/97
I Giudici Italiani avevano liquidato al ricorrente la somma di Lire 148.041.540 (circa centoquarantottomilioni) la Corte Europea gli ha liquidato Euro 580.000,00 (cinquecentoottantamila euro).
2. Secondo esempio: ricorso n.43662/98
La Corte Europea liquida Euro 3.300.000,00 per un'area estesa meno di 4.000 mq.
3. Terzo esempio: ricorso n.18791/03 - *
La Corte Europea "demolisce" la prescrizione; a volte si può ricorrere anche se in  Italia è intervenuta la prescrizione.
* Sentenza ottenuta da Avvocati aderenti all'Associazione.
4. Quarto esempio: ricorso n. 162/04 - *
La Corte Europea  ammette che ad essa si possa fare subito ricorso  (senza rivolgersi prima ai Giudici Italiani) quando si presume che i Giudici Italiani non garantiscono l'applicazione delle norme europee.
* Sentenza ottenuta da Avvocati aderenti all'Associazione.


Si noti inoltre che molti Giudici Italiani applicano già direttamente le norme CEDU (senza costringere gli espropriati a ricorrere alla Corte Europea).
Un esempio:
La Corte d'Appello di Firenze liquida ad un espropriato la somma di oltre 2 milioni di euro applicando le norme CEDU;  l'Amministrazione aveva offerto all'espropriato soltanto 53 milioni di lire.*
* Sentenza ottenuta da Avvocati aderenti all'Associazione.

COME TUTELARSI
Gli strumenti sono indicati in fondo alla pagina, nella scheda ISTRUZIONI PER TUTELARSI.

4 - Come operare per ottenere l'applicazione delle norme CEDU

Come deve operare l'espropriato per ottenere l'applicazione delle norme CEDU.

PRIMO PASSO
L'espropriato deve richiedere all'Amministrazione ed ai Giudici Italiani l'applicazione dei principi sanciti dalle norme CEDU
A. Documentando per iscritto quali sono i suoi diritti ai sensi delle norme CEDU
B. Evidenziando le responsabilità in cui incorrono le Amministrazioni che non le applicano, anche alla luce delle norme in vigore dal 1° gennaio 2007 e facendo riferimento alle norme in vigore 1° gennaio 2008, tutte riportate sul sito.
Questo primo passo va fatto al più presto, al fine di evitare che l'Amministrazione consolidi autonomamente le sue decisioni e va fatto anche se l'espropriato intende trattare con l'Amministrazione per raggiungere un accordo bonario; in tal modo, infatti, l'espropriato tratterà da una posizione di forza.
 
SECONDO PASSO
Se l'Amministrazione o i Giudici Italiani non accolgono le sue richieste, l'espropriato può ricorrere alla Corte Europea le cui pronunce
- prevalgono sulle Leggi Italiane
- prevalgono ovviamente, sulle Leggi Regionali e su tutti i provvedimenti amministrativi
- prevalgono sulle pronunce di tutti Giudici Italiani.
Si ricorda che gli espropriati possono ricorrere ai Giudici Italiani ed alla Corte Europea incassando in acconto l'indennità che, anche in caso di mancata accettazione, l'Amministrazione deve depositare mettendola a disposizione dell'espropriato.

COME TUTELARSI
Gli strumenti sono indicati in fondo alla pagina, nella scheda ISTRUZIONI PER TUTELARSI.

5 - Altre informazioni

Si tenga infine presente quanto segue.
1. Le somme determinate dalla Corte Europea sono aggiuntive e non sostitutive di quelle già liquidate in Italia.
2. le somme liquidate dalla Corte Europea sono esenti da tasse ed imposte; (non si deve quindi pagare il 20% di ritenuta fiscale).
3. L'espropriato può fare ricorso anche se decide di incassare l'indennità provvisoria.
4. L'espropriato non può fare ricorso se ha sottoscritto un accordo con l'Amministrazione (salvo casi particolari).
5. Le ipotesi di ricorribilità alla Corte Europea sono molto ampie; a volte si può ricorrere anche se in Italia è intervenuta la prescrizione o non si è concluso l'iter giudiziario.
6. Si consiglia all'espropriato di non perdere tempo rimanendo inattivo, al fine di evitare prescrizioni e decadenze che potrebbero "spogliarlo" di tutti i suoi diritti.
7. Si ricorda che (salvo i casi particolari di cui al precedente punto 5) il termine ultimo per ricorrere alla Corte Europea è di 6 mesi decorrente dalla definizione del giudizio in Italia (passaggio in giudicato della sentenza).

Come operare.
Gli strumenti sono indicati in fondo alla pagina, nella scheda ISTRUZIONI PER TUTELARSI.


Si ricordi che:
Alla Corte Europea poco importa che il procedimento sia legittimo alla luce di norme e sentenze italiane; essa guarda agli effetti pratici, e cioè se è stato leso il diritto fondamentale alla tutela dei propri beni.
Dunque un punto di vista che privilegia la protezione effettiva dei diritti fondamentali della persona e bada alla "sostanza" lasciando in secondo piano la regolarità formale.

Nota. Per evitare confusioni.
Gli indennizzi di cui sopra non devono essere confusi con gli indennizzi ulteriori e diversi stabiliti per la eccessiva durata delle procedure.
E' opportuno sapere che la Corte Europea ha stabilito che sussiste una violazione delle norme CEDU in caso di eccessiva durata delle singole procedure; gli espropriati, pertanto, in caso di eccessiva durata della loro procedura, possono anche chiedere un ulteriore indennizzo, aggiuntivo a quello loro spettante per l'esproprio. (c.d. legge Pinto).

6 - Perché l'applicazione delle norme CEDU è "inevitabile"

E' bene ricordare che l'applicazione delle norme CEDU è INELUDIBILE, perché:
- Le Amministrazioni devono applicare immediatamente le norme CEDU e disapplicare le leggi interne che con esse contrastano, come espressamente previsto dalle leggi italiane vigenti.
- Se le norme CEDU non vengono applicate dall'Amministrazione, l'espropriato può far ricorso ai Giudici Italiani, che hanno il dovere di applicarle direttamente.
- Se le norme CEDU non vengono applicate dai Giudici Italiani, l'espropriato può sempre fare ricorso alla Corte Europea.
- La Corte Europea, ovviamente, applicherà le norme CEDU.

L'Associazione tramite i suoi siti e la sua struttura opera:
- affinché gli espropriati conoscano i diritti che sono loro attribuiti dalla CEDU,
- affinché le norme CEDU siano immediatamente applicate dalle Amministrazioni e dai Giudici Italiani, senza costringere gli espropriati a far ricorso alla Corte Europea.

Spesso, infatti, le norme CEDU non sono conosciute dagli espropriati ed essi non ne chiedono l'applicazione (né alle Amministrazioni né ai Giudici).
E, ovviamente, se non se ne chiede l'applicazione, esse rimangono "lettera morta".

COME TUTELARSI
Gli strumenti sono indicati in fondo alla pagina, nella scheda ISTRUZIONI PER TUTELARSI.

7 - Dove trovare norme Italiane e norme CEDU nel nostro Sito

In questa Sezione A.3 offriamo agli espropriati, per loro comodità, solo una brevissima sintesi delle norme CEDU.

Chi vuole utilizzare  le norme CEDU  in modo professionale può consultare, gratuitamente, la Banca Dati in Italiano da noi realizzata.
Ricordiamo qui di seguito dove e come trovare norme italiane enorme CEDU sul nostro Sito.

A. per una presa visione  RAPIDA E SINTETICA.
La normativa italiana:
è sinteticamente illustrata nelle Sezioni A.2  e A.8
La normativa europea:
è sinteticamente illustrata nella Sezione A.3  

B. per un ACCURATO approfondimento analitico.
La normativa italiana:
è integralmente riportata nella Sezione A.7
La normativa europea:
è integralmente riportata nella Sezione D.3

Tutte le norme contenute nel Sito sono da noi costantemente aggiornate.

8 - Le condanne inflitte all'Italia

Un poco invidiabile primato è stato conseguito dall'Italia nella collezione di condanne da parte della Corte Europea dei Diritti dell'Uomo.
L'Italia è di gran lunga in testa nella lista dei paesi più condannati.
Ecco i dati ufficiali diramati dalla Corte Europea.

Il messaggio della Corte è chiaro: chi sbaglia paga.

                           Italia 1.264  condanne;  primo posto assoluto.

                           PAESI E CONDANNE

Albania 3 Lituania 23
Andorra 1 Luxembourg 11
Armenia 0 Macedonia 11
Austria 111 Malta 14
Azerbaijan 1 Moldova 42
Belgio 50 Monaco 0
Bosnia Herzegovina 1 Norvegia 82
Bulgaria 109 Olanda 36
Cipro  29 Polonia 318
Croazia 72 Portogallo 74
Danimarca 5 Repubblica Ceca 106
Estonia 9 Romania 152
Finlandia 47 Russia 197
Francia  431 San Marino 8
Georgia 9 Serbia 1
Germania 53 Slovacchia 104
Grecia 258 Slovenia 188
Inghilterra 141 Spagna 24
Irlanda 7 Svezia 13
Islanda 4 Svizzera 27
Italia 1.264  Turchia 1076 
Lettonia 16 Ucraina 258
Liechtenstein 4  Ungheria  84 

I precedenti dati, peraltro, non sono stati ancora aggiornati alla data odierna.